Assunzioni, trasformazioni e cessazioni dei contratti di lavoro hanno superato i livelli pre pandemia. Completata la ripresa dopo il periodo di emergenza sanitaria. Lo dimostrano i dati dell'osservatorio INPS aggiornati al 30 settembre 2022
L’INPS ha pubblicato il 15 dicembre 2022 l’osservatorio sul precariato, con i dati sui nuovi rapporti di lavoro relativi ai primi 9 mesi dell’anno.
Il documento mostra la completa ripresa dei flussi nel mercato del lavoro che superano i livelli registrati nel 2019, prima dell’emergenza sanitaria.
Si registrano aumenti importanti non solo per le nuove assunzioni ma anche per le trasformazioni da tempo determinato e le cessazioni dei contratti di lavoro. Queste ultime, in realtà, sono in calo se considerate al netto del blocco dei licenziamenti economici nel 2020/2021.
Un grande contributo è arrivato dai bonus assunzione. I rapporti agevolati, infatti, mostrano una grande crescita, anche se sono stati in parte ridimensionati.
Il disegno di Legge di Bilancio 2023 prevede una proroga degli esoneri contributivi anche per il prossimo anno. Sarà esteso anche il periodo di validità della Decontribuzione Sud.
Contratti di lavoro, le nuove assunzioni superano i livelli pre pandemia
Nei primi nove mesi del 2022 i flussi nel mercato del lavoro, cioè le assunzioni, le trasformazioni dei contratti di lavoro e le cessazioni dei rapporti, non solo hanno completato la ripresa dei livelli pre pandemia, ma risultano in aumento rispetto a quelli registrati nel 2019.
Nel biennio 2020/2021, infatti, sono stati compromessi dall’emergenza sanitaria, per via delle misure restrittive e le chiusure implementate.
Si tratta dei dati dell’osservatorio sul precariato dell’INPS, aggiornati al 30 settembre 2022 e diffusi tramite il comunicato stampa del 15 dicembre.
Si conferma la tendenza già evidenziata dai precedenti rapporti, per cui dalla fine del 2021 si rileva una forte accelerazione della riattivazione dei flussi.
Nei primi tre trimestri dell’anno, dunque, sono cresciute le assunzioni, le trasformazioni e le cessazioni. Nello specifico le assunzioni attivate dai datori di lavoro extra-agricoli sono state 6,2 milioni con un aumento del 17 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La crescita ha interessato tutte le tipologie contrattuali, in particolar modo i contratti a tempo indeterminato (più 28 per cento) e coinvolto soprattutto le imprese più grandi, con più di 15 dipendenti.
Rispetto allo stesso periodo del 2021 sono in fortissimo aumento anche le trasformazioni da tempo determinato (più 61 per cento) e le conferme in seguito a rapporti di apprendistato.
Aumentano anche le cessazioni dei rapporti per tutte le tipologie contrattuali, bisogna però ricordare come i licenziamenti economici siano stati bloccati fino al 30 giugno 2021 per gran parte dell’industria e fino al 31 ottobre 2021 per il settore terziario per far fronte al periodo emergenziale.
Infatti, confrontandoli con quelli del 2019, i dati mostrano addirittura una contrazione dei licenziamenti economici. Sono però in aumento quelli per motivi disciplinari.
- INPS - Comunicato stampa del 15 dicembre 2022
- OSSERVATORIO SUL PRECARIATO - Pubblicati i dati di settembre 2022
Contratti di lavoro: il contributo dei bonus assunzione
I dati relativi alle assunzioni incentivate evidenziano l’impatto positivo dei vari bonus sui nuovi ingressi nel mondo del lavoro.
Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, rispetto al 2021, le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati, considerando quindi sia le assunzioni che le variazioni contrattuali, sono cresciute del 20 per cento.
L’aumento più consistente è dato dall’esonero giovani, la misura che promuove l’occupazione giovanile stabile. I datori di lavoro privati, infatti, hanno potuto beneficiare di un esonero contributivo del 100 per cento per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti determinati di giovani under 36.
Dal 30 giugno l’esonero è passato al 50 per cento per l’assunzione di giovani sotto i 30 anni. Come si nota nella tabella con i dati INPS questa modificazione si riflette in un netto calo delle assunzioni dal mese di luglio.
Le assunzioni incentivate, non solo l’esonero giovani ma anche il bonus donne e per l’occupazione dei percettori del reddito di cittadinanza, saranno prorogate anche per il prossimo anno, come previsto dal disegno della Legge di Bilancio 2023.
Un’altra misura che ha favorito in modo consistente la stabilizzazione dell’occupazione è stata la Decontribuzione Sud, con quasi un milione di nuove assunzioni nel 2022.
Anche questo incentivo sarà rinnovato per tutto il 2023, come dichiarato dalla stessa Presidente del Consiglio. Si tratta dell’esonero contributivo del 30 per cento per i datori di lavoro privati con sede operativa in una delle Regioni del Sud.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Contratti di lavoro, le assunzioni superano i livelli pre pandemia