Con la riforma fiscale, l'IRPEF ha assunto un nuovo assetto, è nato il concordato preventivo, è cambiato il calendario di scadenze fiscali: bocciatura o promozione per i lavori di revisione del sistema tributario?

Il 16 marzo 2023 la riforma fiscale muoveva i suoi primi passi con l’approvazione della legge delega in Consiglio dei Ministri: sono passati due anni e i lavori hanno portato a nuovi assetti, nuovi equilibri e nuovi disequilibri.
Promozione o bocciatura per la revisione del sistema tributario? La parola passa a lettrici e lettori.
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L’IRPEF poggia le sue basi su un nuovo impianto, è nato il concordato preventivo biennale, il calendario delle scadenze fiscali è cambiato, sono cambiati i tempi per la riscossione delle cartelle. Sono nati nuovi servizi online dell’Agenzia delle Entrate.
La lista potrebbe continuare ancora: il Fisco, senza dubbio, ha sperimentato e sta sperimentando nuove frontiere. Ma alcuni dei fronti principali e caratterizzanti restano aperti e controversi: difficile stimare una fine dei lavori, ad esempio, per l’imposta sul reddito delle persone fisiche e per il concordato, su cui si continua a tornare per scrivere, riscrivere, correggere.
Il tempo della revisione sta per scadere, anche se già si parla di una proroga. E due anni di lavori, tra l’approvazione della legge delega e la fase di attuazione, sono sufficienti per una valutazione complessiva delle novità adottate fino ad ora nel quadro della riforma fiscale.
Riforma fiscale, dall’IRPEF alle scadenze, due anni di novità: bocciatura o promozione?
Se è vero che a fare la differenza sono le singole misure che impattano concretamente sule categorie di contribuenti, sugli importi da pagare, sui rapporti con l’Amministrazione finanziaria, è anche vero che una riforma chiave, e attesissima, come quella del Fisco, va analizzata nel suo complesso.
“L’approvazione della Delega sulla Riforma fiscale è una vera e propria svolta per l’Italia. È una riforma epocale, strutturale e organica: una rivoluzione attesa da 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese. Con il nuovo Fisco delineiamo una nuova idea di Italia, vicina alle esigenze dei contribuenti e attrattiva per le aziende”.
Diceva la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il testo della legge delega.
In questi due anni il Governo, con in prima linea il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo, ha delineato una nuova idea di Italia tramite il Fisco adottando più di 15 decreti legislativi.
Decreti legislativi approvati | Riferimento normativo |
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Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale | D.lgs. 27 dicembre 2023, n. 209 |
Attuazione primo modulo riforma Irpef e altre misure in tema di imposte sui redditi | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 216 |
Modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 219 |
Revisione disciplina del contenzioso tributario | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 220 |
Potenziamento del regime di adempimento collaborativo | D.lgs. 30 dicembre 2023, n. 221 |
Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari | D.lgs. 8 gennaio 2024, n. 1 |
Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale | D.lgs. 12 febbraio 2024, n. 13 |
Disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza | D.lgs. 25 marzo 2024, n. 41 |
Revisione del sistema sanzionatorio tributario | D.lgs. 14 giugno 2024, n. 87 10 |
Riscossione | D.lgs. 7 agosto 2024, n. 110 |
Disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’IVA | D.lgs. 18 settembre 2024, n. 139 |
Disposizioni nazionali complementari al codice doganale dell’unione e revisione del sistema sanzionatorio in materia di accise e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi | D.lgs. 26 settembre 2024, n. 141 |
Revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF e IRES) | D.lgs. 13 dicembre 2024, n. 192 |
Disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale | D.lgs. 5 agosto 2024, n. 108 |
Revisione delle disposizioni in materia di accise | Da pubblicare in Gazzetta Ufficiale |
Disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sanzioni tributarie | Approvato in via preliminare nel Consiglio dei Ministri del 13 marzo |
Non tutte le novità messe in campo con la riforma fiscale, però, possono dirsi strutturali, per usare le parole della premier: il caso dell’IRPEF ancora in evoluzione lo dimostra.
O ancora, non tutte le disposizioni adottate sono completamente applicabili: nel monitoraggio periodico condotto dalla redazione di Informazione Fiscale il 12 marzo mancavano all’appello ancora 34 su 77 provvedimenti attuativi legati ai decreti approvati.
Riforma fiscale: due anni di novità, ma la strada è ancora lunga
A voler fare un bilancio, tornando sempre sulle parole scelte dalla premier che annunciava una “riforma epocale, strutturale e organica”, ad oggi appare ancora difficile parlare di un sistema fiscale rinnovato e organico.
E se da un lato è vero che il cantiere è ancora aperto, dall’altro è anche vero che l’evoluzione normativa spesso entra in contrasto con sé stessa e richiede interventi di coordinamento.
È ancora l’IRPEF il caso più emblematico e attuale: il decreto legislativo che ha inaugurato ufficialmente i lavori di revisione del sistema tributario ha impostato un sistema di calcolo su tre aliquote e scaglioni solo per un anno, prevedendo che ai fini della determinazione degli acconti per gli anni 2024 e 2025 restassero in vigore le vecchie regole.
Nel frattempo la Legge di Bilancio 2025 ha reso strutturale il calcolo su tre aliquote, creando un cortocircuito tra vecchie e nuove regole.
Certamente, l’operazione di riscrittura del Fisco è delicata e, se necessario, serve anche tornare sui propri passi.
Ma la strada per mantenere tutte le promesse fatte e per aprire capitoli rimasti ancora chiusi, come l’IVA o i tributi degli enti locali, appare ancora lunga e per percorrerla restano solo 5 mesi a disposizione, salvo proroghe.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dall’IRPEF al concordato, due anni di novità: riforma fiscale promossa o bocciata?