Che cos'è la tredicesima aggiuntiva citata da Meloni e a chi spetta? La novità arriva con l'approvazione del Decreto Aiuti quater: si tratta del potenziamento del bonus dipendenti che i datori di lavoro possono riconoscere in busta paga. L'importo massimo attualmente previsto è di 600 euro.
La premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Aiuti Quater, l’11 novembre 2022, ha parlato di “una sorta di tredicesima aggiuntiva detassata” introdotta con il nuovo provvedimento: che cos’è e soprattutto a chi spetta? Un focus sulla novità appena introdotta.
La misura, anticipata già dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla Nota di Aggiornamento al DEF, consiste nell’innalzamento del tetto dei fringe benefit che i datori di lavoro possono scegliere di corrispondere in busta paga a lavoratrici e lavoratori dipendenti da 600 a 3.000 euro.
Tredicesima aggiuntiva in busta paga per il 2022, la annuncia Meloni. Che cos’è?
Nella carrellata di novità in arrivo con il Decreto Aiuti quater che interviene per contrastare il caro bollette fino a fine anno e anticipa alcune misure attese con la Legge di Bilancio 2023 la premier Giorgia Meloni ha citato anche l’estensione del fringe benefit da 600 a 3.000 euro, un contributo che il datore di lavoro piò aggiungere in busta paga e che è totalmente esente dal punto di vista fiscale e contributivo.
“Noi lo interpretiamo come una sorta di tredicesima detassata per aiutare soprattutto i lavoratori a pagare le bollette”.
Ha dichiarato.
Stando al Decreto Aiuti quater, disponibile in versione di bozza, si ripropone la misura prevista con il DL n. 115 del 2022 potenziandola e portato il limite, previsto dalla normativa a 258,23 euro, a 3.000 euro per il 2022.
Di seguito una panoramica sulle soglie dei fringe benefit.
Regole ed eccezioni | Soglia dei fringe benefit |
---|---|
Normativa ordinaria | 258,23 euro |
DL Aiuti bis | Per il 2022 pari a 600 euro |
DL Aiuti quater | Per il 2022 pari a 3.000 euro |
In caso di superamento dei limiti, le somme concorrono interamente a formare il reddito.
Si interviene, quindi, nuovamente sulle regole previste dall’articolo 51, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi, prevedendo che restano esclusi dalla formazione del reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti e le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro i 3.000 euro esclusivamente per il 2022.
A chi spetta la tredicesima aggiuntiva in busta paga per il 2022 citata da Meloni?
È l’aumento dell’importo in maniera sensibile che porta Meloni a parlare di una sorta di tredicesima aggiuntiva detassata e non più semplicemente di un bonus.
Anche la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone presenta la novità utilizzando questa terminologia:
“È un intervento importante che in questo momento, poi, consente in prossimità della fine dell’anno di sostenere anche quelle che sono le integrazioni alle tredicesime mensilità che possono aiutare le famiglie”.
L’innalzamento del tetto “consentirà entro il 31 di dicembre alle imprese, a tutti i datori di lavoro, di poter intervenire per sostenere ulteriormente i lavoratori e le lavoratrici attribuendo loro a titolo di fringe benefit o a titolo di somme a ristoro delle spese fatte per l’energia ma per ovviamente anche per altre utenze domestiche un importo superiore”., ha spiegato più nel dettaglio Calderone.
L’associazione con la tredicesima, quindi, è una semplificazione linguistica, è chiaro anche dalle parole della premier e della Ministra, ma vale la pena fare alcune precisazioni.
Prima di tutto, riconoscere o meno il bonus in busta paga ai dipendenti è una scelta del datore di lavoro.
Diversamente da quanto accaduto, ad esempio, per i bonus 200 e 150 euro non c’è l’obbligo di erogarlo anche perché le somme in questo caso non vengono anticipate e poi recuperate, ma vengono messe in campo dall’azienda stessa.
Non c’è uno stanziamento di risorse da parte del Governo, il beneficio consiste nella possibilità di riconoscere gli importi con una completa esenzione fiscale e contributiva.
Un’altra precisazione importante riguarda il valore dell’eventuale tredicesima aggiuntiva detassata: non è pari a 3.000 euro, la cifra rappresenta il tetto massimo delle somme esenti che il datore di lavoro può aggiungere in busta paga a lavoratrici e lavoratori dipendenti.
In sintesi, quindi, la novità introdotta con il Decreto Aiuti quater rappresenta un incentivo per i datori di lavoro che intendono riconoscere delle somme aggiuntive in busta paga.
E, durante l’audizione del 9 novembre sulla Nota di Aggiornamento al DEF, il Ministro Giancarlo Giorgetti ha spiegato la ratio con cui nasce: spingere le aziende a sostenere lavoratori e lavoratrici contro l’inflazione e il caro energia senza prevedere necessariamente degli aumenti “strutturali”.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Che cos’è la tredicesima aggiuntiva, citata da Meloni tra le novità del DL Aiuti quater, e a chi spetta?