Conguaglio di fine anno anche sulle pensioni: sull'assegno in pagamento a gennaio e a febbraio 2024 peserà l'effetto del ricalcolo IRPEF a consuntivo e solo in specifici casi l'eventuale importo aggiuntivo dovuto sarà spalmato fino al mese di novembre. I dettagli dall'INPS
Tempo di conguaglio di fine anno anche sulle pensioni.
Per i pensionati per i quali a consuntivo risulta dovuta un’IRPEF superiore rispetto a quanto già trattenuto mensilmente, sugli assegni in pagamento a gennaio e a febbraio 2024 saranno addebitate le ulteriori somme da versare al Fisco.
I dettagli arrivano dall’INPS, con la circolare n. 1 del 2 gennaio 2024. Non solo rivalutazione: sugli assegni pensionistici dei primi due mesi dell’anno peseranno anche i conguagli IRPEF.
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Pensioni, conguaglio IRPEF sull’assegno di gennaio e febbraio 2024
Al pari dei datori di lavoro, anche gli enti pensionistici che operano in qualità di sostituti d’imposta sono chiamati ad effettuare il ricalcolo dell’IRPEF effettivamente dovuta dal contribuente.
Arrivati a chiusura del 2023, tenuto conto di quanto effettivamente erogato, l’INPS è quindi tenuto ad adempiere al conguaglio fiscale di fine anno, applicando le aliquote IRPEF all’ammontare delle somme corrisposte ai pensionati.
Di seguito una tabella utile per analizzare l’IRPEF dovuta per il 2023 sulla base dei redditi percepiti:
Numero Scaglione | Scaglioni IRPEF 2023 | Aliquote IRPEF 2023 |
---|---|---|
1° | Fino a 15.000 euro | 23 per cento |
2° | Tra 15.001 euro e 28.000 euro | 25 per cento |
3° | Tra 28.001 euro e 50.000 euro | 35 per cento |
4° | Oltre 50.001 euro | 43 per cento |
Se quindi sulle pensioni erogate ogni mese le trattenute a titolo d’imposta assumono carattere provvisorio, è solo alla fine dell’anno che si può avere conoscenza di quanto effettivamente erogato e, conseguentemente, delle imposte dovute.
Sulle pensioni dei primi mesi dell’anno scattano le operazioni di conguaglio.
A confermarlo è prima circolare INPS del nuovo anno, che se da un lato si sofferma sugli effetti della rivalutazione degli assegni per il 2024, dall’altro evidenzia l’avvio dei conguagli relativi al 2023.
A subire la trattenuta sulle rate di pensione di gennaio 2024 e febbraio 2024 saranno i pensionati che nel corso del 2023 hanno subito ritenute IRPEF in misura inferiore rispetto a quanto dovuto su base annua.
Parte quindi l’operazione di recupero che, sul fronte pratico, potrà portare all’erogazione di un pensione di importo più basso rispetto a quanto dovuto in via ordinaria.
Conguaglio IRPEF per i titolari di pensioni basse a rate fino a novembre 2024
In linea generale, l’addebito dell’ulteriore IRPEF dovuta sarà effettuato quindi a gennaio e a febbraio, con la conseguenza che in caso di imposta particolarmente elevata si potrà arrivare anche all’azzeramento dell’assegno percepito per i primi due mesi del 2024.
Un rischio che viene tuttavia mitigato per i titolari di pensioni basse e, come specificato dalla stessa circolare INPS n. 1/2022, per i pensionati che percepiscono un trattamento annuo fino a 18.000 euro, e in caso di debito IRPEF superiore a 100 euro, verrà applicata la rateazione da gennaio a novembre.
Le somme dovute a titolo di conguaglio fiscale di fine anno saranno quindi spalmate su più mesi, riducendo così l’effetto negativo del ricalcolo dell’imposta a consuntivo.
- Circolare INPS numero 1 del 2 gennaio 2024
- Rivalutazione pensioni 2024, i chiarimenti dell’INPS sugli aumenti e sui conguagli di fine anno
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Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, conguaglio IRPEF sull’assegno di gennaio e febbraio 2024