Pensioni INPS, pagamento per gli ucraini rimpatriati costretti ad abbandonare il Paese a causa della guerra in corso. Agli stranieri tornati in Italia o in altri Stati non sarà revocato trattamento pensionistico fino al ripristino delle condizioni per il ritorno in patria in sicurezza. I dettagli nel messaggio INPS n. 1515 del 5 aprile 2022.
Pensioni INPS, pagamento garantito agli ucraini rimpatriati fuggiti dal proprio Paese d’origine alla luce della guerra in corso.
Non sarà revocata la prestazione pensionistica spettante agli ucraini tornati in Italia o fuggiti in altri Stati dal 24 febbraio 2022, dopo lo scoppio del conflitto Ucraina-Russa.
A comunicarlo è il messaggio INPS n. 1515 pubblicato il 5 aprile 2022, dopo le indicazioni ricevute dal Ministero del Lavoro.
Pensioni INPS, pagamento agli ucraini rimpatriati anche se tornati in Italia
I cittadini ucraini titolari di pensione di vecchiaia erogata dall’INPS continueranno a percepire l’assegno mensile anche se sono tornati in Italia o se si sono stabiliti nel territorio di altri Stati.
La guerra tra Russia e Ucraina scoppiata il 24 febbraio 2022 comporta la sospensione della regola del rimpatrio prevista per gli stranieri extacomunitari, che secondo quanto disposto dall’articolo 18, comma 13 della legge n. 189/2002 conservano i diritti previdenziali e di sicurezza sociale previsti al maturamento dei requisiti.
Si tratta in sostanza della norma che garantisce ai lavoratori stranieri che hanno pagato i contributi in Italia e che sono ritornati per sempre nel loro Paese di origine di percepire la pensione.
Secondo le regole ordinarie, il venire meno della condizione del rimpatrio definitivo comporterebbe la revoca della prestazione.
Il vincolo del ritorno a titolo definitivo in patria viene quindi momentaneamente sospeso per i lavoratori ucraini fuggiti dal proprio Paese a causa del conflitto in corso, che continueranno a percepire il pagamento delle somme spettanti.
Le novità comunicate dall’INPS con il messaggio numero 1515 del 5 aprile 2022 arrivano dopo le indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro allo stesso Istituto, che hanno evidenziato come:
“in ragione della situazione di guerra in Ucraina e della conseguente impossibilità per i lavoratori che vi risiedevano di assicurare il rispetto della condizione di rimpatrio di cui all’art. 18, comma 13, della legge 189/2002, nelle more di una definizione più precisa dello status di tali persone in fuga dalla situazione di guerra, la condizionalità si possa ritenere sospesa per causa di forza maggiore. Conseguentemente, fino a quando non verranno a crearsi le condizioni per un rientro nel paese in condizioni di sicurezza, le prestazioni già in essere potranno continuare ad essere erogate anche in paesi diversi dall’Ucraina e in Italia”.
- Messaggio INPS numero 1515 del 5 aprile 2022
- Prosecuzione dell’erogazione delle prestazioni pensionistiche riconosciute ai sensi della legge 30 luglio 2002, n. 189, in favore dei cittadini ucraini rimpatriati costretti a lasciare il loro paese d’origine in ragione del conflitto in corso in Ucraina
Pensioni INPS in pagamento per gli ucraini rimpatriati fuggiti dal Paese a causa della guerra
La necessità di abbandonare il proprio Paese a causa della guerra in corso costituisce quindi causa di forza maggiore per i cittadini extracomunitari rimpatriati in Ucraina.
In attesa di successive disposizioni che definiscano la condizione di tali soggetti, e fino a quando non saranno ripristinate le condizioni per il rientro in patria in sicurezza, l’INPS continuerà quindi ad erogare le pensioni anche in assenza del requisito del ritorno definitivo nel Paese d’origine.
Le domande di variazione dell’ufficio pagatore saranno definitive con massima urgenza, al fine di ridurre al minimo i disagi dei cittadini ucraini tornati in Italia o in Paesi diversi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni INPS, pagamento agli ucraini rimpatriati anche se tornati in Italia