Cambia ancora la norma salva calcio, riproposta da un emendamento alla Legge di Bilancio 2023. Introdotta la possibilità per società e associazioni sportive di rateizzare in 5 anni il pagamento dei versamenti sospesi per l'emergenza sanitaria, versando le prime 3 rate entro il 29 dicembre. I debiti accumulati andrebbero pagati in un'unica soluzione entro oggi
Torna in campo la norma “salva calcio”, si tratta del provvedimento in favore di società e associazioni sportive che si trovano a dover effettuare il versamento di IVA, ritenute e contributi, sospesi da gennaio a causa del COVID.
Al momento, questi devono essere effettuati in un’unica soluzione entro oggi, 22 dicembre 2022.
Cambia ancora il provvedimento, che inizialmente sarebbe dovuto entrare nel Decreto Aiuti quater, e che è stato reintrodotto da un emendamento al testo della Legge di Bilancio 2023.
Questo permetterà di pagare IVA e ritenute in 60 rate mensili, cioè in 5 anni, ma versando le prime tre entro il 29 dicembre e non più entro la fine dell’anno. Optando per il pagamento a rate l’importo dovuto sarà maggiorato del 3 per cento.
Norma salvacalcio: cos’è e cosa prevede la novità inserita nella Legge di Bilancio 2023
Esclusa dal Decreto Aiuti quater la norma “salva calcio” è stata inserita all’ultimo nella Legge di Bilancio 2023.
Un emendamento al testo, infatti, ripropone a ridosso della scadenza il provvedimento a sostegno delle società e associazioni sportive colpite dall’emergenza sanitaria.
Queste hanno beneficiato, dallo scorso gennaio fino al 30 novembre, della sospensione di tutti gli adempimenti e versamenti relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, compresi i premi INAIL per l’assicurazione obbligatoria, le ritenute alla fonte, l’IVA e le imposte sui redditi.
Secondo la normativa vigente, i debiti accumulati, per un totale di circa 900 milioni di euro, vanno versati in un’unica soluzione entro la scadenza del 22 dicembre, fissata dal Decreto Aiuti quater dopo diverse proroghe.
La novità considera tempestivi i pagamenti effettuati in un’unica soluzione entro la fine dell’anno e soprattutto introduce la possibilità per gli enti sportivi di rateizzare il pagamento in 60 rate mensili, dunque su 5 anni, di uguale importo a condizione che le prime 3 rate vengano pagate entro il 29 dicembre 2022 e non più entro la fine dell’anno come proposto inizialmente.
In caso di rateazione l’importo dovuto sarà maggiorato del 3 per cento. Potranno essere pagati in questo modo solamente l’IVA e le ritenute dovute.
Norma salva calcio: il dibattito è acceso, non si escludono ulteriori novità
La norma sta facendo molto discutere, soprattutto perché andrebbe ad agevolare specialmente le società di calcio professionistiche, che hanno accumulato i debiti maggiori, impegnando non pochi milioni di euro che potrebbero essere indirizzati verso altre misure urgenti, come il taglio del cuneo fiscale o la rivalutazione delle pensioni.
Lo stesso Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si era detto contrario, ritenendo fuori luogo un intervento unicamente a favore del calcio.
All’inizio pensata esclusivamente per le società di calcio, la norma è stata estesa a tutte le imprese ma poi è tornata ad interessare società, associazioni e federazioni sportive.
Intanto, non è stato approvato lo “scudo” penale che avrebbe garantito l’eliminazione di diversi reati fiscali a carico di coloro che optano per la rateazione del pagamento.
La discussione, comunque, resta viva e non si escludono ulteriori interventi in un futuro decreto. Ad ogni modo per avere l’ufficialità della misura sarà necessario attendere l’approvazione definitiva della Manovra.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Norma salva calcio: cos’è e cosa prevede la novità inserita nella Legge di Bilancio 2023