Paradisi fiscali, l'Unione Europea aggiorna la black list dei Paesi non cooperativi: sono 4 i nuovi ingressi nella lista delle giurisdizioni non cooperative ai fini fiscali. Le novità nella riunione Ecofin del 18 febbraio.
Paradisi fiscali, quattro nuovi ingressi nella Black List dell’Unione Europea: la riunione Ecofin del 18 febbraio 2020 aggiorna l’elenco dei Paesi non cooperativi.
Sono 12 i Paesi inclusi nella lista nera dell’UE. Il Consiglio UE ha incluso tra i paradisi fiscali anche le Isole Cayman, Palau, Panama e Seychelles, giurisdizioni che non hanno attuato entro i termini previsti gli impegni in ambito fiscale assunti con l’Europa.
Sono 16 i Paesi che, invece, sono stati rimossi dalla lista grigia, in quanto hanno attuato le riforme fiscali richieste dall’UE per essere considerate cooperative.
Paradisi fiscali, dodici i Paesi nella black list dell’UE
Sale ad un totale di dodici il numero dei Paesi inseriti nell’elenco black list dell’Unione Europea. Agli otto paradisi fiscali che non si sono adeguati alle richieste dell’UE si aggiungono quattro ulteriori giurisdizioni.
È del 18 febbraio 2020 l’aggiornamento della lista UE delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali.
I nuovi paradisi fiscali sono:
- Isole Cayman;
- Palau;
- Panama;
- Seychelles.
A questi si aggiungono i Paesi già inseriti nella lista nera delle giurisdizioni non cooperative che non hanno attuato le riforme fiscali richieste:
- Samoa americane,
- Figi,
- Guam,
- Samoa,
- Oman,
- Trinidad e Tobago,
- Vanuatu;
- Isole Vergini americane
Escono dalla lista grigia 16 Paesi: Antigua e Barbuda, Armenia, Bahamas, Barbados, Belize, Bermuda, Isole Vergini britanniche, Capo Verde, Isole Cook, Curaçao, Isole Marshall, Montenegro, Nauru, Niue, Saint Kitts e Nevis, Vietnam. Si tratta degli Stati che sono riusciti ad attuare le riforme necessarie per conformarsi ai principi di governance fiscale dell’UE.
Per 12 Paesi è stato invece concesso più tempo. Si tratta di giurisdizioni in via di sviluppo e senza un centro finanziario, per i quali l’UE si mostra quindi “clemente”. Tra questi vi rientrano ad esempio la Turchia, il Botswana, le Maldive.
- Paradisi fiscali, elenco Paesi black list UE
- Elenco completo paradisi fiscali black list e gray list UE - Conclusioni ECOFIN 18 febbraio 2020
Paradisi fiscali, l’Europa chiede misure di difesa dal 2021 contro i Paesi black list
È un work in progress quello messo in atto dall’Unione Europea. L’aggiornamento costante della black list, che altro non è che l’elenco dei Paesi considerati a vario titolo come paradisi fiscali, è la conseguenza del dialogo e del monitoraggio delle varie giurisdizioni.
La black list dell’UE, creata nel 2017, è una delle strategie esterne in materia fiscale definita dal Consiglio Europeo, che ha l’obiettivo di promuovere una buona governance fiscale a livello mondiale.
Una strategia che non sempre porta ai risultati sperati, considerando che l’aggiornamento del 18 febbraio 2020 porta ad un corposo aumento dell’elenco dei paradisi fiscali, ma che mira anche a promuovere il dialogo e la cooperazione.
La black list rappresenta inoltre una forma di tutela. Nel dicembre 2019 l’Unione Europea ha invitato i Paesi membri ad applicare, dal 2021, una misura di difesa legislativa nel settore fiscale nei confronti delle giurisdizioni inserite nella black list, come incentivo all’adeguamento alla normativa comunitaria.
Già attualmente esistono specifiche limitazioni per gli operatori residenti in paradisi fiscali, come l’impossibilità di accedere ai finanziamenti europei per lo sviluppo e per gli investimenti, ed una via prioritaria per le verifiche antiriciclaggio.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Paradisi fiscali, quattro nuovi Paesi nella black list dell’Unione Europea