Cosa devono fare i beneficiari dell'assegno di inclusione con obblighi di attivazione lavorativa e sociale? Nel documento del Ministero del Lavoro tutti i passaggi da seguire per non perdere il sussidio
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L’assegno di inclusione spetta ai nuclei familiari con almeno un minore, una persona disabile, con più di 60 anni oppure in condizioni di svantaggio.
Per poterlo ottenere, le famiglie in possesso dei requisiti devono:
- Presentare la domanda sul sito dell’INPS;
- Accedere alla piattaforma SIISL (con SPID o CIE)
- Firmare il Patto di Attivazione Digitale (PAD) del nucleo familiare.
Per queste attività è anche possibile chiedere supporto a CAF e Patronati.
Successivamente, per mantenere il beneficio economico, ogni componente del nucleo familiare deve seguire l’iter di attivazione e, se il percorso lo prevede, assumere impegni nel Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS) e nel Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
L’analisi multimediale svolta dai servizi sociali infatti individua 4 tipologie di percorsi con relativi obblighi:
- obbligo di attivazione lavorativa e sociale;
- facoltà di attivazione lavorativa e sociale;
- facoltà di attivazione del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL);
- obbligo di attivazione sociale e facoltà di attivazione lavorativa.
Vediamo allora quali sono i passaggi da seguire per i beneficiari con obblighi di attivazione lavorativa e sociale e cioè i componenti del nucleo familiare tra i 18 e i 59 anni d’età con responsabilità genitoriale (e che non hanno cause di esclusione).
Assegno di inclusione: chi sono i beneficiari con obbligo di attivazione lavorativa
Il percorso dedicato ai nuclei con all’interno componenti con obbligo di attivazione lavorativa e sociale è sintetizzato nel nuovo documento pubblicato dal Ministero del Lavoro, pubblicato il 25 febbraio.
Come anticipato, tutti i componenti del nucleo familiare tra i 18 e i 59 anni con responsabilità genitoriale e senza cause di esclusione (ad esempio carichi di cura, disabilità, malattia oncologica, titolarità di pensione diretta) sono tenuti ad aderire e a partecipare a tutte le misure formative e di politica attiva del lavoro con i centri per l’impiego, sottoscrivendo un Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
Inoltre, hanno l’obbligo di aderire al percorso definito con i servizi sociali per tutto il nucleo, sottoscrivendo il Patto per l’Inclusione Sociale (PaIS).
Il mancato rispetto degli obblighi relativi ai percorsi (PSP e PaIS) può comportare sanzioni, fino alla perdita dell’assegno di inclusione.
Ricordiamo che il primo incontro con i servizi sociali deve avvenire entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD. I componenti del nucleo familiare dovranno poi presentarsi alle convocazioni del servizio sociale ogni 90 giorni.
I passaggi da seguire per non perdere il sussidio
Ebbene, in parallelo alla definizione del PaIS con i servizi sociali, le persone del nucleo familiare con responsabilità genitoriali che sono ritenute attivabili al lavoro sono tenute a svolgere una serie di attività.
In primo luogo, prima di recarsi al Centro per l’impiego, devono accedere alla piattaforma SIISL per compilare il curriculum vitae e firmare il PAD individuale, indicando almeno 3 Agenzie per il Lavoro di riferimento.
Successivamente, per finalizzare il percorso e visualizzare le offerte di lavoro più adatte, verranno convocate dal Centro per l’impiego competente per sottoscrivere (o integrare se già stipulato in precedenza) il Patto di Servizio Personalizzato.
Il PSP deve essere sottoscritto/integrato entro 60 giorni dalla conferma di attivabilità al lavoro.
Il patto può prevedere la frequenza di un corso di formazione, la ricerca di lavoro, la partecipazione ai Progetti Utili alla Collettività (PUC) o ad altre iniziative di politica attiva o di attivazione programmate dal Centro per l’impiego e/o presenti sulla piattaforma.
In caso di mancata partecipazione, senza giustificato motivo, a tali attività e/o alle convocazioni del Centro per l’impiego, oppure se non si accetta un’offerta di lavoro congrua, il beneficio decade per l’intero nucleo.
Ogni 90 giorni dovranno comunque presentarsi al Centro per l’impiego per aggiornare la propria posizione.
Tutti i passaggi da seguire per ottenere l’ADI se si ha l’obbligo di attivazione lavorativa
Riassumendo in breve quanto detto finora, i passaggi per accedere all’ADI sono i seguenti:
- Verificare di avere i requisiti;
- Presentare la domanda sul sito dell’INPS;
- Accedere alla piattaforma SIISL;
- Sottoscrivere il PAD.
Dopo che l’INPS ha accettato la domanda bisogna:
- Ritirare la Carta di Inclusione presso l’Ufficio postale e ricevere il beneficio economico;
- Incontrare i servizi sociali per effettuare l’analisi multidimensionale;
- Sottoscrivere il Patto di Inclusione Sociale (PaIS) del nucleo familiare e rispetta gli impegni concordati.
I componenti del nucleo con obbligo di attivazione lavorativa inoltre devono:
- Compilare il curriculum e firmare il Patto di Attivazione Digitale (PAD) individuale sulla piattaforma SIISL;
- Incontrare i centri per l’impiego e sottoscrivere il Patto di Servizio Personalizzato (PSP);
- Frequentare un corso o partecipare a un’attività utile alla comunità;
- Consultare e manifestare interesse per le offerte di lavoro;
- Partecipare agli incontri periodici con i servizi sociali.
Tutti i dettagli nel documento del Ministero del Lavoro.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Assegno di inclusione: cosa deve fare chi ha l’obbligo di attivazione lavorativa?