Indicatori economici e di performance, come misurare lo stato di salute di un’azienda

Redazione - Controllo di gestione

Si sente spesso parlare di indicatori economici e di performance (KPI): cosa sono e perché sono centrali per valutare lo stato di salute di un’azienda? Un’analisi degli aspetti chiavi da attenzionare e perché è importante poter contare su buon software

Indicatori economici e di performance, come misurare lo stato di salute di un'azienda

Per misurare lo stato di salute di un’azienda è fondamentale scegliere, misurare e analizzare gli indicatori economici e di performance. Si tratta di un’attività decisiva, sia per poter avere uno sguardo attento all’andamento del proprio business che per pianificare di conseguenza azioni e strategie da adottare per il futuro.

Scegliere di fare impresa presuppone infatti la necessità non solo di una pianificazione preliminare, e quindi capire come sviluppare la propria idea imprenditoriale, ma anche di monitorarne l’andamento nel tempo, analizzare in che modo i costi sostenuti hanno inciso sul proprio progetto e avere quindi elementi certi per stabilire come proseguire nel proprio percorso di crescita.

Si sente parlare spesso di KPI, Key Performance Indicator, termine che tradotto in italiano significa Indicatore Chiave di Prestazione. Di cosa si tratta nello specifico è perché è fondamentale prestarvi attenzione?

Indicatori economici e di performance, i KPI da monitorare

Gli indicatori di prestazione rappresentano degli strumenti centrali per ogni imprenditore che intende analizzare il proprio operato e mettere in campo strategie utili per incrementare le performance della propria attività.

Si tratta quindi di metriche che consentono di misurare risultati, individuare gli aspetti da migliorare o quelli più rilevanti e redditizi. L’obiettivo finale è poter contare su dati ed elementi certi per fare scelte efficaci e produttive per lo sviluppo del proprio business.

Qualsiasi sia l’attività svolta, individuare e analizzare i KPI consente di valutare l’efficacia delle strategie aziendali e i risultati ottenuti, ma non si tratta di un’attività che guarda solo al passato. Gli indicatori economici e di performance permettono di fare previsioni, partendo dall’andamento dell’attività, così come si rivelano una base fondamentale per prendere decisioni sugli investimenti futuri e sull’utilizzo delle risorse a propria disposizione.

Si tratta di attività che possono apparire complesse, e per le quali risulta centrale affidarsi agli strumenti forniti da un software, ad esempio ad analisi e report di Fatture in Cloud, che permettono di avere sempre a propria disposizione i dati di proprio interesse.

Partire da questa premessa è fondamentale per valutare l’impatto di una buona selezione e analisi degli indicatori, che possono essere classificati e selezionati sulla base di criteri specifici e caratteristici della propria attività.

Gli indicatori da monitorare: aspetti economici, performance e non solo

La scelta degli indicatori da attenzionare risente ovviamente delle caratteristiche dell’attività svolta, ma anche dei propri obiettivi generali. È tuttavia fondamentale, per una buona partenza, prendere in considerazione alcuni dati centrali per una valutazione iniziale dell’andamento della propria attività.

Una base di partenza è quindi rappresentata dalla selezione degli indicatori economici generali, a partire da incassi, fatturato, utile e guadagni.

Per quel che riguarda l’indicatore relativo al fatturato, l’analisi dei dati relativi ad un determinato periodo - in genere l’anno di esercizio - permette di determinare i ricavi ottenuti dall’impresa per la vendita dei propri beni e dei propri servizi. È evidentemente un elemento alla base della valutazione della propria azienda, ma diventa centrale anche nel rapporto con i propri clienti, con i propri partner e con le banche in caso di richiesta di liquidità.

Nell’analizzare gli indicatori economici generali, è bene però soffermarsi sulla differenza tra ricavi, utili e guadagni.

Quando si parla di ricavi, si fa riferimento alle somme in denaro generate dalla vendita dei propri beni e servizi. Il valore dei ricavi prodotti è evidentemente uno degli indicatori centrali per valutare lo stato di salute di un’attività, in quanto rappresenta in maniera inequivocabile elementi di forza o criticità dell’azienda.

Si tratta però di un dato che necessita di essere letto in maniera più dettagliata. Non tutte le somme che compongono i ricavi di un’impresa restano effettivamente a disposizione della stessa, considerando che è necessario anche coprire i costi sostenuti per la produzione dei propri beni e servizi. Ecco quindi che si parla del termine utili o guadagno, proprio per individuare la parte dei ricavi che resta nelle disponibilità dell’imprenditore dopo aver sottratto i costi sostenuti nel periodo.

Conoscere la differenza tra i diversi termini è fondamentale anche per una lettura più pertinente degli indicatori economici della propria attività. Non sempre un dato positivo sui ricavi corrisponde ad un utile per l’impresa; in tal caso, potrebbe diventare utile capire e analizzare quali sono i costi che incidono sui propri guadagni.

Per misurare le prestazioni del proprio progetto imprenditoriale è quindi necessario avere uno sguardo complessivo, ed è per questo che è utile prendere ad esame anche altri indicatori, come quelli relativi all’incidenza sul fatturato di specifici prodotti, così come gli indicatori relativi ai propri clienti, fornitori così come le prestazioni nelle diverse aree geografiche.

