Le lavoratrici che optano per il sistema contributivo non perdono il diritto alla fruizione di Opzione Donna. La pensione anticipata spetta anche per le domande presentate dopo il 31 dicembre 2021 a condizione che vengano rispettati specifici requisiti
Le lavoratrici possono accedere ad Opzione Donna anche se scelgono di aderire al sistema contributivo.
Lo ha chiarito l’INPS nel messaggio. 2547 pubblicato il 6 luglio 0223.
Anche per le domande presentate dopo il 31 dicembre 2021 vale la previsione di carattere straordinario per cui in presenza di particolari condizioni se si opta per il sistema contributivo non si perde il diritto alla pensione anticipata.
Opzione donna: possibilità di adesione al sistema contributivo anche per domande dopo il 2021
L’INPS con il messaggio n. 2547, pubblicato sul sito il 6 luglio 2023, torna ad occuparsi di Opzione Donna, la misura di anticipo pensionistico dedicata alle lavoratrici.
Si tratta di un intervento che è uscito profondamente modificato dalla Legge di Bilancio 2023, che ha ristretto la platea di possibile beneficiarie introducendo nuovi specifici requisiti oltre a quelli anagrafici e contributivi, 60 anni d’età e 35 di contributi.
Il chiarimento diffuso dall’Istituto con il nuovo messaggio riguarda la possibilità di aderire al sistema contributivo senza perdere il diritto alla pensione anticipata Opzione Donna.
L’INPS richiama un precedente messaggio, il n. 4560 pubblicato il 21 dicembre 2021 nel quale aveva fornito istruzioni proprio in relazione a questo aspetto, ma limitatamente al solo 2021.
Nello specifico era stato disposto in via eccezionale che la scelta di aderire al sistema contributivo, che non avesse prodotto effetti sostanziali fino al pagamento anche parziale dell’onere del riscatto, non escludeva riconoscimento del diritto alla pensione anticipata con Opzione Donna, purché fossero rispettate alcune specifiche condizioni:
- perfezionamento, alla data di presentazione della domanda di riscatto, dei requisiti (anagrafico e contributivo) per la pensione anticipata, tenendo conto anche della contribuzione da riscattare;
- scelta di adesione al sistema contributivo e presentazione della domanda di riscatto effettuate prima del 21 dicembre 2021;
- presentazione della domanda di pensione anticipata Opzione Donna entro e non oltre il 31 dicembre 2021.
Ebbene, con il nuovo messaggio, l’Istituto dispone che tale previsione, in presenza delle altre condizioni indicate, si può applicare anche alle domande presentate dopo il 31 dicembre 2021.
Pertanto, le domande di Opzione Donna devono essere esaminate alla luce delle nuove indicazioni e quelle respinte devono essere riesaminate, su istanza di parte, purché il diritto non sia stato negato con sentenza passata in giudicato.
Opzione donna: i requisiti per il 2023
Come anticipato in precedenza, la Legge di Bilancio 2023 ha modificato i requisiti di accesso alla pensione anticipata Opzione Donna. L’articolo 1, comma 292 ha esteso la misura a tutto l’anno in corso, ma con importanti novità.
Il diritto a questa tipologia di prestazione, infatti, non spetta più a tutte le donne ma solamente alle persone che rispettano i seguenti requisiti:
- licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero;
- persone con disabilità pari o oltre il 74 per cento;
- che assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con disabilità in situazione di gravità in base alla legge 104 del 1992.
In aggiunta, poi, restano anche le condizioni legate requisiti anagrafici e contributivi:
- 60 anni d’età (59 con un figlio e 58 con due o più figli);
- 35 anni di contributi.
Per accedere alla prestazione nel 2023, tutti i requisiti devono essere stati maturati entro il 31 dicembre 2022.
La domanda può essere inviata online dal sito dell’INPS, accedendo con credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa è possibile utilizzare il contact center oppure rivolgersi ai Patronati.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Opzione donna: possibilità di adesione al sistema contributivo anche per domande dopo il 2021