Con il comunicato stampa del 22 luglio 2024 l'INPS informa sui termini e le modalità della pace contributiva. Possibilità di aggiungere fino a 5 anni di contributi e anticipare il diritto alla pensione
La Legge di Bilancio 2024 ha reintrodotto, per il periodo 2024-2025 la pace contributiva. Tramite il riscatto agevolato è possibile aggiungere fino a 5 anni di contributi ai fini del diritto alla pensione.
Nel comunicato del 22 luglio 2024 l’INPS spiega dettagliatamente i requisiti, le scadenze e le modalità attraverso le quali si può presentare la propria domanda di riscatto agevolato dei contributi. Illustrati anche sistemi di calcolo dell’onere e i metodi di pagamento.
Analizziamo nel dettaglio le istruzioni per poter fare richiesta.
Pace contributiva: come funziona e chi può fare domanda
La pace contributiva è stata reintrodotta nella Legge di Bilancio 2024 e per la durata dell’intero biennio 2024-2025.
La misura offre a tutti i lavoratori, tramite domanda di riscatto, di aggiungere fino a 5 anni di contributi alla propria carriera. Di seguito andiamo ad approfondire chi può beneficiarne e come presentare la richiesta.
Possono fare domanda tutti coloro che sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, commercianti e artigiani e alla Gestione Separata.
Al momento della richiesta, il soggetto interessato non deve essere titolare di pensione.
Affinché si possa beneficiare della pace contributiva, è necessario che il periodo non coperto da contribuzione sia della durata massima di 5 anni, consecutivi o meno, e che sia compreso tra il 1° gennaio 1996 e 31 dicembre 2023.
L’intervallo di tempo oggetto di domanda di riscatto deve compreso tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo accreditato.
Tutti coloro che hanno aderito alla facoltà di riscatto presente nell’articolo 20 del decreto legge n.4/2019 ed hanno già beneficiato di quest’ultimo, possono presentare nuovamente la domanda se in possesso dei requisiti necessari.
Come spiega l’INPS nel comunicato stampa del 22 luglio 2024, i periodi riscattati vengono considerati sia nel calcolo degli assegni pensionistici sia per l’acquisizione del diritto alla pensione.
Pace contributiva: come ed entro quando fare domanda
Per poter beneficiare della pace contributiva è necessario fare domanda entro il 31 dicembre 2025.
Nel caso in cui il richiedente sia un lavoratore privato, la domanda di riscatto può essere presentata anche dal suo datore di lavoro, destinando i premi di produzione del lavoratore in questione. In questo caso l’onere è deducibile dal reddito di impresa e da lavoro autonomo.
La richiesta può essere presentata sia dal soggetto interessato sia da un suo superstite o un suo parente e solo in modalità telematica nei seguenti modi:
- tramite il portale web dell’INPS, a cui si può accedere tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi, Carta D’Identità Elettronica 3.0;
- attraverso il Contact Center multicanale, chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803164 o da cellulare lo 06164164;
- per il tramite di Istituti di Patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Nel caso in cui il richiedente sia un lavoratore privato, la domanda di riscatto può essere presentata anche dal suo datore di lavoro, tramite il modulo «AP135».
Successivamente alla presentazione della richiesta, i periodi specificati in quest’ultima vengono valutati secondo il sistema contributivo.
Pace contributiva: come viene calcolato l’onere per il riscatto agevolato
L’importo dovuto viene determinato tramite il calcolo in percentuale, previsto per il sistema contributivo, applicando le aliquote contributive di finanziamento per l’invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS) vigenti nella gestione assicurativa presso la quale si fa domanda sull’imponibile degli ultimi 12 mesi prima della data della richiesta.
Differentemente da quanto previsto nella procedura di pace contributiva 2019-2021, in quella del 2024 non è possibile la detrazione del 50 per cento della spesa sostenuta. Di conseguenza, l’importo da versare, per le domande di riscatto presentate entro il 31 dicembre 2025, è fiscalmente deducibile dal reddito complessivo.
Il versamento può avvenire in un unico momento o può essere diviso in un massimo di 120 rate, ciascuna di importo inferiore a 30 euro, senza interessi.
Nei casi in cui i contributi da riscatto debbano essere utilizzati per l’immediata liquidazione, diretta o indiretta, di una pensione, oppure i pagamenti siano determinati per l’accoglimento di una domanda di autorizzazione ai versamenti volontari, la rateizzazione non viene concessa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pace contributiva, come funziona? Dall’INPS le istruzioni per il riscatto agevolato