Rottamazione cartelle nel 2025? Gusmeroli: proposta rateizzazione in 10 anni

Rottamazione delle cartelle nel 2025? Dal Presidente Alberto Gusmeroli arrivano nuovi dettagli sulla proposta di rateizzazione in 10 anni dei debiti pregressi. Resta l'incognita sui tempi per l'operatività

Rottamazione cartelle nel 2025? Gusmeroli: proposta rateizzazione in 10 anni

Rottamazione delle cartelle nel 2025? L’ipotesi resta in campo e dall’Onorevole Alberto Gusmeroli della Lega arrivano nuovi dettagli sulla proposta di legge presentata alla Camera alla fine dello scorso anno.

Gusmeroli preferisce chiamarla rateizzazione lunga, più che rottamazione, per evidenziare la discontinuità e le differenze tra la propria proposta e le definizioni agevolate susseguitesi negli anni.

Le misure in esame consentirebbero di versare i debiti maturati in 10 anni, senza l’applicazione di sanzioni e interessi, e con elementi di novità importanti rispetto alle precedenti definizioni agevolate.

Informazione Fiscale ha intervistato il Deputato e Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera a margine del convegno organizzato dall’ANC il 16 gennaio a Roma, per un quadro aggiornato dei lavori in corso.

Rottamazione cartelle nel 2025? Gusmeroli: proposta di rateizzazione in 10 anni

La proposta di legge per l’introduzione di una nuova forma di rottamazione delle cartelle nel 2025 è stata presentata dall’On. Gusmeroli alla fine di novembre, dopo lo stop da parte del MEF all’emendamento presentato in sede di discussione della Legge di Bilancio.

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Il tema di una nuova definizione agevolata è stato al centro della discussione nel corso del convegno di inizio anno organizzato dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti. La proposta di Gusmeroli è di consentire ai contribuenti con pendenze nei confronti del Fisco di mettersi in regola, con tempistiche soft e pagando l’importo dovuto fino a 120 rate.

Una rateizzazione lunga delle cartelle esattoriali che, come spiegato da Gusmeroli ai microfoni di Informazione Fiscale, parte dalle negatività delle vecchie rottamazioni e punta a sistemarle.

Rateizzazione in 10 anni, importi bassi e decadenza dopo 8 rate non pagate

La necessità di far fronte a scadenza ravvicinate, così come l’importo elevato delle singole rate dovute, è uno dei problemi alla base della buona riuscita delle operazioni di rottamazione delle cartelle che si sono susseguite nel corso degli anni.

La proposta di Gusmeroli è quindi di prevedere una rateizzazione “aggredibile da parte di tutti”, recuperare chi non è riuscito ad aderire o è decaduto dalla rottamazione, consentendo di pagare il pregresso in 10 anni, 120 rate tutte uguali.

A differenza delle precedenti rottamazioni, a cambiare sarebbe anche la regola relativa alla decadenza in caso di mancato pagamento delle rate dovute: si passerebbe da 1 a 8 rate non versate.

“Una cosa di buon senso, che permetterebbe anche allo Stato di avere introiti per abbassare le tasse a tutti.”

Quali sono i tempi? Alleati da convincere sul buon senso della proposta

Resta tuttavia l’incognita sui tempi. Come evidenziato dalla risposta fornita a Informazione Fiscale, attualmente sulla proposta di una rottamazione lunga delle cartelle esattoriali non sembra esserci una linea condivisa.

Il Presidente Gusmeroli si dice “moderatamente ottimista” sul fatto che si riesca a convincere gli alleati che “questa è una proposta di buon senso, che può aiutare tutto il tema delle attività economiche, ma anche dipendenti e pensionati”, dando inoltre respiro anche alle casse dello Stato.

Ragionevolezza e buon senso devono prevalere, evidenzia infine Gusmeroli, ma il destino della proposta presentata alla Camera è ancora tutto da scrivere.

Concordato preventivo biennale? Meglio la flat tax incrementale

Il convegno ANC è stato aperto dall’intervento del Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ha puntato l’attenzione anche sul concordato preventivo biennale, altro tema centrale per professionisti e imprese.

Secondo Gusmeroli si tratta di uno strumento che presenta diverse criticità. Meglio riprendere la flat tax incrementale, introdotta nel 2023 e che ha funzionato e potrebbe superare gli aspetti più controversi del concordato.

Tra questi, il fatto che il patto con il Fisco non può essere infinito, considerata l’artificiosità della determinazione del reddito per chi vi aderisce.

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