Certificazione parità di genere: le nuove linee guida per la formazione

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Dal Ministero del Lavoro arrivano le nuove linee guida per la formazione volta ad ottenere la certificazione della parità di genere. Dalla cultura aziendale alla progettazione dei corsi

Certificazione parità di genere: le nuove linee guida per la formazione

Formazione per la parità di genere: il nuovo decreto del Ministero del Lavoro contiene le linee guida per la progettazione dei corsi.

L’obiettivo è quello di stimolare la programmazione delle attività formative propedeutiche all’attuazione dei meccanismi per ottenere la certificazione.

Il documento mantiene comunque un carattere non vincolante.

Certificazione parità di genere: le nuove linee guida per la formazione

La certificazione della parità di genere attesta “le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità”.

Ottenerla per le imprese è una scelta, ma garantisce a chi la ottiene una serie di vantaggi: un esempio è lo sgravio contributivo sulle somme complessivamente dovute fino a 50.000 euro.

Il nuovo decreto del Ministero del Lavoro approva le nuove “ Linee guida per la programmazione e progettazione delle attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione”.

Elaborate con il supporto di INAPP, sono il frutto di una collaborazione tra diverse istituzioni e si pongono l’obiettivo è quello di promuovere il coordinamento degli interventi sui territori.

Non rappresentano un requisito preliminare, che condiziona le attività, ma si configurano come un utile strumento di supporto.

La progettazione formativa, si legge nel decreto, potrebbe essere impostata come un percorso modulare a complessità crescente, articolata secondo il livello di governance aziendale e delle risorse umane, puntuale ma adattabile alle specificità territoriali, settoriali e produttive, così come al livello di consapevolezza e di maturità aziendale sui temi di genere.

Gli step di approfondimento possono essere tre:

  • Formazione introduttiva sul processo di certificazione;
  • Formazione sui temi delle sei aree di KPI (cultura e strategia; governance; processi di gestione delle risorse umane (HR); opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda; equità remunerativa per genere; tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.);
  • Formazione sui temi specifici di copertura degli indicatori di KPI.

La formazione introduttiva ha l’obiettivo di aiutare le imprese e le loro risorse umane sia nel comprendere le origini e il contesto del sistema di certificazione, sia nel condividerne la ratio, le procedure e i vantaggi (in termini di equità e produttività ma anche di carattere fiscale e normativo, valorizzando le sinergie tra strumenti programmatici e leve finanziarie).

La seconda tipologia invece, è rivolta a imprese e risorse umane e affronta le peculiarità dei sei macro-temi e delle correlate criticità e la cui risoluzione può condurre alla certificazione di genere.

La formazione specifica, infine, ha il fine di scendere nel dettaglio dei requirement dei singoli indicatori KPI.

Modalità di attuazione della formazione

Come indicato nelle linee guida, i progetti potranno essere messi in campo secondo i più recenti e funzionali approcci organizzativi, in base alle caratteristiche degli interventi, alle specificità dell’utenza, alle caratteristiche della tecnologia disponibile.

Non è fissata alcuna prescrizione o limitazione sull’approccio di erogazione della formazione, anche completamente in FAD (cioè a distanza), tranne quella di identificare la modalità ritenuta più coerente e rilevante rispetto agli obiettivi formativi e in grado di supportare la più ampia e migliore fruizione degli interventi stessi.

Per quanto riguarda la durata degli interventi, si conferma il criterio di coerenza e rilevanza, inscritto all’interno della progettazione esecutiva della formazione.

Per quanto riguarda invece le possibili modalità procedurali per l’attuazione degli interventi, che hanno un carattere esemplificativo, non vincolante e sono dirette a supportare le amministrazioni regionali sul versante operativo, dai lavori di stesura sono emerse 3 ipotesi:

  • un accordo con Unioncamere/Unione regionale delle Camere di commercio;
  • un bando ad hoc a livello regionale;
  • definizione di finanziamenti in complementarità con le attività formative finanziate a valere sulla programmazione del FSE+.

Di seguito il testo integrale del decreto con le linee guida.

Ministero del Lavoro - Decreto n. 115 del 17 marzo 2025
Linee guida per la programmazione e progettazione delle attività di formazione propedeutiche
all’ottenimento della certificazione della parità di genere

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network