Detrazione del mutuo cointestato: chi può beneficiare del rimborso IRPEF degli interessi passivi? L'importo si suddivide tra i cointestatari, così come il calcolo del limite di 4.000 euro. Unica eccezione in caso di coniuge a carico.
Detrazione mutuo cointestato, come funziona e come si suddivide il rimborso IRPEF?
Nel pieno della stagione della dichiarazione dei redditi e con la scadenza del modello 73/2022 ormai alle porte, soffermiamoci sulle regole previste in caso di più intestatari del mutuo.
Partiamo ricordando che chi stipula un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale può beneficiare della detrazione del 19 per cento degli interessi passivi, per un importo massimo pari a 4.000 euro.
Se il mutuo è cointestato il calcolo del limite però non raddoppia e, al contrario, l’importo massimo dovrà essere ripartito tra i mutuatari. Unica eccezione nel caso di coniuge fiscalmente a carico.
Detrazione mutuo cointestato: come funziona e come si calcola il limite di 4.000 euro
Ad affrontare il caso pratico è l’Agenzia delle Entrate, rispondendo ad un quesito posto da un contribuente tramite le pagine della rivista telematica FiscoOggi.
Il caso specifico riguarda la detrazione spettante sugli interessi passivi del mutuo contratto per la prima casa e cointestato tra il figlio che ha acquistato l’abitazione e il padre.
Quali sono le regole per calcolare la detrazione spettante?
Non può beneficiare dello sgravio IRPEF in maniera integrale il solo soggetto che paga le rate del mutuo.
In caso di mutuo cointestato, il limite dei 4.000 euro per il calcolo della detrazione spettante dovrà essere ripartito in parti uguali o in base alle percentuali ricavabili dal contratto di mutuo.
Cosa accade quindi se uno dei cointestatari non ha diritto alla detrazione in quanto, ad esempio, non è proprietario dell’immobile? Le regole in tal caso non cambiano: la quota massima di interessi detraibili si suddivide, e l’importo non riconosciuto a rimborso viene sostanzialmente perso.
Detrazione interessi mutuo, i requisiti per fruire dello sgravio IRPEF del 19 per cento
È l’articolo 15, comma 1 lettera b) del TUIR a specificare i casi in cui spetta la detrazione degli interessi passivi del mutuo.
Tra questi vi è il vincolo di adibire l’immobile a propria abitazione principale entro un anno dall’acquisto.
L’acquisto dell’unità immobiliare deve essere effettuato nell’anno precedente o successivo alla stipula del contratto di mutuo.
Per chi compra una casa in affitto, il diritto alla detrazione è subordinato alla notifica al locatario, entro tre mesi dall’acquisto, dell’intimazione di licenza o di sfratto per finita locazione e al rilascio dell’unità entro un anno, al fine di adibirla ad abitazione principale, ossia la sede della dimora abituale del contribuente e dei suoi familiari.
Regole stringenti per le quali una deroga è prevista in caso di acquisto di immobili da ristrutturare: ci sono due anni di tempo per adibire l’immobile ad abitazione principale e cominciare quindi a fruire della detrazione.
Detrazione mutuo cointestato, cosa cambia in caso di coniuge a carico
In caso di mutuo intestato a coniugi, ciascuno di questi avrà diritto alla detrazione per la propria quota di interessi, tenuto conto quindi del limite complessivo di 4.000 euro riparametrato.
Unica eccezione è prevista in caso di coniuge fiscalmente a carico: in questo caso sarà l’altro soggetto a poter beneficiare della detrazione in misura integrale, e quindi sia per la propria quota che per quella del coniuge.
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