La Legge di Bilancio 2019 ha stabilito il blocco della rivalutazione per gli assegni superiori a 1.539 euro. Vediamo come funziona.
Nel testo della Legge di Bilancio 2019, approvata qualche giorno fa in via definitiva, il Governo giallo-verde ha voluto inserire il blocco della rivalutazione per gli assegni superiori a 1.539 euro.
Come noto a gennaio gli importi degli assegni previdenziali erogati dai diversi enti previdenziali come l’INPS, l’INAIL e l’Inercassa vengono sottoposti ad una rivalutazione ISTAT, ovvero la cosiddetta perequazione automatica dell’importo rispetto al costo della vita.
La perequazione automatica era stata introdotta dalla Legge di Stabilità del 2015 e questa era stata prorogata poi fino al 2017.
Per il 2019 però era previsto lo sblocco degli aumenti delle pensioni ma viste le novità introdotte nella manovra il blocco rivalutazione ISTAT sarà nuovamente applicato per tutti gli assegni di importo superiore a 1.539 euro.
Novità pensioni 2019: blocco rivalutazione per gli assegni superiori a 1.539 euro
Nella Legge di Bilancio 2019 il Governo ha voluto inserire nuovamente il blocco della rivalutazione degli assegni pensionistici per il triennio 2019-2021.
A rimetterci saranno quei pensionati che ricevono assegni superiori a 1.539 euro. Ciò vuol dire che chi percepisce un assegno pensionistico pari a 2.537 euro nel 2019 perderà circa 78 euro, nel 2020 circa 156 euro e nel 2021 circa 299 euro.
In teoria proprio a partire da quest’anno era previsto lo sblocco degli aumenti delle pensioni, ma il Governo ha deciso di inserire nuovamente tale misura.
A partire da Gennaio quindi i contribuenti che ricevono assegni di importo superiore a 1.539 euro subiranno la perequazione automatica all’1,1%.
Coloro che invece percepiscono un assegno pensionistico inferiore a 1.539 euro avranno una rivalutazione totale.
Le risorse proveniente dalla perequazione andranno a fine nelle casse dello Stato, facendogli guadagnare circa 3.600 milioni di euro in tre anni.
Novità pensioni: che cos’è la rivalutazione ISTAT?
La rivalutazione ISTAT serve per adeguare le pensioni all’aumento del costo della vita rilevato annualmente dall’ISTAT.
Questo strumento si applica agli importi delle pensioni che vengono erogate dagli enti previdenziali tra cui l’INPS, l’INAIL e l’Inercassa.
Vengono quindi sottoposte alla rivalutazione ISTAT sia le pensioni dirette, tra cui quella anticipata e di vecchiaia, sia quelle indirette come la pensione di reversibilità.
L’obiettivo di questa misura è quello di mantenere invariato il potere d’acquisto della pensione negli anni, infatti adeguando l’importo dell’assegno previdenziale all’inflazione si arriva a questo scopo.
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