Nel corpo del decreto PA bis, la cui legge di conversione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 agosto, trova spazio anche un pacchetto di misure dedicate allo sport. Tra le novità, il nuovo trattamento fiscale delle plusvalenze delle società, l'esenzione IVA per le attività didattiche e formative e il credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari
La legge di conversione del decreto PA bis con interventi in materia di organizzazione della pubblica amministrazione e sport è stata pubblicata lo scorso 16 agosto in Gazzetta Ufficiale.
Il testo prevede interventi per il rafforzamento degli organici della pubblica amministrazione e per sopperire alle esigenze legate all’attuazione del PNRR ma anche un ricco pacchetto di misure per lo sport.
Sono molte, infatti, le novità, relative ad ambiti differenti. Si va dal trattamento fiscale delle plusvalenze alla revisione della giustizia sportiva, fino al credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari e all’esenzione dall’IVA per le per le attività didattiche e formative.
Decreto PA, le novità per lo sport: plusvalenze, esenzione IVA per la didattica e tax credit pubblicità
Il testo della conversione in legge del Decreto PA bis, con “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della pubblica amministrazione, di sport e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica 2025” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 10 agosto 2023.
Il provvedimento prevede una serie di nuove assunzioni nei ministeri, in particolare Cultura, Istruzione e Giustizia, ma anche per le autorità indipendenti come il Garante per la Privacy. Decisa anche la soppressione dell’ANPAL, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, le cui funzioni passeranno al Ministero guidato da Marina Calderone.
Il decreto PA bis comprende, inoltre, un folto pacchetto di interventi in materia di sport, a partire dalla revisione dei processi in ambito di giustizia sportiva e all’intensificazione dei controlli finanziari.
Tra le novità spicca la riforma relativa al trattamento fiscale delle plusvalenze delle società sportive professionistiche, con l’obiettivo di frenare la tendenza a spalmare i guadagni maturati su più esercizi finanziari.
Secondo la nuova previsione, infatti, contribuiscono a formare reddito solamente le plusvalenze biennali e non più quelle annuali. Sale a due anni, quindi, il periodo minimo di tesseramento dell’atleta perché non concorra alla formazione di reddito imponibile.
Inoltre, come si legge nel testo, è stato aggiunta una ulteriore precisazione per contrastare le plusvalenze ottenute tramite scambi, le quali saranno imponibili interamente nell’esercizio in cui sono state realizzate:
“Le plusvalenze realizzate mediante cessione dei diritti all’utilizzo esclusivo della prestazione dell’atleta per le società sportive professionistiche concorrono a formare il reddito in quote costanti ai sensi del primo periodo e alle condizioni indicate nel secondo periodo nei limiti della parte proporzionalmente corrispondente al corrispettivo eventualmente conseguito in denaro; la residua parte della plusvalenza concorre a formare il reddito nell’esercizio in cui è stata realizzata.”
Decreto PA bis e sport: esenzione IVA per didattica sportiva e credito d’imposta per investimenti pubblicitari
Il decreto PA bis prevede anche diverse agevolazioni in materia di sport. Ad esempio, si introduce un’esenzione dal pagamento dell’IVA per quanto riguarda le attività didattiche e formative svolte dagli organismi riconosciuti dal CONI e dagli enti sportivi senza fini di lucro iscritti al Registro Nazionale delle attività sportive.
Si tratta del nuovo registro introdotto nel settembre dello scorso anno che certifica la natura sportiva dilettantistica dell’attività svolta da società e associazioni, garantendo tutti gli effetti che derivano da tale qualifica.
La novità va a modificare l’articolo 10, comma 1, numero 20) del Decreto IVA nel quale sono indicate le varie esenzioni dal pagamento dell’imposta.
Un’altra agevolazione riguarda la riproposizione del credito d’imposta del 50 per cento per gli investimenti in campagne pubblicitarie in ambito sportivo.
Si tratta della misura prevista dal decreto legge n. 4 del 2022, la quale viene prorogata per includere le spese effettuate fino al 30 settembre 2023.
L’incentivo viene riconosciuto nei confronti di imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che effettuano investimenti pubblicitari. Per accedere all’agevolazione, è prevista una spesa minima di 10.000 euro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto PA bis, novità per lo sport: plusvalenze, esenzione IVA per la didattica e tax credit pubblicità