Cassa integrazione, dal 2025 nuove regole per chi lavora nello stesso periodo

Emanuele Muzzi - Leggi e prassi

A partire dal 12 gennaio 2025, le persone che lavorano durante il periodo di cassa integrazione non riceveranno più il relativo trattamento unicamente per le giornate lavorate, a prescindere dalla durata del rapporto lavorativo. Questo quanto previsto dal Collegato Lavoro

Cassa integrazione, dal 2025 nuove regole per chi lavora nello stesso periodo

Cassa integrazione in caso di attività lavorativa: a partire dal 12 gennaio 2025 la sospensione si applicherà per le giornate di lavoro effettuate a prescindere dal periodo di occupazione.

Questo quanto previsto dal Collegato Lavoro, ormai legge, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 dicembre 2024.

In particolare, l’articolo 6 del provvedimento modifica le regole in materia di sospensione della cassa integrazione, la principale misura nell’ambito degli ammortizzatori sociali per i lavoratori.

Collegato Lavoro: stop alla cassa integrazione per chi lavora nello stesso periodo

La cassa integrazione è un istituto che permette ai lavoratori impiegati presso aziende in difficoltà e la cui attività lavorativa risulti quindi interrotta o sospesa di ricevere un’integrazione salariale.

La legge n. 203/2024 recante “Disposizioni in materia di lavoro” interviene su questo strumento, modificandolo.

Nello specifico, l’articolo 6 va a rivedere le regole che determinano la sospensione della cassa integrazione, intervenendo sull’articolo 8 del decreto legislativo n. 148/2015, il quale disciplina la compatibilità dell’integrazione salariale prevista con l’attività lavorativa.

Il comma 1, articolo 6 del Collegato Lavoro infatti stabilisce che:

Il lavoratore che svolge attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo durante il periodo di integrazione salariale non ha diritto al relativo trattamento per le giornate di lavoro effettuate”.

La modifica inserita è estremamente rilevante, in quanto precedentemente, come previsto dal comma 2, dell’articolo 8 del decreto legislativo n. 148/2015, la sospensione della cassa integrazione seguiva queste regole:

  • in caso di lavoro subordinato o autonomo di durata superiore a 6 mesi, il lavoratore in cassa integrazione non aveva diritto al trattamento previsto dallo strumento;
  • in caso di lavoro subordinato o autonomo di durata pari o inferiore a 6 mesi, il lavoratore in cassa integrazione vedeva il trattamento sospeso per la durata del rapporto di lavoro.

Ciò significa che a partire dal 12 gennaio 2025, data di entrata in vigore del Collegato Lavoro, coloro che percepiscono la cassa integrazione e lavorano come subordinati o autonomi vedranno la sospensione del trattamento per le giornate di lavoro effettuate, a prescindere dalla durata del rapporto di lavoro.

Anche quindi per i lavori di durata superiore a 6 mesi, la nuova norma prevede la sospensione della cassa integrazione esclusivamente per i periodi lavorativi, in luogo del venir meno del diritto alla prestazione.

Cassa integrazione: invariato l’obbligo di invio della comunicazione all’INPS

Il secondo comma dell’articolo 6 della legge n. 203/2024 ribadisce invece l’importanza dell’invio della comunicazione all’INPS per evitare di perdere il diritto alla cassa integrazione pur in caso di attività lavorativa.

Esso infatti stabilisce che:

“Il lavoratore decade dal diritto al trattamento di integrazione salariale nel caso in cui non abbia provveduto a dare preventiva comunicazione alla sede territoriale dell’Istituto nazionale della previdenza sociale dello svolgimento dell’attività di cui al comma 1. Le comunicazioni a carico dei datori di lavoro di cui all’articolo 4-bis del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, sono valide al fine dell’assolvimento dell’obbligo di comunicazione di cui al presente comma”.

L’obbligo di invio della comunicazione rimane quindi invariato. Il lavoratore che fruisce della cassa integrazione deve comunicare l’eventuale svolgimento dell’attività lavorativa, subordinata o autonoma, che avvenga nello stesso periodo in cui percepisce l’integrazione salariale.

Qualora l’obbligo non venga rispettato, il lavoratore perde il diritto alla cassa integrazione.

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