Costi, entrate e uscite e debiti e crediti: indicatori da non sottovalutare

La scelta degli indicatori da selezionare per valutare le performance aziendali non può però lasciare in secondo piano quelli che sono alcuni degli aspetti centrali per lo sviluppo del proprio business, a partire dai costi.

I KPI di costo consentono ad esempio di misurare l’impatto dei costi sui ricavi generati dai beni venduti, ma anche la capacità di un prodotto o servizio di generare profitto e coprire i costi fissi, così come di misurare la spesa media sostenuta per la produzione di uno specifico prodotto.

Si tratta ovviamente di indicatori variabili e da adattare tenuto conto della propria specifica attività, e sulla base di questa può risultare utile analizzare anche i costi legati alle spese di marketing e gestione delle vendite, ma anche quelli relativi all’intero ciclo di vista di un bene o servizio, analizzando quindi le spese di acquisto e mantenimento nel tempo.

Anche in questo caso, per capire come leggere al meglio i dati a propria disposizione è fondamentale partire dalle definizioni. Si parla di entrate per indicare i flussi monetari che entrano nella disponibilità dell’impresa, mentre al contrario le uscite rappresentano le spese da sostenere, come ad esempio l’affitto, gli stipendi da pagare ai dipendenti o i pagamenti ai fornitori.

Altrettanto importante è conoscere la differenza tra debiti (gli importi da pagare) e crediti (importi da incassare): nella prima categoria rientrano ad esempio i prestiti, le fatture da pagare o i finanziamenti, mentre nella seconda possono essere incluse le fatture emesse ai propri clienti e non ancora saldate.

Entrate, uscite, debiti e crediti sono indicatori da monitorare con attenzione: i KPI relativi al flusso di cassa consentono infatti di misurare la liquidità aziendale, e quindi di valutare le capacità di far fronte agli impegni finanziari nel breve periodo.

Non solo: per quel che riguarda debiti e crediti, si tratta di indicatori che permettono di gestire al meglio anche il rapporto con i propri clienti, guardando da un lato alla parte relativa agli importi da pagare e in parallelo alle somme da incassare.

Esistono specifici indicatori che permettono di analizzare, ad esempio, il tempo che trascorre tra vendite e pagamento delle fatture, così da poter far fronte ad eventuali ritardi e impatti sul fronte del flusso di cassa.

Fatture in Cloud, un valido supporto decisionale per le tue scelte imprenditoriali

Gli indicatori economici e di performance, come costi, fatturato e utili, rappresentano il cuore pulsante di ogni attività imprenditoriale.

Monitorarli in modo costante è essenziale e i software di fatturazione e gestione aziendale, come Fatture in Cloud, sono un supporto utile per semplificare e velocizzare:

  • il monitoraggio degli indicatori aziendali;
  • le decisioni strategiche, che devono essere basate su dati concreti e affidabili.

Fatture in Cloud offre una dashboard di analisi, progettata per fornire una visione chiara e immediata dell’andamento dell’attività. Fatture in Cloud fornisce strumenti di analisi, grafici e la possibilità di esportare i report.

Tramite Fatture in Cloud, l’utente può visionare fatturato, utile, costi, crediti e debiti e altri indicatori che possono aiutare a capire l’andamento dell’attività.

È possibile, infatti, controllare regolarmente il proprio fatturato e l’andamento degli utili aziendali, così come le voci di costo suddivise per categoria, per capire quanto e come si sta spendendo, ma anche controllare l’andamento aziendale mese per mese.

L’attenzione è poi anche sui clienti. Con Fatture in Cloud è possibile monitorare costantemente il prospetto di debiti e crediti, ma anche individuare i clienti più profittevoli e valutare la redditività di ciascun cliente.

Sguardo al cliente anche dal punto di vista dell’analisi delle zone geografiche, fattore che consente di visualizzare le zone più promettenti, sia in Italia (città) che all’estero (nazioni).

Tra le funzionalità a disposizione delle aziende, Fatture in Cloud consente di scaricare i report di analisi dell’IVA. L’utente può visualizzare in modo aggregato e sintetico l’IVA contenuta nei documenti aziendali (fatture di vendita, acquisti e altri). I dati vengono presentati in modo chiaro e organizzato, facilitando il lavoro di analisi fiscale.

Infine, Fatture in Cloud permette di scaricare il “report vendite e acquisti avanzato”, un documento contenente una sintesi di costi e ricavi e una stima di profitti e perdite.

Tutti questi dati combinati rappresentano un supporto centrale per le proprie scelte strategiche, e permettono di migliorare l’efficienza operativa, pianificare investimenti futuri e ottimizzare le strategie aziendali.

Non si tratta di uno strumento che va a sostituire il lavoro di consulenti e professionisti, ma diventa una chiave utile per leggere i dati che caratterizzano la propria attività. Non da meno, il monitoraggio continuo garantisce aggiornamenti regolari sull’andamento economico, essenziali per anticipare eventuali difficoltà finanziarie.

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