Controllo Green Pass a lavoro: arriva l'ok del Garante della Privacy sulle modalità di verifica alternative all'app VerificaC19 previste nel DPCM del 12 ottobre 2021. Via libera, quindi, ad un pacchetto open source rilasciato del Ministero della Salute per lo sviluppo di altri strumenti o all'implementazioni di funzionalità in NoiPA o MyINPS.
Controllo Green Pass nei luoghi di lavoro: arriva l’ok dell’Autorità Garante della Privacy sulle modalità di verifica alternative all’utilizzo dell’app VerificaC19.
In vista del 15 ottobre, con l’entrata in vigore dell’obbligo previsto dal DL n. 127/2021, il Governo ha firmato il decreto con le linee guida che i datori di lavoro, sia pubblici e privati, dovranno seguire per controllare le certificazioni verdi dei propri dipendenti.
Il Garante della Privacy a cui è stato sottoposto lo schema del provvedimento, con il parere diffuso il 12 ottobre 2021 ha espresso il proprio benestare sulle disposizioni in esso contenute in materia di controlli.
In particolare, le nuove le direttive del decreto prevedono che il controllo del Green Pass nei luoghi di lavoro possa essere effettuato anche attraverso modalità ulteriori rispetto alla lettura del QR code tramite l’app VerificaC19, l’unica impiegata finora in alternativa alla verifica manuale.
Le novità messe in campo sarebbero di più e altrettanto rapide e veloci: da un pacchetto open source rilasciato dal Ministero della Salute per integrare i sistemi di controllo degli accessi, all’implementazione di specifiche funzionalità all’interno della Piattaforma NoiPA o del Portale istituzionale INPS.
Controllo Green Pass a lavoro, dal Garante Privacy l’ok per le modalità alternative all’app VerificaC19
Lo schema di decreto messo a punto dal Governo prevede l’impiego di nuove modalità per assicurare una verifica efficacie e veloce, anche automatizzata, del possesso dei Green Pass nell’ambito lavorativo pubblico e privato.
Ecco quindi che, per rendere più agevoli i controlli, il Ministero della Salute metterà a disposizione specifiche funzionalità che consentono una:
“verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità del personale effettivamente in servizio, di cui è previsto l’accesso ai luoghi di lavoro”.
A patto che, e questo è il punto nodale del parere rilasciato dal Garante della Privacy il 12 ottobre, l’attività di verifica non comporti la raccolta di ulteriori dati dell’interessato in qualunque forma.
“L’attività di verifica non dovrà comportare la raccolta di dati dell’interessato in qualunque forma, ad eccezione di quelli strettamente necessari, in ambito lavorativo, all’applicazione delle misure derivanti dal mancato possesso della certificazione. Il sistema utilizzato per la verifica del Green Pass non dovrà conservare il QR code delle certificazioni verdi sottoposte a verifica, né estrarre, consultare registrare o comunque trattare per altre finalità le informazioni rilevate”.
Si legge nel parere del Garante.
Tutti i dipendenti, inoltre, dovranno poi essere necessariamente informati dal proprio datore di lavoro sul trattamento dei dati attraverso una specifica informativa, prima che venga iniziata qualsiasi procedura di controllo.
Controllo Green Pass a lavoro, le nuove modalità di verifica previste dal Governo
Gli strumenti di controllo delle certificazioni, alternativi a VerificaC19 e approvati dal Garante della Privacy, sono quattro.
In particolare, sempre che la verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi sia effettuata “senza rivelare le ulteriori informazioni conservate, o comunque trattate, nell’ambito della Piattaforma nazionale-DGC”, il controllo potrà avvenire attraverso i seguenti strumenti:
- l’utilizzo di un pacchetto di sviluppo per applicazioni (Software Development Kit-SDK), rilasciato dal Ministero della Salute con licenza open source, che consente di integrare nei sistemi di controllo degli accessi, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, le funzionalità di verifica della certificazione verde tramite la lettura del QR code;
- una interazione tra la Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’Economia e per la gestione del personale delle pubbliche amministrazioni, e la PN-DGC (la Piattaforma che registra le certificazioni verdi) per la verifica del possesso dei Green Pass in corso di validità da parte dei dipendenti pubblici degli enti aderenti a NoiPA”;
- una interazione tra il Portale istituzionale INPS e la PN-DGC, per la verifica del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità da parte dei dipendenti dei datori di lavoro, con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA;
- un collegamento tra i sistemi informativi di gestione del personale delle amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, e la PN-DGC, per la verifica del possesso delle Certificazioni verdi COVID-19 in corso di validità da parte dei propri dipendenti.
- Garante della Privacy - parere n. 9707431 del 12 ottobre 2021
- Parere sullo schema di decreto “Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021, recante «Disposizioni attuative dell’articolo 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, «Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19»»
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Controllo Green Pass a lavoro, dal Garante Privacy l’ok a modalità alternative all’app VerificaC19