La riforma delle sanzioni tributarie impatta direttamente sull’omesso versamento IMU 2024, con regole differenziate per acconto e saldo. L’analisi dell’IFEL
IMU 2024, sanzioni per omesso versamento con regole differenziate.
L’avvio dal 1° settembre della riforma delle sanzioni tributarie avrà un impatto diretto anche sul fronte delle imposte locali, tra cui l’IMU.
Alla luce della doppia scadenza per il pagamento, la revisione delle sanzioni per omesso versamento impatterà esclusivamente sul saldo, la seconda rata da versare entro il 16 dicembre. Regole invariate in caso di mancato pagamento dell’acconto.
IMU 2024, cambiano le sanzioni: doppio regime per acconto e saldo
È la nota dell’IFEL pubblicata il 2 settembre a spiegare l’impatto pratico della riforma delle sanzioni tributarie.
Per le violazioni commesse dal 1° settembre 2024, la sanzione per omesso versamento si riduce e passa dal 30 al 25 per cento. La novità, introdotta dall’articolo 2 del decreto legislativo n. 87/2024, modifica quanto previsto dall’articolo 13, comma 1 del decreto legislativo n. 471/1997, con effetti a cascata anche sul fronte dei tributi locali.
La nota di commento pubblicata dall’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale fornisce un esempio pratico per capire al meglio gli impatti delle nuove regole, prendendo ad esame l’IMU.
La principale imposta sulla casa, come noto, è dovuta in due quote: entro il 16 giugno (17 giugno per il 2024) si paga l’acconto, mentre il saldo deve essere versato entro il termine del 16 dicembre.
Un calendario diviso in due per il 2024 anche sul fronte delle sanzioni per omesso versamento dell’IMU: per l’acconto si continuerà ad applicare la misura del 30 per cento, mentre in caso di omesso pagamento del saldo la sanzione passa al 25 per cento.
IMU 2024, saldo con sanzioni più basse anche per chi paga in ritardo
Pur non modificando l’impostazione generale prevista in caso di versamento tardivo, la riduzione al 25 per cento della sanzione per omesso versamento porta a ricalibrare le percentuali dovute.
Come evidenziato dall’IFEL, il secondo periodo dell’art. 13, comma 1, d.lgs. 471/1997, prevede, infatti che per i versamenti effettuati con un ritardo non superiore a novanta giorni, la sanzione base è ridotta alla metà.
Per le violazioni commesse fino al 31 agosto, la sanzione è in tal caso pari al 15 per cento. Dal 1° settembre, e quindi in caso di tardivo versamento del saldo IMU, si passa al 12,5 per cento.
Un’ulteriore riduzione è prevista per i versamenti effettuati con ritardo non superiore a 15 giorni: la sanzione passa a un quindicesimo per ciascun giorno di ritardo e, in sostanza, dal 1° settembre sarà pari al valore dello 0,8333 per cento giornaliero.
Violazione | Sanzione dal 1° settembre |
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Omesso versamento IMU (o versamento tardivo oltre 90 giorni dalla scadenza) | 25 per cento |
Versamento tardivo entro 90 giorni dalla scadenza | 12,5 per cento (sanzione ridotta alla metà) |
Versamento tardivo entro 15 giorni dalla scadenza | 0,8333 per cento (sanzione ridotta a 1/15 per giorno di ritardo) |
Restano in ogni caso applicabili le regole in materia di ravvedimento operoso.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: IMU 2024, cambiano le sanzioni: doppio regime per acconto e saldo