Ape Sociale 2024: scadenza il 30 novembre per la domanda tardiva

Francesco Rodorigo - Pensioni

In scadenza l'ultima possibilità di fare domanda per l’Ape Sociale 2024. La finestra per le richieste tardive si chiuderà il 30 novembre ma saranno accolte solo nel caso in cui siano rimaste sufficienti risorse economiche

Ape Sociale 2024: scadenza il 30 novembre per la domanda tardiva

Si sta per chiudere l’ultima finestra del 2024 per la presentazione della domanda di accesso all’Ape Sociale.

Il prossimo 30 novembre è infatti il termine ultimo entro il quale cittadini e cittadine possono presentare le richieste per la certificazione dei requisiti.

Quella di novembre è la terza e ultima finestra dell’anno, dedicata appunto alle domande tardive, le quali saranno prese in considerazione solamente nel caso in cui siano rimasti fondi a sufficienza per concedere i trattamenti.

Dopo le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 il trattamento di anticipo pensionistico spetta ai lavoratori e alle lavoratrici con specifici requisiti e con almeno 63 anni e 5 mesi d’età e almeno 30 anni di contribuzione versata.

Ape Sociale 2024: scadenza il 30 novembre per la domanda tardiva

Quelli di novembre sono gli ultimi giorni a disposizione di cittadini e cittadine che intendono accedere al trattamento di anticipo pensionistico, il cosiddetto Ape Sociale, nel 2024.

Il tempo a disposizione per presentare la domanda di accesso è infatti in scadenza. Il prossimo 30 novembre segna il termine ultimo entro il quale è possibile inviare la domanda per il riconoscimento delle condizioni e quindi l’accesso al trattamento.

Si tratta della terza e ultima finestra dell’anno, dopo quella di marzo e quella di luglio, come previsto dalla normativa introdotta dalla Legge di Bilancio 2017. La finestra di novembre è appunto dedicata alle domande tardive. Le richieste presentate in questo arco temporale, infatti, saranno prese in considerazione solamente qualora siano rimasti abbastanza fondi a disposizione per l’erogazione del trattamento.

Ricordiamo che per effetto delle novità introdotte per l’anno in corso dalla Legge di Bilancio 2024, la prestazione spetta a specifiche categorie di lavoratori e lavoratrici con almeno 63 anni e 5 mesi d’età e che non hanno i requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia.

Nello specifico, a poter beneficiare dell’Ape Sociale sono particolari categorie di lavoratori e lavoratrici:

  • dipendenti che svolgono mansioni gravose (al momento della domanda la professione deve essere stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno 6 anni negli ultimi 7);
  • gli invalidi civili al 74 per cento;
  • i dipendenti disoccupati che hanno esaurito il trattamento di NASpI (o equivalente);
  • i caregivers che assistono da almeno 6 mesi.

Restano invariati invece rispetto al passato i requisiti di contribuzione minima, che cambiano in base alla categoria di appartenenza:

  • almeno 30 anni per i dipendenti disoccupati, gli invalidi civili e i caregivers;
  • almeno 36 anni per gli altri lavoratori che svolgono mansioni gravose.

Per le lavoratrici madri di tutte le categorie, poi, è prevista un’ulteriore riduzione del requisito contributivo pari ad un anno per ogni figlio (massimo 2 anni).

Il beneficio, inoltre, non è compatibile con lo svolgimento di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato in Italia o all’estero. Fanno eccezione solamente i redditi da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui.

Ape Sociale: come fare domanda

La domanda di riconoscimento delle condizioni e quella per l’accesso al trattamento vanno trasmesse alle sedi territoriali INPS competenti in modalità telematica.

Gli interessati potranno utilizzare i consueti canali messi a disposizione dall’Istituto, accedendo al sito web con credenziali SPID, CIE o CNS.

In alternativa è possibile usufruire dei servizi di CAF e Patronati.

In caso di esito positivo, la prestazione viene erogata a partire dal primo giorno del mese successivo all’invio della domanda.

Il trattamento economico è erogato in accompagnamento alla vecchiaia, o fino alla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata, ed è pari al rateo della pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 euro. Se, invece, la rata della pensione ha un importo maggiore si riceverà un assegno di 1.500 euro.

L’Ape Sociale sarà confermata anche per il prossimo anno come prevede il disegno di Legge di Bilancio 2025 attualmente all’esame della Camera. Non ci saranno modifiche ai requisiti rispetto a quanto in vigore quest’anno.

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