Neanche l'ultimo CdM ha previsto provvedimenti che contenessero la proroga ufficiale della scadenza per la presentazione della domanda per la rottamazione delle cartelle esattoriali per la quale occorre parlare di riapertura dei termini piuttosto che di proroga vera e propria
Lo scorso 21 aprile un comunicato dell’Ufficio Stampa del Ministero dell’Economia e Finanze ci ha informato delle intenzioni del Governo di emanare una “prossima disposizione” che conterrà la proroga per la domanda di presentazione della rottamazione quater, originariamente in scadenza lo scorso 30 aprile.
Successivamente, martedì 2 Maggio, per iniziativa delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, riunite congiuntamente presso la nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, si è svolta l’audizione del Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo sulle tematiche relative alla riforma fiscale.
Quest’ultimo, all’esordio della presentazione alle commissioni della sua relazione, ha citato la certezza del diritto quale primo principio sul quale è incentrata la Riforma Fiscale del Governo Meloni.
Ben venga questa Riforma Fiscale; personalmente sono convinto che il lavoro di Governo e Parlamento insieme al contributo delle professioni e delle associazioni di categoria arriverà al risultato atteso.
Peccato che nel frattempo si è concretizzata l’ulteriore riprova di un contribuente alle prese con una burocrazia pervasiva e una interpretazione delle norme a senso unico, utile per sanzionare per non dire vessare gli stessi per lo più su aspetti formali piuttosto che sostanziali.
Ed anche sulla rottamazione delle cartelle tanta confusione: la proroga c’è e nessuno la mette in dubbio, per quanto tecnicamente si tratta di una riapertura dei termini. Tuttavia appare davvero paradossale che a più di dieci giorni dall’annuncio del MEF non vi sia stato alcun provvedimento normativo (ma neanche di prassi) che contenesse questa previsione. Non ne facciamo un discorso pratico, operativamente di fatto non cambia nulla, ma di metodo.
Rottamazione cartelle esattoriali, non più una proroga ma una riapertura dei termini
Con un annuncio diffuso a 9 giorni dalla scadenza della rottamazione quater ci si attendeva un provvedimento dedicato entro il termine ancora formalmente vigente del 30 aprile, ma così non è stato.
Si era ipotizzato il CdM del 1° Maggio quale possibile occasione, ma in effetti l’inserire una “postilla” all’interno di un decreto incentrato su un tema diverso quale il Lavoro lo avrebbe esposto a rischi di bocciatura da parte del Presidente Mattarella.
A tale riguardo è utile rileggere la nostra Costituzione al suo articolo 77, che disciplina il decreto legge:
“Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria.
Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni…”
Ed ancor più propriamente in combinazione al precedente articolo 76:
“L’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti”
Vero è che in passato, anche piuttosto recente, lo strumento del decreto è stato più volte utilizzato quale veicolo “a temi multipli”, ma giustamente i richiami del Presidente della Repubblica ad un più attento uso di questo strumento avrà indotto il Governo a soprassedere ed a prevedere, in questo caso ex post, alla formalizzazione di quella che ormai possiamo definire più una riapertura dei termini che una proroga.
All’atto pratico nulla cambia, atteso che gli uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, confidando nel comunicato MEF continueranno a processare le richieste dei prospetti informativi, da domani depurate dei carichi a ruolo consegnati entro il 2015 sotto i mille euro, e le eventuali domande di adesione.
Ma certo vedere sia gli uffici che gli operatori professionali operare in un limbo normativo, facendo affidamento al testo di un comunicato stampa, un documento neanche assimilabile ad un documento di prassi, rappresenta una condizione che non vorremmo più dover vivere al termine del percorso della attesa riforma fiscale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione quater, non proroga ma riapertura dei termini