La scadenza per i lavori della riforma fiscale passa al 31 dicembre 2025: il Consiglio dei Ministri del 9 aprile approva un disegno di legge con la seconda proroga per la tabella di marcia e alcune novità sui principi di delega

L’ipotesi di una proroga del cantiere della riforma fiscale si fa concreta con il Consiglio dei Ministri del 9 aprile 2025, che ha approvato un disegno di legge per riscrivere la tabella di marcia e introdurre alcune novità sui principi di delega.
L’ultima parola, però, spetta al Parlamento che dovrà dare il via libera sul testo del DDL in tempi rapidi.
Si tratta della seconda revisione del calendario da rispettare: la scorsa estate, infatti, il Governo aveva preso più tempo per la scrittura dei Testi Unici, spostando il termine ultimo dal 29 agosto 2024 al 31 dicembre 2025.
Con questo nuovo intervento, i calendari si allineano: la chiusura dei lavori, pratici e teorici, è prevista per la fine di quest’anno.
Riforma fiscale, arriva una nuova proroga: per le novità c’è tempo fino al 31 dicembre
Come sottolineato in diversi approfondimenti su queste pagine, l’obiettivo di una “riforma epocale, strutturale e organica”, promessa dalla premier Meloni a marzo 2023, con l’approvazione del disegno di legge delega in Consiglio dei Ministri, è ancora lontano.
Mancano meno di cinque mesi alla scadenza prevista in origine per la conclusione dei lavori e, solo per fare l’esempio più lampante, sull’IRPEF, primo pilastro che il Governo ha provato a costruire, si cercano ancora soluzioni ed equilibri. L’IVA ancora non è stata toccata, così come i tributi locali.
Il lavoro da fare è molto, il tempo è poco e il Governo chiede tre mesi in più con il disegno di legge approvato ieri, 9 aprile, durante il Consiglio dei Ministri.
Le novità non riguardano solo il calendario, ma anche i principi contenuti nella legge n. 111 del 2023: vengono introdotte modifiche per rendere applicabile anche ai tributi delle regioni e degli enti locali la disciplina fissata dal codice della crisi d’impresa sulla transazione fiscale e quella relativa agli accordi sui debiti tributari e in materia di concordato nella liquidazione giudiziale e nell’ambito della procedura di regolazione della crisi o insolvenza del gruppo, ma anche per introdurre analoga disciplina per l’istituto dell’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.
Prende forma anche un nuovo principio di delega per intervenire sullo stato giuridico e sul ruolo dei magistrati tributari e uniformarli a quelli della magistratura ordinaria.
Riforma fiscale, a che punto siamo con le novità?
Attualmente sono stati approvati 15 decreti legislativi, di cui due correttivi di misure già introdotte, e 5 Testi Unici su un totale di 9.
Decreti legislativi approvati | Riferimento normativo |
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Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale | D.lgs. 27 dicembre 2023, n. 209 |
Attuazione primo modulo riforma Irpef e altre misure in tema di imposte sui redditi | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 216 |
Modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 219 |
Revisione disciplina del contenzioso tributario | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 220 |
Potenziamento del regime di adempimento collaborativo | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 221 |
Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari | D.lgs. 8 gennaio 2024, n. 1 |
Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale | D.lgs. 12 febbraio 2024, n. 13 |
Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza | D.lgs. 25 marzo 2024, n. 41 |
Revisione del sistema sanzionatorio tributario | D.lgs. 14 giugno 2024, n. 87 |
Disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione | D.lgs. 7 agosto 2024, n. 110 |
Disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA | D.lgs. 18 settembre 2024, n. 139 |
Disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’unione e revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi | D.lgs. 26 settembre 2024, n. 141 |
Revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF e IRES) | D.lgs. 13 dicembre 2024, n. 192 |
Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale | D.lgs. 5 agosto 2024, n. 108 |
Revisione delle disposizioni in materia di accise | D.lgs. 28 marzo 2025, n. 43 |
Disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sanzioni tributarie | Approvato in via preliminare nel Consiglio dei Ministri del 13 marzo |
Proprio la necessità di avere più tempo per la stesura dei Testi Unici, anche alla luce delle modifiche ancora in atto, ha determinato la prima proroga arrivata la scorsa estate.
Testi Unici | Avanzamento dei lavori |
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Imposte sui redditi | Da approvare |
IVA | Da approvare |
Imposta di registro e altri tributi indiretti | Da approvare |
Tributi erariali minori | Approvato in via definitiva il 29 ottobre 2024 |
Agevolazioni tributarie e regimi di particolari settori | Da approvare |
Adempimenti e accertamento | Da approvare |
Sanzioni tributarie amministrative e penali | Approvato in via definitiva il 29 ottobre 2024 |
Giustizia tributaria | Approvato in via definitiva il 29 ottobre 2024 |
Versamenti e riscossione | Approvato in via definitiva il 13 marzo 2025 |
Con questo nuovo DDL in campo, la fine del 2025 dovrà segnare la chiusura del cantiere della riforma fiscale.
Il Governo, in ogni caso, potrà poi tornare sui suoi passi per 24 mesi correggendo, integrando o modificando tramite nuovi decreti legislativi quanto previsto in prima battuta.
Durante la conferenza stampa di inizio anno la premier Meloni, dichiarava l’intenzione di chiudere entro la scadenza del 31 dicembre anche il codice tributario. L’ipotesi, quindi, era quella di anticipare i tempi rispetto alla legge delega che per il quadro normativo complessivo concede 12 mesi dall’entrate in vigore dell’ultimo dei decreti legislativi di modifica.
Ma si sa, le intenzioni si scontrano con i fatti. E a distanza di pochi mesi il Governo chiede dei tempi supplementari.
Se si guarda indietro, ai 20 mesi già trascorsi, che pure hanno avuto un ritmo iniziale serrato, portare a termine il progetto della riforma fiscale nel suo complesso, così come disegnato sulla carta. appare una missione, se non impossibile, decisamente complicata, anche con una nuova proroga.
Foto in evidenza: conferenza stampa del 9 aprile - Fonte: governo.it
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Riforma fiscale, il tempo per le novità stringe: arriva la seconda proroga