Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato l'osservatorio sulle partite IVA, con la panoramica generale sul 2022. Sono poco più di 500.000 le aperture, in calo rispetto al 2021, per la maggior parte effettuate da persone fisiche. Resta stabile il dato sui forfettari che occupano circa la metà del totale
Le nuove partite IVA aperte nel 2022 sono state poco più di mezzo milione, 501.500 per la precisione.
Il dato è stato diffuso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che il 10 febbraio 2023 ha pubblicato l’osservatorio sulle partite IVA con la panoramica sull’anno appena concluso.
Si registra una flessione dell’8,7 per cento rispetto all’anno precedente, che per il MEF si spiega visto l’elevato numero di aperture del 2021 in seguito all’allentamento delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria.
Resta stabile il numero dei professionisti che hanno aderito al regime forfettario, i quali compongono circa la metà delle nuove aperture.
Dal 10 febbraio 2023, inoltre, è disponibile la dichiarazione IVA precompilata anche per professionisti e imprese.
Partite IVA: aperture in calo nel 2022, stabile il numero dei forfettari
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato il report con l’analisi delle partite IVA aperte nel 2022.
Come si legge nel comunicato stampa del 10 febbraio 2023, nel corso dell’anno sono state aperte 501.500 partite IVA facendo registrare un notevole calo rispetto al 2021, meno 8,7 per cento.
Il Ministero spiega come la flessione fosse attesa, dato l’elevato numero di aperture che si era registrato nel 2021, legato all’allentamento delle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia da Covid-19.
La maggior parte delle nuove aperture, 70 per cento, è stata effettuata da persone fisiche. La ripartizione per genere è relativamente stabile rispetto al passato, con il 60,9 per cento di aperture effettuate da uomini.
I giovani, 18-35 anni, sono responsabili di circa la metà delle nuove aperture e il confronto con il 2021 mostra un decremento di aperture che cresce con l’aumentare dell’età dei soggetti.
“Si nota, inoltre, il considerevole calo di partite Iva avviate da soggetti non residenti (meno 51,3 per cento), che l’anno prima avevano, invece, segnato un notevolissimo aumento a causa dell’incremento delle vendite online dovute al periodo pandemico”
Per quel che riguarda la ripartizione territoriale, il 46,5 per cento delle nuove aperture è localizzato al Nord, ma tutte le Regioni mostrano una diminuzione negli avviamenti, in particolar modo Friuli Venezia Giulia, Veneto e Molise.
Una nota positiva arriva dai dati relativi alla classificazione per settore produttivo, per la prima volta, infatti, le attività professionali hanno registrato il maggior numero di aperture di partite IVA, 19 per cento del totale.
Queste sono seguite poi dal commercio (18,3 per cento) e dall’edilizia (11 per cento).
“Rispetto al 2021 tra i settori principali gli aumenti più evidenti si sono avuti nell’istruzione (più 24,2 per cento), nei trasporti (più 11,8 per cento) e nelle attività artistiche e sportive (più 11,7 per cento), mentre le maggiori flessioni hanno interessato l’agricoltura (meno 31 per cento), il commercio (meno 26,6 per cento) e i servizi d’informazione (meno 8,5 per cento).”
Partite IVA 2022: i forfettari costituiscono la metà delle nuove aperture
L’osservatorio del Ministero dell’Economia e delle Finanza fornisce anche tutti i dati relativi ai professionisti che hanno scelto di aderire al regime forfettario.
Il dato relativo al 2022 si conferma stabile rispetto a quello registrato nel 2021. Lo scorso anno, infatti, i soggetti che hanno aderito al regime forfettario, anziché al regime fiscale ordinario, sono stati 239.131, cioè il 47 per cento delle aperture totali.
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto importanti novità per chi intende optare per la tassazione agevolata al 15 per cento.
Si tratta del nuovo limite di ricavi o compensi per l’accesso al regime che da quest’anno passa da 65.000 a 85.000 euro e della nuova clausola antielusione da 100.000 euro.
Partite IVA: dal 10 febbraio disponibile la dichiarazione precompilata
L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha comunicato che imprese e professionisti possono accedere al nuovo servizio della dichiarazione precompilata IVA 2023.
La notizia è arrivata tramite il comunicato stampa del 10 febbraio e proprio a partire da questa data, una platea di circa 2,4 milioni di soggetti titolari di partita IVA potrà accedere al servizio che permetterà loro di visualizzare e scaricare il modello con i dati relativi al periodo d’imposta 2022.
Sarà possibile modificare e integrare il modello a partire dal prossimo 15 febbraio.
Possono accedere al nuovo servizio i lavoratori autonomi individuati dai provvedimenti dell’8 luglio 2021 e del 12 gennaio 2023. Si tratta in linea generale dei contribuenti con residenza in Italia e con liquidazione trimestrale.
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