Reddito di cittadinanza, per il pagamento della rata di febbraio 2022 l'INPS annuncia che il calcolo dell'importo esatto spettante è stato effettuato solo per alcuni beneficiari. Slitta per problemi tecnici il meccanismo di aggiornamento sulla base delle prestazioni assistenziali incluse nell'ISEE che formano il reddito familiare. I dettagli nel comunicato stampa del 25 febbraio.
Reddito di cittadinanza, pagamento della rata di febbraio 2022 con novità relative al calcolo dell’importo spettante.
Solo per una parte dei beneficiari del reddito di cittadinanza l’INPS ha effettuato il ricalcolo dell’ammontare mensile spettante, aggiornato in base al valore del reddito familiare del nucleo di riferimento.
Problemi tecnici hanno rallentato l’operazione di allineamento dell’importo alla luce delle prestazioni assistenziali incluse nell’ISEE che formano il reddito familiare, e il pagamento di febbraio 2022 sarà seguito da un adeguamento ex post dell’ammontare riconosciuto.
Ad evidenziarlo è l’INPS, con il comunicato stampa del 25 febbraio.
Reddito di cittadinanza, pagamento di febbraio 2022 con novità sul calcolo dell’importo
Con il messaggio n. 548 del 3 febbraio scorso l’INPS aveva annunciato che a partire dal pagamento del reddito di cittadinanza di gennaio sarebbe partita l’operazione di calcolo dell’importo effettivamente spettante alla luce dei valori indicati nell’ISEE e delle prestazioni assistenziali riconosciute al nucleo familiare.
Tenuto conto dell’adeguamento dell’importo di alcune delle prestazioni assistenziali percepite dal nucleo familiare, si sarebbe quindi potuta determinare una variazione della rata riconosciuta, fino ad arrivare alla decadenza del beneficio o alla reiezione della domanda in caso di superamento dei limiti previsti per l’erogazione del reddito di cittadinanza.
Il ricalcolo dell’importo spettante è stato però rallentato da problemi tecnici, e come indicato dal comunicato stampa pubblicato dall’INPS il 25 febbraio, soltanto per una platea parziale dei beneficiari è stato possibile procedere.
Le regole di calcolo previste dall’articolo 2, comma 6 del decreto legge n. 4/2019 saranno quindi applicate per una parte dei percettori solo successivamente al pagamento della rata di febbraio 2022.
L’importo in corso di erogazione può essere visualizzato nella sezione “MyINPS” dedicata alla consultazione della domanda trasmessa, accessibile previa autenticazione.
Nel più breve tempo possibile, e quindi presumibilmente già per la rata di marzo 2022, l’Istituto annuncia quindi che si procederà al ricalcolo delle rate. Una circostanza che può portare ad una riduzione dell’importo riconosciuto, fino al venir meno del diritto a beneficiare del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza, cosa succede dopo il pagamento di febbraio 2022: dalla riduzione della rata alla decadenza, gli effetti del ricalcolo
Nell’operazione di ricalcolo, l’INPS dovrà tener conto delle regole che caratterizzano l’attribuzione del reddito di cittadinanza, il cui importo è determinato anche sulla base degli altri trattamenti assistenziali percepiti dalla famiglia.
Come riepilogato nel comunicato stampa del 25 febbraio, secondo i criteri chiariti dal messaggio n. 548/2022, la rata mensile riconosciuta è determinata tenuto conto del reddito familiare, determinato sulla base del valore ISEE come somma di redditi e trattamenti esenti IRPEF.
Per l’anno 2022 si tiene conto delle somme percepite nel 2020, che rientrano nei dati indicati nella DSU ai fini ISEE, e quindi oltre ai redditi dei componenti del nucleo familiare si tiene conto a titolo esemplificativo dei seguenti trattamenti assistenziali:
- assegni al nucleo familiare;
- assegni familiari;
- assegni familiari dei Comuni riconosciuti ai nuclei numerosi;
- assegno sociale;
- pensione sociale;
- carta acquisti.
Questi trattamenti economici, inclusi nella determinazione del reddito familiare, saranno quindi considerati ai fini del ricalcolo della rata mensile del reddito di cittadinanza.
Ciò potrà comportare:
- una variazione dell’importo della rata della prestazione, rispetto a quanto erogato nel corso del 2021
- la decadenza dal beneficio;
- la reiezione della domanda presentata in sede di prima istruttoria in caso di superamento delle soglie massime previste dalla norma.
Un’operazione che si presenta quindi particolarmente delicata per i nuclei percettori della prestazione, per la maggior parte dei quali sarà solo dopo il pagamento del mese di febbraio 2022 che si percepiranno gli effetti del ricalcolo effettuato dall’INPS.
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