Decontribuzione Sud: nuovi contratti senza proroga, le alternative per i datori di lavoro

Giuseppe Guarasci - Leggi e prassi

La proroga della Decontribuzione Sud al 31 dicembre non si applica ai nuovi contratti stipulati a partire dal 1 ° luglio. Quali sono le altre agevolazioni all'assunzione alle quali i datori di lavoro possono fare riferimento?

Decontribuzione Sud: nuovi contratti senza proroga, le alternative per i datori di lavoro

La misura Decontribuzione Sud, che concede un esonero contributivo del 30 per cento per ogni contratto stipulato nelle regioni Mezzogiorno, è stata prorogata fino alla fine dell’anno.

Come chiarito dall’INPS, l’estensione si applica solamente ai contratti già in essere al 30 giugno, compresi eventuali rinnovi e trasformazioni oltre tale data.

L’agevolazione non può dunque essere applicata ai nuovi contratti attivati dal 1° luglio, ma i datori di lavoro possono contare sulle altre misure in partenza come ad esempio Resto al Sud 2.0, il bonus ZES e il bonus assunzioni giovani e donne.

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Decontribuzione Sud: nuovi contratti senza proroga, le alternative per i datori di lavoro

Con la proroga approvata dalla Commissione UE la scadenza della Decontribuzione Sud slitta al 31 dicembre 2024, consentendo così alle aziende del Mezzogiorno (con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) l’accesso ad un esonero contributivo del 30 per cento fino a fine anno.

Come chiarito dall’INPS il 17 luglio nella circolare con le istruzioni operative, l’agevolazione si applica fino al 31 dicembre a condizione che l’aiuto sia concesso entro il 30 giugno 2024 (scadenza originaria della misura).

L’agevolazione, inoltre, si applica fino a fine anno anche nel caso in cui il rapporto di lavoro a termine viene rinnovato o trasformato a tempo indeterminato dopo la scadenza del 30 giugno.

Pertanto, possono beneficiarne solo i datori di lavoro che al 30 giugno hanno già attivato un contratto.

Quali agevolazioni alternative si possono applicare per le assunzioni effettuate a partire dal 1° luglio? Vediamo di seguito le principali novità.

I bonus assunzione alternativi alla Decontribuzione Sud

Sono diverse le novità in arrivo per incentivare le assunzioni, si tratta per lo più delle nuove agevolazioni previste dal decreto Coesione:

  • il bonus assunzione giovani;
  • il bonus assunzione lavoratrici svantaggiate;
  • Resto al Sud 2.0;
  • il bonus micro e piccole imprese che operano nella ZES unica Sud.

Il primo agevola l’assunzione di giovani sotto i 35 anni, che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato.

Spetta per le assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025. Consiste in uno sgravio contributivo totale fino a 500 euro mensili per due anni, che sale a 650 euro per i datori di lavoro con sede nelle regioni precedentemente coperte dalla Decontribuzione Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Il bonus per l’assunzione di lavoratrici svantaggiate, invece, punta a favorire l’occupazione di donne di qualsiasi età, disoccupate da almeno 24 mesi (6 mesi per le lavoratrici residenti nel Sud).

Ai datori di lavoro spetta un esonero totale dei contributi da versare fino a 650 euro mensili per 24 mesi. Anche in questo caso le agevolazioni sono fruibili per le assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 purché ne consegua un incremento occupazionale netto.

Resto al Sud 2.0, poi, permette ai giovani under 35 in possesso di specifici requisiti di poter beneficiare di voucher fino a 50.000 euro e di contributi a fondo perduto a copertura delle spese (fino al 75 per cento) per favorire l’autoimprenditorialità.

Nello specifico, i beneficiari di Resto al Sud 2.0, per l’avvio delle attività con sede legale nelle aree del Mezzogiorno e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, possono ottenere:

  • un voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, in regime de minimis e non soggetto a rimborso, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi utili all’avvio delle attività. Il massimale sale a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico.
  • un contributo a fondo perduto, in regime de minimis, per programmi di spesa per l’avvio delle attività non superiori a 120.000 euro. Il contributo copre fino al 75 per cento delle spese.
  • un contributo a fondo perduto, in regime de minimis, per programmi di spesa per l’avvio delle attività dal valore compreso tra i 120.000 e i 200.000 euro. Il contributo copre fino al 70 per cento delle spese.

Infine, il bonus ZES consiste in un esonero contributivo totale in favore dei datori di lavoro che occupano fino a 10 dipendenti e che, tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, impiegano lavoratori e lavoratrici con più di 35 anni e disoccupati da almeno 2 anni.

L’agevolazione riconosce uno sgravio contributivo fino a 650 euro mensili per un periodo massimo di 2 anni.

Per tutte le nuove misure introdotte dal decreto Coesione si attende l’apposito decreto attuativo, con tutte le indicazioni operative. Va, inoltre, evidenziato che le assunzione agevolate sono quelle effettuate dal 1° settembre, restano quindi escluse quelle effettuate nei mesi di luglio e agosto.

A queste si aggiunge poi la novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, la cosiddetta superdeduzione fino al 130 per cento del costo del personale di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, per le assunzioni dal 1° gennaio.

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