Qual è la corretta aliquota IVA da applicare per il trinciato di mais?
Trinciato di mais: qual è la corretta aliquota IVA da applicare?
Per questo prodotto e gli altri prodotti vegetali utilizzati per nutrire gli animali, che non siano ricompresi altrove, è prevista l’aliquota IVA del 10%.
Lo spunto per il l’analisi di questo particolare caso pratico arriva dal quesito che un contribuente pone direttamente all’Agenzia delle Entrate, che risponde tramite un interpello.
Nello specifico vengono chieste delucidazioni sulla tassazione IVA da applicare per i seguenti prodotti:
- trinciato di Mais;
- insilato di Mais;
- pastone di Mais.
Tali prodotti non sono inseriti nell’elenco delle aliquote IVA, in particolare nella Tabella A allegata al dpr 633/1972 (il decreto IVA).
La risposta può però essere individuata nella voce doganale 23.06:
Quest’ultima è richiamata dal n. 90) della Tabella A, parte III, allegata al Decreto IVA, che prevede l’applicazione dell’aliquota IVA del 10 per cento alle cessioni di prodotti di origine vegetale del genere di quelli utilizzati per la nutrizione degli animali, non nominati né compresi altrove
Trinciato di mais e prodotti simili: il parere dell’Agenzia delle Dogane
Per rispondere alla corretta aliquota IVA da applicare al trinciato, all’insilato e al pastone di Mais, l’Agenzia delle Entrate richiede il parere dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, responsabile della classificazione dei prodotti.
Nella nota prot. 173776 del 9 giugno 2020, l’Agenzia delle Dogane descrive i prodotti in questione e spiega in quale categoria rientrano.
In apertura la nota specifica che:
“Il mais, nelle sue diverse forme di utilizzo, costituisce una fonte di energia e di fibra indispensabili per l’alimentazione cui sono sottoposti i capi allevati nella zootecnia moderna.”
Per trinciato di mais si intende il prodotto che si ottiene dalla trinciatura della pianta intera (fusto, foglie e pannocchia) nel momento in cui la spiga è allo stadio di maturazione.
La massa viene in seguito trasportata all’interno di un’area dedicata dove viene distribuita in strati orizzontali e compressa tramite pala o trattore e quindi sigillata con uno o più strati di film plastico che viene appesantito con materiali diversi.
Le operazioni di “insilamento” per conservare l’umidità della massa per favorire i processi di fermentazione e acidificazione in ambiente anaerobico sono funzionali alla creazione degli altri prodotti citati.
Prodotti che sono classificati alla voce SA 2308 00 “Materie vegetali e cascami vegetali, residui e sottoprodotti vegetali, anche in agglomerati in forma di pallets, dei tipi utilizzati per l’alimentazione degli animali, non nominati né compresi altrove”
Dalla trinciatura esclusivamente della pannocchia si ottiene il pastone di mais che si suddivide in:
- il pastone integrale, che contiene oltre alla granella anche una parte di tutolo e di brattee;
- il pastone costituito solo dalla granella che viene velocemente ridotto in farina e insilato per evitare fenomeni diossidazione.
Anche il pastone di mais, nonostante la diversa composizione fisica rispetto al trinciato, rientra nella stessa classificazione e nella medesima sottovoce della nomenclatura combinata.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Aliquota IVA per il trinciato di mais