Taglio IRPEF per il ceto medio nel 2025? Leo: “non posso impegnarmi sui tempi”

Taglio dell'aliquota IRPEF del 35 per cento, novità già nel 2025? Il Viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, non si sbilancia sui tempi. Le dichiarazioni nel corso del convegno Telefisco

Taglio IRPEF per il ceto medio nel 2025? Leo: “non posso impegnarmi sui tempi”

Taglio IRPEF per il ceto medio, nessuna certezza sui tempi.

Il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, non si sbilancia sulla possibilità che la riduzione dell’aliquota IRPEF intermedia possa essere attuata già nel 2025.

Al contrario, la linea che prevale è quella prudenziale. Bisognerà valutare a quali risorse attingere, in coordinamento con l’Agenzia delle Entrate e la Ragioneria Generale dello Stato.

Taglio IRPEF per il ceto medio nel 2025? Leo: “non posso impegnarmi sui tempi”

È stato il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ad aver aperto la tavola rotonda che ha inaugurato il convegno Telefisco 2025, organizzato dal Sole24Ore e che annualmente rappresenta un momento di dialogo e confronto sulle ultime novità fiscali.

Al centro delle dichiarazioni di Leo l’attesa sul nuovo taglio IRPEF che, come da tempo sostenuto dal Governo, dovrà ora guardare al ceto medio. L’obiettivo è ridurre l’aliquota intermedia, pari oggi al 35 per cento, di due punti percentuali.

L’intento è di portare la tassazione per chi supera lo scaglione di 28.000 euro di reddito al 33 per cento, fino alla soglia di 50.000 euro. In ballo anche la possibilità di portare la soglia reddituale che fa scattare la tassazione più alta del 43 per cento a 60.000 euro.

Obiettivi che già alla fine dello scorso anno erano stati annunciati e legati al successo del concordato preventivo biennale. L’esito non certo roseo della prima stagione del patto fiscale non ha consentito di intervenire ulteriormente sulle aliquote IRPEF già nel 2025, e non è detto che lo si faccia nel corso dell’anno.

Il Viceministro Leo evidenzia in maniera chiara la necessità di interventi prudenti, alla luce delle regole del Piano Strutturale di Bilancio e della nuova governance europea. “Non posso impegnarmi sui tempi”, dichiara il Viceministro.

Aliquota IRPEF dal 35 al 33 per cento, le risorse? Anche dalla lotta all’evasione fiscale

Il nodo è, evidentemente, nella ricerca delle risorse necessarie per arrivare ad un’IRPEF meno gravosa per i contribuenti nella fascia di reddito tra 28.000 euro e 50.000 euro (forse 60.000 euro). In totale servirebbero circa 2,5 miliardi di euro.

Dalle parole del Viceministro Leo sembra ormai abbandonata la via del concordato preventivo biennale. In campo entrano ora i risultati generati dalla lotta all’evasione fiscale.

Il dato sui recuperi evidenziato dal Vicemistro al MEF è rilevante: 32,7 miliardi di euro nel corso del 2024. Tra queste risorse il Ministero dell’Economia, insieme all’Agenzia delle Entrate e alla Ragioneria dello Stato, sta verificando la quota di recupero strutturale, che potrà essere messa a servizio della riduzione delle aliquote.

Non solo: centrale sarà anche valutare l’incremento occupazionale, che genererà anche flussi di imposte importanti. Come già fatto in una recente occasione, il richiamo è all’impatto che l’IRES premiale potrà avere sui conti pubblici.

Quel che è certo però è che si tratta di risorse ancora tutte da cristallizzare. Il taglio dell’IRPEF per il ceto medio resta al momento solo un “obiettivo futuro”.

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