Contributi INPS lavoratori domestici 2019: analisi delle regole previste per chi assume colf, badanti e baby sitter, importi, scadenze e agevolazioni fiscali per i datori di lavoro domestico.
Contributi INPS lavoratori domestici 2019: analizziamo le regole previste per colf, badanti e baby sitter, gli importi dovuti dal datore di lavoro e le agevolazioni fiscali riconosciute.
Una volta effettuata l’iscrizione del collaboratore domestico, l’INPS apre una posizione assicurativa e invia al datore di lavoro i bollettini MAV per il versamento dei contributi dovuti, sulla base delle ore denunciate e della paga oraria effettiva dichiarata in denuncia di assunzione.
La contribuzione offre al lavoratore la possibilità di fruire delle seguenti prestazioni:
- assegno per il nucleo familiare;
- indennità di disoccupazione:
- indennità di maternità;
- indennità antitubercolari;
- rimborso per donazione sangue;
- rimborso per donazione midollo osseo;
- cure termali;
- assegno di invalidità;
- pensione di inabilità;
- pensione di anzianità;
- pensione di vecchiaia;
- pensione ai superstiti o di reversibilità.
Analizziamo quindi tutte le regole previste per il datore di lavoro a seguito dell’assunzione di colf, badanti, baby sitter ed in genere lavoratori domestici, con importo e scadenze per il versamento dei contributi INPS 2019.
Contributi INPS lavoratori domestici 2019: regole e scadenze per il pagamento
I contributi sono dovuti trimestralmente sulla base dell’orario dichiarato e delle settimane considerate lavorative ricomprese nel periodo, alle seguenti scadenze:
- dal 1° al 10 aprile per il primo trimestre;
- dal 1° al 10 luglio per il secondo trimestre;
- dal 1° al 10 ottobre per il terzo trimestre;
- dal 1° al 10 gennaio per il quarto trimestre.
Solo nel caso intervenga la cessazione del rapporto di lavoro, il pagamento deve essere effettuato entro il decimo giorno dalla data di fine rapporto.
Se l’ultimo giorno utile per il versamento coincide con la domenica o con una festività, esso è prorogato al giorno successivo non festivo, mentre deve essere rispettata la scadenza coincidente con la giornata del sabato.
L’omesso o tardivo versamento comporta l’applicazione di sanzioni pecuniarie da parte dell’INPS.
Calcolo contributi INPS lavoro domestico 2019 da integrare
Occorre tuttavia ricordare che nei calcoli effettuati dall’INPS non sono compresi i contributi dovuti alla cassa di assistenza sanitaria integrativa Cas.sa.Colf prevista dal CCNL di riferimento.
Ciò vuol dire che il datore di lavoro, entrando nel portale INPS, deve modificare l’importo dovuto sommando un importo pari a 0,03 euro per ogni ora di lavoro, di cui 0,01 euro a carico del lavoratore, inserendo nel campo “c.org” il codice F2 (Cas.Sa.Colf) la somma risultante da euro 0,03 per le ore retribuite nel trimestre.
Eventuali modifiche possono inoltre essere effettuate in caso di variazione dell’orario di lavoro o altro elemento utile per il calcolo del dovuto nel trimestre.
Contributi INPS colf, badanti e baby sitter: come pagare
È possibile pagare i MAV attraverso la procedura online del Portale dei pagamenti, utilizzando la modalità “Pagamento immediato pagoPA” con carta di credito o debito, con prepagata oppure con addebito in conto o rivolgendosi a un tabaccaio aderente al circuito Reti amiche.
Il versamento può anche essere effettuato online o telefonicamente tramite il Contact center al numero verde 803 164 da rete fissa o al numero 06 164164 da rete mobile.
Una copia della ricevuta di pagamento dovrà essere consegnata al lavoratore.
Tabella importo contributi INPS lavoro domestico 2019
L’importo dovuto è condizionato da diversi elementi: la retribuzione oraria, il numero delle ore contrattuali dichiarate, intervento o meno della CUAF e tipologia del contratto, se a termine o indeterminato.
