Reddito di cittadinanza M5S: come funziona realmente?

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Come funziona il reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle? Si avrà diritto allo stipendio senza lavorare? Ecco quali saranno i requisiti per richiederlo e quanto bisognerà aspettare prima di poter presentare domanda.

Reddito di cittadinanza M5S: come funziona realmente?

Reddito di cittadinanza M5S: come funziona e quali saranno i requisiti per poterlo richiedere?

Negli ultimi giorni l’interesse verso la proposta del Movimento 5 Stelle di dare un reddito di cittadinanza a chi non ha un lavoro ha, inevitabilmente, attirato l’attenzione di tutti, giovani disoccupati e non.

La possibilità di avere a disposizione un reddito anche senza lavorare ha inevitabilmente attivato la macchina delle “fake news” e sul web è stato addirittura pubblicato un presunto modulo per presentare domanda.

La precisazione è d’obbligo: al momento non si può ancora presentare domanda per richiedere il reddito di cittadinanza. Il Movimento 5 Stelle, nonostante la schiacciante vittoria alle elezioni politiche 2018, dovrà “scendere a patti” per riuscire a formare un governo e la strada è tutt’altro che spianata.

Proprio per fare un po’ di chiarezza su chi avrà diritto al reddito di cittadinanza del M5S e quali sono i requisiti per richiederlo analizziamo, di seguito, cosa prevede il programma dei 5 Stelle e quali sono le condizioni per averne diritto.

Reddito di cittadinanza M5S: cos’è e come funziona

Il reddito di cittadinanza del M5S è stato definito da molti come un “reddito condizionato”: per averne diritto sarà necessario non soltanto il rispetto di specifici requisiti ma anche essere attivi nella ricerca di un lavoro.

A questo punto, tuttavia, è necessario capire bene cos’è e come funziona, perché l’idea diffusa durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2018 è che, semplicemente, si avrà diritto ad uno stipendio senza lavorare.

Il reddito di cittadinanza che vuole introdurre il Movimento 5 Stelle non vuole essere una misura assistenzialista: l’obiettivo è quello di contrastare povertà, diseguaglianza ed esclusione sociale garantendo a chi non ha un reddito superiore alla soglia di povertà ISTAT, fissata a 780 euro, un assegno ovvero un’integrazione salariale.

Secondo la proposta del M5S, dunque, non avranno diritto al reddito di cittadinanza soltanto i disoccupati, ma anche chi lavora ma ha uno stipendio basso. L’importo mensile, inoltre, sarà calcolato sulla base di specifici fattori: si avrà diritto fino a 1.630 euro nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti almeno 2 figli di età inferiore ai 14 anni.

La possibilità di beneficiarne, tuttavia, sarà condizionata alla sottoscrizione di un Patto di servizio presso il centro per l’impiego: i disoccupati che presenteranno domanda saranno inseriti in un programma di formazione e di politiche per l’inserimento lavorativo e non potranno rifiutare più di 3 offerte di lavoro.

Chi potrà richiedere il reddito di cittadinanza

L’analisi di chi avrà diritto al reddito di cittadinanza è ripresa dal contenuto del DdL n. 1148 presentato dal Movimento 5 Stelle nel 2013 e consultabile sul sito del Senato.

Secondo quanto previsto dal disegno di legge, avranno diritto al reddito di cittadinanza i soggetti nel possesso dei seguenti requisiti:

  • aver compiuto 18 anni di età;
  • essere residenti in Italia;
  • essere titolari di un reddito annuo inferiore a 7.200 euro.

Ne avranno diritto anche gli stranieri regolarmente residenti in Italia da almeno 24 mesi, che hanno lavorato per almeno 1.000 ore in Italia negli ultimi due anni e che hanno percepito un reddito pari o superiore a 6.000 euro.

Nel rispetto dei requisiti sopra indicati, il reddito di cittadinanza proposto dai 5 Stelle prevede l’erogazione di un assegno pari a 780 euro al mese, garantendo a tutti un reddito superiore alla soglia di povertà ISTAT. Per chi già lavora ma ha uno stipendio basso l’importo verrà calcolato di modo da raggiungere i 780 euro mensili: in questo caso si tratterà di un’integrazione al reddito.

Attenzione però: è a questo punto che è necessario vedere quali sono gli ulteriori requisiti del reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza: i requisiti

Per aver diritto al reddito di cittadinanza non bisognerà soltanto essere disoccupati o titolari di redditi bassi. Uno dei requisiti fondamentali per poter presentare domanda è essere attivi nella ricerca di lavoro.

