Pensioni 2025: ipotesi Quota 41 per tutti ma con assegno ridotto

Alessio Mauro - Pensioni

Si fa largo l'ipotesi della pensione con Quota 41 estesa a tutti nel 2025. Lavoratori e lavoratrici dovrebbero però accettare un'assegno ridotto di circa il 20 per cento per via del calcolo con metodo contributivo

Pensioni 2025: ipotesi Quota 41 per tutti ma con assegno ridotto

Prende forma l’ipotesi di una Quota 41 per tutti per l’accesso alla pensione, ma per contenere i costi l’assegno dovrebbe essere calcolato con il metodo contributivo, con conseguente riduzione dell’importo.

Questa la proposta, come riportato dal Messaggero, a cui starebbe lavorando il Governo.

L’uscita con Quota 41 per tutti consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica e da altri requisiti.

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Pensioni 2025, ultime novit c’è l’ipotesi Quota 41 per tutti ma con assegno ridotto

Si continua a lavorare su quello che potrà essere il prossimo futuro della previdenza e sugli strumenti che potranno permettere l’accesso alla pensione nel 2025, quando sarà scaduta la proroga delle misure attualmente in vigore: Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.

La questione principale che frena la definizione e l’attuazione di una vera e propria riforma del sistema è legata alle risorse disponibili, troppo poche alla luce degli altri interventi necessari e che il Governo ritiene prioritari, uno su tutti il rinnovo del taglio del cuneo fiscale.

Con la riforma che sembra ancora una volta rimandata si fanno largo altre ipotesi, in attesa di vedere definita la proposta di legge a cui sta lavorando il CNEL.

Una di queste, come riportato dal Messaggero, sembra essere l’introduzione di Quota 41 per tutti, la misura che permetterebbe a lavoratori e lavoratrici di uscire dal lavoro con 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età e da altre condizioni.

Una misura che oggi è riconosciuta, seppure con alcune differenze, solamente ad alcune specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici precoci, cioè che possono far valere un anno di contribuzione effettiva a 19 anni di età, che si trovano in determinate condizioni indicate dalla legge e sono in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Come anticipato, però, c’è la questione legata alle risorse e una Quota 41 “pura” sarebbe insostenibile per il sistema, costerebbe 4 miliardi nel 2025 e 9 miliardi a regime, troppi.

Per questo motivo, chi vorrà andare in pensione con questo strumento si troverebbe a dover accettare un assegno ridotto del 15-20 per cento, dato che, per far quadrare i conti, dovrà essere calcolato secondo il metodo contributivo, proprio come accade oggi per Quota 103.

Solo in questo modo, infatti, l’impianto di una misura del genere potrebbe essere sostenibile a livello finanziario.

Riforma pensioni, ultime novità: accesso più facile all’uscita anticipata ma con tagli agli assegni futuri?

Nel 2025, dunque, potremmo vedere una Quota 41 estesa a tutti, che secondo le stime potrebbe interessare una platea di circa 100.000 lavoratori e lavoratrici.

Una soluzione che dovrebbe permettere di anticipare l’uscita di uno o due anni rispetto ai requisiti previsti dalla Legge Fornero (42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). Starà ai diretti interessati decidere se l’anticipo dell’uscita può valere il taglio dell’assegno fino al 20 per cento.

Le penalizzazioni, però, potrebbero finire per interessare non solo Quota 41, o come già oggi Quota 103, ma diventare il compromesso per l’accesso alla pensione anticipata.

Come evidenziato nel rapporto sulla politica di bilancio aggiornata a giugno 2024 pubblicato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, per favorire il turnover generazionale, stimolare l’ingresso nel mondo del lavoro dei più giovani e favorire la stabilizzazione dei precari, la soluzione potrebbe essere quella di allentare i requisiti restrittivi per il pensionamento anticipato, accompagnata però da adeguamenti al ribasso degli assegni pensionistici, così da non pesare sui saldi di bilancio.

Il futuro delle pensioni, come detto, è ancora tutto da definire ma è anche vero che subito dopo l’estate comincerà il cantiere della prossima Legge di Bilancio e sarà necessario fare delle scelte.

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