Come cambierà ancora il panorama normativo del Superbonus? Difficile parlare di futuro in questa situazione, necessario trovare un punto di equilibrio su diversi fronti. Il punto di vista di S. Regalbuto, tesoriere con delega all'Area Fiscalità del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
Immaginare oggi un futuro per il Superbonus è un esercizio “audace”. Sicuramente, però, le prossime novità normative dovranno essere frutto di un bilanciamento delle diverse forze in campo.
A guardare in avanti è Salvatore Regalbuto, tesoriere con delega all’Area Fiscalità del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, intervistato da Informazione Fiscale durante l’evento “1973-2023: 50 Anni di IVA” organizzato il 24 febbraio 2023 presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma dal CNDCEC, in collaborazione con l’Ordine di Roma.
La sfida è aperta e i lavori per arrivare a un punto di equilibrio su più fronti sono in corso.
Sul futuro del Superbonus la parola a S. Regalbuto (CNDCEC)
Le ultime novità cessione del credito e dello sconto in fattura per Superbonus e altri bonus edilizi hanno modificato il panorama normativo di riferimento e hanno acceso i riflettori sul presente ma anche sul passato delle agevolazioni legate all’edilizia.
Sono mesi, infatti, che si cercano soluzioni sui crediti incagliati nei cassetti fiscali di banche, imprese, cittadini e cittadine. E proprio il blocco previsto dal DL n. 11 del 2023 ha sbloccato la discussione sul tema, dando un’accelerata: il tavolo tecnico che si è riunito al Ministero dell’Economia e delle Finanze in seguito alle novità introdotte dal 16 febbraio 2022, infatti, valuterà le proposte in campo e metterà un punto anche sui crediti e in stand by.
“La proposta che è stata fatta da ABI e dalle principali dai costruttori è stata avallata anche dai noi, come Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, è quella individuare un meccanismo che possa ampliare la capacità di compensazione delle banche attraverso l’utilizzo degli F24 seppur in percentuale, diciamo, ridotta degli F24 che le banche raccolgono dai loro clienti”.
Spiega Salvatore Regalbuto, tesoriere del CNDCEC, e aggiunge che, accanto a questo tema, c’è anche un altro aspetto di carattere normativo a cui dare risposta:
“Chiarire in maniera inequivocabile il perimetro della responsabilità penale per i cessionari perché questo è l’altro elemento che rischia di disincentivare fortemente l’acquisto da parte degli istituti di credito”.
L’obiettivo, per Regalbuto, è quello di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di perseguire chi mette in atto delle frodi e tutelare coloro che pongono in essere tutti i processi necessari per acquisire i crediti d’imposta.
Anche se quando lo sguardo si sposta in avanti emerge l’esigenza di mettere a punto un bilanciamento.
“Parlare di futuro per il Superbonus in questo momento è una cosa audace.
L’obiettivo della politica fiscale del nostro paese sarà quello di mettere a terra delle misure che consentano di contemperare l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici, come peraltro ci chiede o ci chiederà a breve l’UE, con le esigenze di bilancio dello Stato”.
Per Regalbuto, infine, l’auspicio è che anche per la cessione del credito, dopo il blocco, si trovi una formula per tenere in equilibrio le necessità dello Stato con quelle degli attori in campo.
Di seguito l’intervista integrale realizzata dal giornalista di Informazione Fiscale, Tommaso Gavi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nel futuro del Superbonus? Un bilanciamento di più esigenze: la parola a S. Regalbuto (CNDCEC)