Regime forfettario, due novità in arrivo nel 2025

Domenico Catalano - Dichiarazione dei redditi

Sono due le probabili novità in arrivo nel 2025 per i titolari di partita IVA nel regime forfettario, ecco quali

Regime forfettario, due novità in arrivo nel 2025

L’iter di approvazione della Legge di Bilancio 2025 sta ormai entrando nel vivo e sono molte le modifiche in corso di discussione, con più di 400 emendamenti da discutere.

Tra le proposte vi sono anche diverse modifiche al regime forfettario, quasi tutte provenienti dalla maggioranza parlamentare e quasi tutte indirizzate a un potenziamento dell’attuale impostazione generale.

Due al momento sembrano le novità che avranno maggiore probabilità di essere approvate per il 2025:

  • l’innalzamento della soglia di ricavi;
  • l’aumento del limite di reddito da lavoro dipendente da prendere come riferimento come causa ostativa all’accesso al regime forfettario medesimo.

La prima novità potenziale viene ritenuta molto probabile da diversi addetti ai lavori e da autorevoli esponenti della maggioranza parlamentare. Di fatto, si tratta di potenziare il sistema della flat tax per le piccole partite IVA, come promesso ormai da un paio d’anni da più parti.

Al momento, il limite massimo di ricavi è fissato a 85.000,00 euro e ci sono due emendamenti che prevedono due diversi limiti più alti per il prossimo anno:

  • uno prevede l’aumento della soglia limite annuale di ricavi a 100.000,00 euro;
  • l’altro prevede l’aumento della soglia limite annuale di ricavi a 90.000,00 euro.

Nessuno degli emendamenti presentati in queste ore prevede una modifica delle regole da seguire nel caso in cui durante l’anno si superasse la soglia massima di ricavi: al momento, chi supera gli 85.000 ma non i 100.000 euro fuoriesce dal regime nell’anno successivo a quello in cui il limite viene superato, evitando quindi i danni conseguenti alla ripresa a tassazione di tutto l’anno fiscale. Chi, invece, supera il limite andando oltre i 100.000 euro deve ricalcolare tutto e pagarci sopra IRPEF, addizionali e IVA già nell’anno in cui viene superato il limite (situazione da evitare assolutamente com’è evidente).

La seconda novità riguarda il limite di reddito da lavoro dipendente che può essere conseguito durante l’anno per poter accedere al regime.

Al momento non è possibile accedere al regime forfettario nel caso si sia titolari di reddito da lavoro dipendente o assimilati pari o superiore ad euro 30.000.

Esistono tre emendamenti che prevedono l’estensione di questo limite a 50.000,00 euro, tutti provenienti dall’area della maggioranza parlamentare. Il che lascia pensare che ci sia un accordo di fondo per approvare questa modifica.

Segno dei tempi che cambiano: la norma attuale, che prevede la causa ostativa relativa al reddito da lavoro dipendente fu fortemente voluta per evitare situazioni in cui contribuenti con redditi medio alti, soprattutto politici e pubblici funzionari, potessero accedere a regimi fiscali di vantaggio pensati (inizialmente) soprattutto per giovani professionisti e imprenditori.

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