Si è tenuto ieri il nuovo incontro del cosiddetto tavolo tecnico tra Governo e sindacati per discutere della riforma delle pensioni. Al centro della riunione le strategie per assicurare ai giovani under 40 una adeguata copertura previdenziale
Per le pensioni dei giovani sotto i 40 anni è stata proposta l’introduzione di una pensione di garanzia.
Una soluzione che potrebbe rivelarsi adatta per assicurare un’adeguata copertura previdenziale a chi andrà in pensione con il modello contributivo e rischia di ritrovarsi con un trattamento insufficiente.
Questo il tema dell’ultimo incontro del tavolo tecnico per la riforma delle pensioni che si è svolto ieri presso il Ministero del Lavoro che però si è concluso con un nulla di fatto.
I sindacati chiedono risposte immediate al Governo ma ci sarà ancora da aspettare per una strategia con misure ben definite.
Riforma pensioni: ancora incertezza sul futuro dei giovani, ipotesi assegno di garanzia
Continuano i lavori per arrivare alla definizione della nuova riforma delle pensioni in vista della prossima Legge di Bilancio.
L’ultima riunione del tavolo tecnico convocato al Ministero del Lavoro si è svolta ieri, 11 luglio 2023. L’incontro tra gli esponenti di Governo, le organizzazioni sindacali e gli esperti dell’Osservatorio sulla spesa previdenziale ha avuto come oggetto le pensioni dei giovani, ma si è concluso con un nulla di fatto.
Non sono emerse novità, infatti, sulla previdenza dei giovani under 40, un tema caldo data la necessità di trovare soluzioni adatte che permettano loro una adeguata copertura previdenziale quando raggiungeranno l’età pensionabile.
Il nodo è proprio la questione delle risorse effettivamente disponibili e utilizzabili per eventuali misure dedicate alla previdenza. Sarà necessario attendere i prossimi incontri per avere qualche risposta, anche per quanto riguarda il capitolo Opzione Donna.
I dubbi comunque non saranno sciolti prima di settembre, quando è prevista l’approvazione della NADEF, la nota di aggiornamento al DEF, cioè il documento che aggiorna le previsioni di economiche di finanza pubblica e forma lo scheletro della Legge di Bilancio.
“Il confronto tecnico di oggi con al centro un tema per noi fondamentale, come quello dei giovani, non ha determinato assolutamente alcun passo avanti. L’incontro era con l’Osservatorio costituito dalla Ministra del Lavoro, ma come era già successo con gli appuntamenti precedenti, abbiamo nuovamente presentato le nostre proposte e non abbiamo avuto alcuna risposta, né tanto meno sappiamo quali strade il Governo vorrà percorrere.”
Questo il parere dalla CGIL in una nota diffusa al termine della riunione.
Ancora più dura la posizione della UIL, il cui presidente, Domenico Proietti, ha definito l’incontro “imbarazzante”.
“La riunione di oggi con i rappresentanti del Ministro del lavoro sulle future pensioni dei giovani è stata imbarazzante.
I rappresentanti del Ministero non avevano il mandato a dare risposte alle proposte di Uil Cisl e Cgil.”
Più favorevole, invece, il commento della CISL, che ha valutato positivamente l’incontro dato che “rimette in moto il confronto sulla previdenza”.
Riforma pensioni: per i giovani ipotesi assegno di garanzia
Nell’incontro di ieri il tema era quello della cosiddetta pensione di garanzia. Una misura che prevede un assegno che garantisce appunto un importo minimo di pensione, che potrebbe essere graduato in base al numero di anni di lavoro e alla contribuzione versata, per evitare che i giovani lavoratori precari di oggi si trovino a dover ricevere un trattamento insufficiente in futuro. Come si legge nella nota della CISL:
“Occorre introdurre una pensione contributiva di garanzia inserendo elementi di solidarietà all’interno del sistema e agendo attraverso il mix tra anzianità ed età di uscita. Il che vuol dire che più crescono contribuzione ed età anagrafica, più aumenta l’assegno di garanzia, valorizzando tutti i periodi degni di tutela come il lavoro di cura, i periodi di disoccupazione, la formazione, le politiche attive, gli stage.”
Come sottolineato anche dallo stesso sindacato, quello della precarietà e del lavoro povero dei giovani è un problema serio che porterà ad altrettanto seri problemi in futuro.
“esiste un’emergenza giovani nel nostro paese, lo dicono chiaramente tutti i dati. Parlare di giovani significa contrastare la precarietà e aumentare i salari, da qui bisogna partire. Strada esattamente opposta a quella intrapresa nell’ultima legge di bilancio e con il decreto lavoro, con l’allargamento dei voucher e la proroga dei contratti a termine.”
La pensione di garanzia dovrebbe, infatti, prendere in considerazione anche gli eventuali periodi di disoccupazione così come quelli di formazione, di stage o di bassa retribuzione. Potrebbe, dunque, essere la soluzione per i giovani che hanno iniziato a lavorare dal 1996 in poi e che quindi andranno in pensione interamente con il sistema contributivo.
Quello delle basse retribuzioni è forse il problema principale e che riflette sul sistema contributivo. L’eventuale introduzione di un salario minimo legale, la cui proposta di legge è stata presentata alla Camera dalle opposizioni di Governo, potrebbe contribuire a tutelare i lavoratori dalla povertà, garantendo un adeguato versamento della contribuzione previdenziale.
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