Cosa vuol dire? Quando si presenterà domanda di reddito di cittadinanza si dovrà, contestualmente, effettuare l’iscrizione al centro per l’impiego e rendersi disponibili a lavorare. Sarà obbligatorio prender parte a corsi di formazione, fare colloqui e, nell’attesa di un nuovo lavoro, mettersi a disposizione del Comune per 8 ore a settimana.

I centri per l’impiego, uno dei poli fondamentali per la riuscita del progetto del M5S, contatteranno i beneficiari del reddito di inclusione in caso di proposte di lavoro congrue al curriculum del soggetto: per congruo si intende qualsiasi offerta attinente alle propensioni, agli interessi e alle competenze acquisite dal beneficiario.

Non si potranno rifiutare più di tre proposte di lavoro congrue: in tal caso non sarà più possibile beneficiare del reddito di cittadinanza.

Allo stesso modo, non avrà diritto all’importo mensile erogato dallo Stato chi dovesse licenziarsi senza giusta causa per due volte in un anno.

Importi

Il dettaglio degli importi spettanti a chi presenterà domanda di reddito di cittadinanza è indicato in allegato al DdL depositato in Senato.

L’importo sarà variabile sulla base della composizione del nucleo familiare, ad esempio:

  • i single avranno diritto all’importo base di 780 euro, pari a 9.360 euro all’anno;
  • il genitore solo con a carico un figlio di età inferiore a 14 anni avrà diritto a 1.014 euro al mese, cioè 12.168 euro all’anno;
  • nel caso di famiglia con madre, padre e un figlio di età inferiore a 14 anni si avrà diritto a 1.404 euro al mese, pari a 16.848 euro all’anno;
  • per le famiglie con due figli minori spetteranno 1.638 euro al mese, pari a 19.656 euro all’anno;
  • le famiglie con tre figli di età inferiore a 14 anni avranno diritto a 1.872 euro al mese, pari ad oltre 22.000 euro all’anno.

Tutti gli importi del reddito di cittadinanza previsto in base alla composizione del nucleo familiare sono disponibili sul sito del Senato.

Come presentare domanda e da quando

In primo luogo, prima ancora di vedere come si potrà presentare domanda, si specifica ancora una volta che ad oggi il reddito di cittadinanza del M5S non è in vigore e che al momento non si sa da quando si potrà richiedere.

Una precisazione importante dopo che in rete è stato diffuso il modulo di domanda del reddito di cittadinanza, una palese fake news se si considera che tra le voci da barrare vi è non soltanto la dichiarazione di non lavorare, ma anche di non aver voglia di lavorare e di credere a babbo natale.

Una palese presa in giro a quegli elettori che, secondo il parere di molti, hanno deciso di votare il M5S proprio con la speranza di poter ricevere un reddito mensile senza dover lavorare.

Al netto delle polemiche, vediamo come si potrà presentare domanda qualora il reddito di cittadinanza venisse approvato.

Secondo le regole previste dal DdL 1148 del 2013, la domanda dovrà esser presentata alle strutture preposte territorialmente competenti (molto probabilmente direttamente presso i CPI o presso i CAF) e bisognerà allegare:

  • copia della dichiarazione ISEE;
  • autodichiarazione attestante i redditi percepiti nei dodici mesi precedenti la richiesta nonché i redditi certi, percepibili nei successivi dodici mesi, da parte del soggetto richiedente e da tutti i componenti del nucleo familiare di appartenenza;
  • ogni altra documentazione stabilita, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Sui siti internet dei centri per l’impiego saranno pubblicate le modalità e resi disponibili i modelli per la presentazione della richiesta.

Entro il trentesimo giorno dalla data della presentazione della domanda, il centro per l’impiego presso il quale è stata formulata l’istanza, tramite la consultazione delle banche dati collegate attraverso la struttura informativa centralizzata, accerta la sussistenza dei requisiti del richiedente e del suo nucleo familiare per l’accesso al reddito di cittadinanza e in caso di accoglimento della domanda, invia all’INPS per via telematica la disposizione di erogazione.

Attualmente, tuttavia, si tratta soltanto di “regole su carta” ma si ricorda che per chi si trova in difficoltà economica è possibile presentare domanda di accesso al Reddito di Inclusione, la misura introdotta dal Governo Renzi-Gentiloni, ulteriormente estesa con la Legge di Bilancio 2018.

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