Dalla rimodulazione delle accise sul diesel, alla tassa sui profitti delle imprese fino all'idea di una tassa di scopo sulle sigarette, parte la discussione sulle novità della Legge di Bilancio 2025. Sarà una Manovra che chiederà sacrifici, evidenzia il Ministro Giorgetti
Ritocco alle accise sul diesel, tassa sui profitti delle imprese e una tassa “di scopo” di 5 euro sulle sigarette: questi alcuni dei “balzelli” che potrebbero trovare spazio nella Legge di Bilancio 2025.
La Manovra che il Governo si accinge a preparare, in vista dell’avvio dell’iter che dovrà portare all’approvazione definitiva entro la fine dell’anno, chiederà “sacrifici da tutti”, cittadini e imprese.
Questo quanto affermato dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un’intervista rilasciata a Bloomberg il 3 ottobre e che ha acceso il faro su cosa conterrà la Legge di Bilancio 2025.
I contenuti del Piano strutturale di bilancio presentato alla fine di settembre, rimasti fino ad oggi nell’ombra, entrano al centro della discussione con un focus sulle nuove tasse e imposte “tratteggiate” nel testo predisposto dal MEF.
Accise sul diesel e tasse extra su profitti e sigarette: cosa ci sarà nella Legge di Bilancio 2025?
Non sarà una Legge di Bilancio di nuove tasse, per nessuno. L’intervista con la quale il Ministro Giorgetti ha evidenziato che si va verso una Manovra di sacrifici è stata seguita da una serie di smentite da parte del Governo sull’ipotesi di balzelli che colpirebbero imprese e cittadini.
Che si parli di tasse, “sforzi” o contributi è però chiara la necessità di tenere i conti pubblici in ordine, in linea con il percorso delineato dal Piano strutturale di bilancio che, evidenzia il MEF, si ispira a una “linea seria, prudente e responsabile”, che nel medio periodo prevede di ridurre il rapporto deficit/PIL prima al 3,3 per cento nel 2025 e poi al 2,8 per cento nel 2026. Numeri che impongono di tenere sotto controllo la spesa pubblica e che conseguentemente impongono delle scelte politiche delicate.
Cosa significherà nella pratica? Dal Piano strutturale di bilancio emergono alcuni dettagli utili, a partire dalla questione delle accise sul diesel che rientra nel più ampio percorso di attuazione della riforma fiscale.
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Accise sul diesel, verso un taglio alle agevolazioni fiscali dal 2025
Il riordino delle agevolazioni fiscali è uno degli obiettivi posto dal Governo, e già da alcuni mesi si parla della possibilità di un taglio ai SAD, i sussidi ambientalmente dannosi.
Il riordino delle tax expenditures sarà utilizzato “in determinati ambiti di tassazione, come l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina e/o politiche di riordino delle agevolazioni presenti in materia energetica”, per conseguire il duplice obiettivo di aumentare l’efficienza del sistema fiscale italiano e conseguire gli obiettivi di transizione energetica previsti dalla normativa comunitaria e nazionale.
Ad oggi, è noto, le accise sul diesel sono pari a 61,7 centesimi per litro, contro i 72,8 centesimi applicati sulla benzina. Il PsB parla di un allineamento che, nella pratica, potrebbe portare all’applicazione di un’accisa unica.
In una nota diramata il 3 ottobre il MEF ha smentito la notizia di un aumento in arrivo per le accise sui carburanti, evidenziando però come sia allo studio un “meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise”. Un intervento che “non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due”.
Non è quindi chiaro come la Legge di Bilancio 2025, o i provvedimenti che nei prossimi mesi faranno proseguire l’iter di attuazione della riforma fiscale, potrebbero ridefinire il sistema di sussidi e agevolazioni per il settore dei carburanti. Difficile ipotizzare che vi sarà un allineamento “al ribasso”, ma al momento la partita resta aperta.
Tassa sui profitti e sui ricavi delle imprese, verso un’addizionale IRES?
Ancora più scottante è la questione della tassa sui profitti e sui ricavi delle imprese. Giorgetti non ne ha parlato solo nell’intervista del 3 ottobre, ma anche nel corso della presentazione del Piano strutturale di bilancio ai sindacati lo scorso 26 settembre.
Nel comunicato stampa pubblicato sul sito del MEF si legge quanto segue:
“Il ministro ha auspicato un accordo e condivisione per un contributo a carico di chi ha maggiormente beneficiato di condizioni particolarmente favorevoli, specificando di non pensare a misure tipo tasse sugli extraprofitti. “Su questa retorica degli extraprofitti voglio chiarire che noi chiediamo un contributo a tutti quelli che se lo possono permettere cercando insieme la strada migliore per raggiungere gli obiettivi”.”
Un contributo che non si tradurrà in una nuova tassa per persone fisiche, autonomi e aziende, già interessati dal concordato preventivo biennale al quale Giorgetti chiede fortemente di aderire e che già richiede lo “sforzo” di accettare un imponibile superiore a quello effettivo, in cambio di alcuni benefici fiscali (tra i quali non da ultimo la possibilità di accedere ad un condono super scontato).
L’idea è di puntare alle imprese di maggiori dimensioni che hanno beneficiato di condizioni favorevoli, complici la crisi energetica e geopolitica, con l’ipotesi di introdurre un’addizionale IRES su profitti e ricavi. Anche qui però di definito c’è nulla, e il tema di “balzelli d’imposta” ha già acceso una forte discussione all’interno della stessa compagine di Governo.
Tassa di scopo di 5 euro sulle sigarette: un emendamento in Legge di Bilancio 2025
In una giornata carica di anticipazioni, si aggiunge l’idea di introdurre una tassa di scopo sulle sigarette, il cui gettito andrebbe a confluire nelle risorse a sostegno del Servizio sanitario nazionale.
A proporla l’Aiom, Associazione italiana di oncologia medica, che chiede di aumentare di 5 euro il prezzo delle sigarette e che trova l’appoggio della Vicepresidente del Senato, Domenica Castellone.
La proposta di aumentare le tasse sulle sigarette si tradurrà, stando alle parole della Castellone, in un emendamento alla Legge di Bilancio 2025 che potrebbe portare a risorse extra per la sanità fino a 13,8 miliardi.
Un’idea che ha subito trovato appoggio bipartisan e per la cui messa a terra sarà quindi fondamentale attendere l’iter di avvio dei lavori per la definizione di una Manovra. Un percorso che è solo alle battute iniziali ma che già si preannuncia ricco di spunti di discussione, criticità e nodi da sciogliere.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Accise sul diesel e tasse extra su profitti e sigarette: cosa ci sarà nella Legge di Bilancio 2025?