Dipendenti statali, indennità di vacanza contrattuale ad aprile e a luglio, con aumenti sugli stipendi dello 0,42 per cento e dello 0,7 per cento. Nel frattempo, per il rinnovo dei contratti si annuncia la mobilitazione della Flc-Cgil nel comparto scuola e una manifestazione nazionale dei confederali del pubblico impiego l'8 giugno.
Di rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici non se ne vede l’ombra, ma nell’attesa perlomeno nel cedolino di aprile scatterà l’Ivc, o meglio Indennità di vacanza contrattuale.
Ad annunciarlo è stato il portale “NoiPA” che si occupa della gestione dei pagamenti del personale della pubblica amministrazione con una breve nota:
“Come previsto dall’art. 1, comma 440 della legge n. 145/2018 (legge di bilancio 2019), nelle more della definizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e dei provvedimenti negoziali riguardanti il personale in regime di diritto pubblico relativi al triennio 2019-2021, a favore del personale amministrato da NoiPA verrà erogata l’indennità di vacanza contrattuale a partire dal cedolino del mese di aprile, aumentata a partire dal mese di luglio 2019”.
Del resto lo avevamo già annunciato a inizio anno, avvertendo però che i lavoratori del pubblico impiego avrebbero ricevuto un aumento molto modesto (qualche decina di euro) nei mesi di aprile e di luglio.
Infatti, l’Ivc è pari allo 0,42 per cento dello stipendio tabellare dal 1° di aprile e allo 0,7 dal 1° di luglio.
Peraltro, la voce viene erogata quale anticipazione dei benefici dell’eventuale rinnovo contrattuale e sarà quindi riassorbita (o meglio sottratta agli emolumenti) al momento della sottoscrizione del nuovo contratto 2019-21.
Statali senza contratto, ma con la polemica sull’indennità di vacanza
Non una granché insomma: ma tant’è, in assenza della tornata dei rinnovi contrattuali su una cosa così modesta è comunque esplosa una polemica tra organizzazioni sindacali con i confederali Cgil-Cisl-Uil che in contrapposizione all’autonomo Fials hanno tenuto a ricordare che:
“L’indennità di vacanza contrattuale (Ivc), che viene erogata alle lavoratrici e ai lavoratori come un incremento provvisorio della retribuzione che decorre dopo un determinato periodo dalla data di scadenza del contratto collettivo nazionale, è una conquista sindacale che risale all’accordo del 23 luglio del 1993…”.
Mentre da parte sua il segretario della Fials ha avuto facile gioco nel replicare che:
“il sistema necessita sicuramente oggi di una totale revisione per adeguarlo al costo della vita ed agganciarlo nella misura del 100 per cento al valore reale annuale dell’IPCA”,
ovvero dell’Indice dei prezzi al consumo.
Rinnovo contratti, stato di agitazione nella scuola e manifestazione nazionale del pubblico impiego l’8 giugno
Nel frattempo però la causa reale di tutto questo nervosismo è proprio l’assenza dell’apertura della stagione del rinnovo dei contratti nel pubblico impiego e della conseguente sofferenza salariale di centinaia di migliaia di lavoratori.
Su questo versante c’è da registrare, ad esempio, l’apertura dello stato di agitazione del comparto Istruzione e Ricerca da parte della Flc-Cgil che vede tra le sue motivazioni proprio il rinnovo, oltre che la vicenda dell’autonomia regionale, la richiesta di investimenti adeguati nel settore e la stabilizzazione dei precari.
D’altra parte, l’8 giugno sarà in piazza tutto il mondo del pubblico impiego rappresentato dalla triplice Cgil, Cisl e Uil per richiedere tra l’altro un confronto per il nuovo contratto nazionale. Al di là dell’Ivc, quindi, è quello il vero nodo da sciogliere.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Statali, arriva l’indennità di vacanza contrattuale. Rinnovo contratti in alto mare