Scadenze fiscali a rischio caos: il concordato entro il 31 luglio complica il calendario

Anna Maria D’Andrea - Scadenze fiscali

Sarà un anno ancor più complesso dei precedenti, e la scadenza del concordato slegata dalla dichiarazione dei redditi aggiunge nuovi adempimenti in calendario. Il Viceministro Leo esclude, al momento, ritocchi alle tempistiche

Scadenze fiscali a rischio caos: il concordato entro il 31 luglio complica il calendario

Un 2025 da bollino rosso sul fronte delle scadenze fiscali.

Al calendario già affollato di adempimenti si aggiunge il termine di fine luglio per l’adesione al concordato preventivo biennale che, quest’anno, sarà slegato da quello di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Sulle scadenze dell’anno appena iniziato si è parlato ampiamente nel corso del convegno organizzato dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti il 16 gennaio a Roma, che si è aperto con l’intervento del Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Al momento è escluso un nuovo ritocco importante al calendario.

Scadenze fiscali a rischio caos: il concordato entro il 31 luglio complica il calendario

A febbraio entra nel vivo il calendario fiscale. Si parte con la dichiarazione IVA e, a seguire, toccherà alla Certificazione Unica 2025, che da quest’anno dovrà essere inviata entro fine marzo anche per i lavoratori autonomi interessati dalla dichiarazione precompilata.

Marzo segnerà l’avvio anche della stagione della dichiarazione dei redditi: entro il 15 marzo l’Agenzia delle Entrate dovrà pubblicare i software ISA e, a seguire, entro lo stesso giorno del mese di aprile dovrà essere messo a disposizione il software per il calcolo della proposta di concordato preventivo biennale 2025-2026.

Tempi serrati che impegnano gli uffici tecnici del Fisco, ma anche i contribuenti, che proprio in relazione al patto con il Fisco dovranno procedere in maniera spedita: la scadenza per l’adesione è fissata al 31 luglio 2025.

Il tema delle scadenze fiscali è stato affrontato a più riprese nel corso del convegno organizzato dall’Associazione Nazionale dei Commercialisti, e proprio dal Presidente Marco Cuchel è arrivato l’alert sull’ingorgo di adempimenti.

Nel corso del convegno L’anno che verrà. La manovra finanziaria e la professione, Cuchel ha lanciato l’allarme sul calendario fiscale 2025, focalizzando l’attenzione sia sulla scadenza ravvicinata del concordato preventivo biennale che sui nuovi termini delle certificazioni uniche degli autonomi al 31 marzo. La richiesta dl Governo è di rivedere un calendario definito insostenibile.

Per i relatori dell’incontro e per i professionisti del settore fiscale c’è il rischio che sia un anno ancora peggiore dei precedenti proprio sul fronte del fitto calendario degli adempimenti, e resta il tema sempre centrale delle tempistiche dell’Amministrazione Finanziaria.

La pubblicazione tempestiva di software e istruzioni è centrale, ma come accaduto più volte negli ultimi anni il rischio di ritardi non è certo remoto.

Sulle scadenze fiscali Leo esclude ritocchi: al Fisco servono dati tempestivi

Non c’è anno fiscale senza proroghe, e questo è uno dei dati di fatto per chi si occupa della materia. Difficile però che si vada verso una revisione importante del calendario degli adempimenti.

Questo quanto emerso dalle dichiarazioni del Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ha aperto il convegno organizzato dall’ANC.

“Ascolteremo le proposte che arrivano dal mondo delle professioni”, ha evidenziato Leo, ma le esigenze dei professionisti dovranno conciliarsi con quelle dell’amministrazione e la necessità di certezza dei flussi.

Si tratta di dichiarazioni che in un certo senso chiudono alla possibilità che, dopo il restyling introdotto dal decreto legislativo n. 1/2024, si vada verso una revisione generalizzata delle scadenze che affollano il calendario del nuovo anno.

Apertura, in ogni caso, su proposte e osservazioni, sia sul concordato preventivo biennale che su altri temi della riforma fiscale. Già in cantiere un decreto correttivo, per sciogliere i nodi dei provvedimenti attuativi adottati lo scorso anno.

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