A prescindere dalla retribuzione corrisposta, il superamento delle 24 ore settimanali offre al datore di lavoro un notevole risparmio contributivo, come si evince dalla tabella sottostante pubblicata dall’INPS.
La stipula di un contratto a termine, diversamente, ai sensi della nuova normativa in merito a tale tipologia contrattuale, aumenta la contribuzione dovuta per effetto dell’applicazione del contributo addizionale (art. 2, comma 28, legge n. 92/2012).
- Importo dei contributi. Decorrenza dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019
A) Senza contributo addizionale di cui all’articolo 2, comma 28, della legge n. 92/2012
RETRIBUZIONE ORARIA | IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO | ||
---|---|---|---|
Effettiva | Convenzionale | Comprensivo quota Cassa Unica Assegni Familiari | Senza quota Cassa Unica Assegni Familiari (1) |
fino a € 8,06 | € 7,13 | € 1,42 (€ 0,36) | € 1,43 (€ 0,36) |
oltre € 8,06 fino a € 9,81 | € 8,06 | € 1,61 (€ 0,4) | € 1,62 (€ 0,4) |
oltre € 9,81 | € 9,81 | € 1,96 (€ 0,49) | € 1,97 (€ 0,49) |
Orario di lavoro superiore a 24 ore settimanali | € 5,19 | € 1,04 (€ 0,26) | € 1,0 (€ 0,26) |
B) Comprensivo del contributo addizionale di cui all’articolo 2, comma 28, della legge n. 92/2012, da applicare ai rapporti di lavoro a tempo determinato
RETRIBUZIONE ORARIA | IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO | ||
---|---|---|---|
Effettiva | Convenzionale | Comprensivo quota Cassa Unica Assegni Familiari | Senza quota Cassa Unica Assegni Familiari(1) |
fino a € 8,06 | € 7,13 | € 1,52 (€ 0,36) | € 1,53 (€ 0,36) |
oltre € 8,06 fino a € 9,81 | € 8,06 | € 1,72 (€ 0,4) | € 1,72 (€ 0,4) |
oltre € 9,81 | € 9,81 | € 2,10 (€ 0,49) | € 2,11 (€ 0,49) |
Orario di lavoro superiore a 24 ore settimanali | € 5,19 | € 1,11 (€ 0,26) | € 1,12 (€ 0,26) |
- (1) Il contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) non è dovuto solo nel caso di rapporto fra coniugi (ammesso soltanto se il datore di lavoro coniuge è titolare di indennità di accompagnamento) e tra parenti o affini entro il terzo grado conviventi, ove riconosciuto ai sensi di legge (art. 1 del DPR 31 dicembre 1971, n. 1403).
- La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore.
Contributi lavoratori domestici 2019: agevolazioni fiscali
I contributi pagati dal datore di lavoro a favore di coloro che collaborano all’andamento della vita familiare sono considerati oneri deducibili dal reddito per la sola quota a carico del datore di lavoro.
È possibile dedurre direttamente dal reddito gli importi versati nell’anno, fino ad un importo massimo deducibile che è di 1.549,37 euro.
Sono inoltre detraibili le spese sostenute per gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana quali ad esempio l’impossibilità di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, di deambulare, di indossare gli indumenti; lo stato morboso della persona per la quale si detraggono le spese deve risultare da certificazione medica.
La detrazione può essere applicata solo se il reddito complessivo di colui che ha sostenuto la spesa non supera i 40.000 euro e anche se sostenute per i familiari non a carico; nel limite di reddito deve essere computato anche il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni. Il limite massimo di spesa sulla quale effettuare la detrazione del 19% è pari a 2.100 euro.
La documentazione necessaria, che deve essere conservata e messa a disposizione dell’amministrazione finanziaria in caso di eventuale controllo documentale, deve consistere in una ricevuta rilasciata dall’addetto all’assistenza, contenente i dati di chi effettua il pagamento, di chi presta l’assistenza e della persona assistita.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contributi INPS lavoratori domestici 2019: scadenza, importo e agevolazioni fiscali