Tre giorni di presidio davanti al MEF: gli esodati del superbonus chiedono soluzioni alla questione dei crediti incagliati. Le voci della protesta
Continuano le proteste degli esodati del superbonus.
Il 18, il 19 e il 21 settembre 2023 è stato organizzato un presidio davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il nocciolo della questione: i crediti incagliati, le somme che non riescono a essere assorbite e restano bloccate nei cassetti fiscali di cittadini e imprese.
Ai microfoni di Informazione Fiscale le voci della protesta.
Superbonus: tre giorni di protesta degli esodati davanti al MEF
Mentre prosegue il dibattito sulle risorse a disposizione per la Legge di Bilancio 2024, continua anche la protesta degli esodati del superbonus.
È in corso di svolgimento un presidio davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, iniziato il 18 settembre.
Il presidio è proseguito anche oggi, 19 settembre e terminerà domani. Al centro della protesta: i crediti incagliati, le somme bloccate all’interno dei cassetti fiscali di contribuenti e imprese.
La stretta sui controlli, la mancata previsione di un limite alle risorse statali per l’agevolazione, lo stop delle banche all’acquisto dei crediti hanno contribuito a bloccare il meccanismo della cessione del credito e, a cascata, a fermare i lavori in corso.
Chi non riesce a concludere i lavori e a recuperare le somme investite continua a chiedere soluzioni al Governo.
Mentre cresce la mole di investimenti del superbonus e dei bonus edilizi, aumentano anche le somme oggetto di irregolarità (di cui una minima parte sono legate al superbonus).
Sono allo studio del Governo nuovi strumenti per sbloccare il meccanismo ma la soluzione è ancora lontana, in un clima di crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni.
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