Nel Question Time alla Camera del 23 marzo 2022 il Ministro per la Pubblica Amministrazione non ha posto ostacoli all'accesso dei funzionari in servizio alla nuova area delle elevate professionalità prevista dal contratto Funzioni Centrali. Al centro dell'attenzione anche il tema dell'organico necessario a migliorare la gestione dell'Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Nessun ostacolo all’accesso dei funzionari in servizio alle posizioni dirigenziali della Quarta Area del nuovo contratto.
Le novità per la Pubblica Amministrazione provengono dalla Camera dei Deputati e in particolare dalle dichiarazioni rese in Aula dal Ministro Renato Brunetta.
In occasione del Question Time del 23 marzo 2022, il Ministro ha parlato delle possibilità di accesso dei funzionari già in ruolo alle posizioni dirigenziali apicali della Quarta Area o delle elevate professionalità, prevista nel nuovo contratto del comparto Funzioni Centrali sottoscritto a fine 2021, non ponendo alcun ostacolo.
Inoltre, il numero uno della Funzione Pubblica ha affrontato in una seconda interrogazione il tema della necessità di figure professionali specializzate per garantire una migliore gestione dell’ANBSC, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
PA, apertura ai funzionari per le posizioni dirigenziali della Quarta Area
La Quarta Area o area delle elevate professionalità è stata concepita nell’ambito della riforma del pubblico impiego prevista dalla milestone 56 del PNRR, una riforma che a detta di Brunetta contempla anche la revisione dell’incentivazione e dello sviluppo delle carriere e della mobilità orizzontale e verticale.
In questo senso, hanno operato l’articolo 3, comma 3, del Decreto n. 80/2021, cosiddetto Decreto Reclutamento con la creazione della nuova area e poi appunto la sottoscrizione del contratto del comparto Funzioni Centrali firmato a dicembre dello scorso anno da Aran e sindacati.
“Occorre fugare ogni dubbio” - ha assicurato a questo punto il Ministro - “sul fatto che l’intervento normativo possa realizzare un effetto preclusivo per l’accesso alla dirigenza da parte dei funzionari non collocati nelle aree apicali”.
Peraltro, Brunetta ha voluto indicare anche i canali concreti di accesso alle posizioni apicali per i funzionari di ruolo, individuandoli:
- nella possibilità di partecipare al corso-concorso bandito dalla Scuola nazionale dell’amministrazione al quale è destinata una riserva di posti non inferiore al 50% di quelli disponibili che permane dopo gli interventi normativi sopra citati;
- in “una riserva ulteriore, non superiore al 30% dei posti residui disponibili per l’accesso alla dirigenza, quindi solo il 15% del totale” individuata dal Decreto Reclutamento e riservata da ogni amministrazione pubblica al personale a tempo indeterminato con almeno 5 anni di servizio nell’area apicale e in possesso dei titoli di studio previsti dalla legge.
La restante quota di posti dirigenziali potrà essere invece messa in palio tramite procedure concorsuali diverse.
Nel frattempo, però, la Quarta Area individuata dal contratto Funzioni Centrali è in effetti priva di personale, mentre le aree dirigenziali precedentemente inquadrate nell’assetto precedente differiscono tra loro per molti aspetti. Brunetta si è detto pertanto disponibile a una disposizione transitoria che permetta in accordo con i sindacati e il Parlamento e in attesa di riempire le caselle apicali ancora vuote,
“di destinare la riserva di posti in parola al personale delle aree funzionali più elevate individuate alla luce del precedente assetto e che soddisfi i particolari requisiti di merito e di anzianità previsti dalla norma”.
- Question Time alla Camera del 23 marzo 2022
- Scarica il testo della risposta del Ministro Brunetta in merito all’accesso alla dirigenza del personale dell’amministrazione già in servizio con qualifica di funzionario
L’Agenzia beni confiscati alle mafie
La seconda interrogazione rivolta a Brunetta ha riguardato il tema delle figure professionali necessarie a migliorare la gestione dei beni confiscati dall’ANBSC.
Da questo punto di vista il Ministro Brunetta ha ricordato che l’emendamento del governo 2.73 al Disegno di legge di Riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm (A.C. 2681) si occupa proprio dell’attribuzione di incarichi direttivi legandola al possesso di:
“attitudini, merito, anzianità dei candidati, da valutarsi in conformità ai criteri dettati dal Consiglio superiore della magistratura, tarati sullo specifico riferimento all’incarico da ricoprire”.
Comunque, al momento l’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati può contare su un organico di ruolo di 200 dipendenti (18 dirigenti e 181 unità non dirigenziali), al quale vanno aggiunti i dipendenti di altre amministrazioni fino a un massimo di 100 persone così distribuite:
- fino a 20 provenienti dalle forze dell’ordine;
- 50 specialisti tra avvocati, commercialisti, urbanisti, esperti in fondi europei che forniscono supporto su questioni specifiche.
A partire dal 2020, ha anche comunicato Brunetta, si è iniziato a occupare i ruoli disponibili in organico attraverso il concorso unico Ripam per la selezione di funzionari amministrativi.
Infine, sulla destinazione degli immobili gestiti dall’Agenzia, il Ministro ha evidenziato che l’ANSBC ha individuato nella Conferenza di servizi online la modalità più efficiente per acquisire le manifestazioni d’interesse degli enti locali e delle diverse amministrazioni rispetto ai singoli beni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: PA, apertura ai funzionari per le posizioni dirigenziali della Quarta Area