Opzione Donna 2025: novità, requisiti e istruzioni INPS per la pensione anticipata

Francesco Rodorigo - Pensioni

Chi può andare in pensione con Opzione Donna nel 2025? I requisiti, le novità della Legge di Bilancio e le istruzioni INPS

Opzione Donna 2025: novità, requisiti e istruzioni INPS per la pensione anticipata

Anche quest’anno le lavoratrici appartenenti a specifiche categorie possono accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna.

La Legge di Bilancio non ha previsto variazioni nei requisiti di accesso alla pensione anticipata: spetta alle lavoratrici di specifiche categorie con almeno 61 anni d’età e 35 di contributi.

Sono quindi confermate le restrizioni già in vigore dallo scorso anno.

Vediamo chi può andare in pensione con Opzione Donna nel 2025. Tutte le istruzioni sono state fornite dall’INPS nella circolare n. 53/2025.

Opzione Donna 2025: novità e requisiti per la pensione anticipata

Chi può andare in pensione con Opzione Donna nel 2025?

A sorpresa rispetto alle aspettative iniziali, la Legge di Bilancio 2025 ha confermato gli strumenti per la pensione anticipata in vigore da tempo (Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale), senza prevedere ulteriori modifiche. Si applicano quindi le restrizioni già previste dal 2024.

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Anche quest’anno, pertanto, la pensione anticipata con Opzione Donna resta accessibile alle lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, maturano i seguenti requisiti:

  • 61 anni d’età
  • 35 anni di contributi.

Come anticipato, ad essere confermato è quindi anche l’aumento del requisito anagrafico introdotto dalla Manovra 2024, fissato a 61 anni, un intervento che ha ristretto la platea delle lavoratrici che possono accedere alla pensione anticipata con questo strumento.

I requisiti anagrafici e contributivi, come noto, non bastano per poter ricevere il trattamento di pensione anticipata. Come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, infatti, la pensione in questione non è più riservata a tutte le donne ma solamente a quelle che:

  • risultano dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale;
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti Commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento;
  • sono caregiver che assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi, con disabilità in situazione di gravità in base alla legge 104 del 1992.

L’assegno della pensione è liquidato esclusivamente con le regole di calcolo del sistema contributivo.

Opzione Donna 2025: riduzioni dei requisiti e finestre mobili

La Legge di Bilancio 2025, come detto, ha confermato in toto le disposizioni in vigore nel 2024 per Opzione Donna previste all’articolo 16 del DL n. 4/2019. Regole che vengono semplicemente estese al nuovo anno.

Viene quindi confermata anche la riduzione del requisito anagrafico, che scende di 1 anno per le donne con un figlio e di 2 anni per quelle con due o più figli.

Per le donne licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto, invece, l’età pensionabile è fissata a 59 anni a prescindere dal numero di figli.

Ad essere confermate sono anche le cosiddette finestre mobili, cioè il lasso di tempo che decorre dalla maturazione dei requisiti all’effettiva erogazione dell’assegno.

Come previsto dalla normativa in vigore già nel 2024, la pensione sarà pagata trascorsi:

  • 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici autonome.

Il trattamento di pensione anticipata può essere percepito anche dopo la prima decorrenza utile a condizione che i requisiti anagrafici e contributivi siano maturati entro il 31 dicembre 2024 e che le condizioni richieste siano possedute alla data di presentazione della domanda.

Come precisato anche nella circolare INPS con le istruzioni (n. 53/2025), per le lavoratrici che perfezionano i requisiti richiesti nel corso del 2024, il tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale deve risultare attivo al 1° gennaio 2025, data di entrata in vigore della norma, o risultare attivato successivamente.

Per quel che riguarda le lavoratrici che prestano assistenza a una persona con gravi handicap, le persone devono essere conviventi e i 6 mesi di assistenza devono essere continuativi.

Per quanto concerne, invece, l’individuazione delle patologie invalidanti bisogna fare riferimento a quelle specificate nell’articolo 2, comma 1, lettera d), n. 1, n. 2 e n. 3, del decreto n. 278/2000.

Nel caso di perfezionamento dei requisiti nel corso del 2024, il trattamento non può essere erogato prima del 1° febbraio 2025, per le lavoratrici dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’AGO e delle forme sostitutive della medesima, e del 2 gennaio 2025, per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico delle forme esclusive della medesima.

Per le lavoratrici del comparto Scuola e AFAM trovano applicazione le disposizioni previste all’articolo 59, comma 9, della legge n. 449/1997.

L’accesso a Opzione Donna può avvenire anche dopo la prima decorrenza utile, fermo restando la maturazione dei requisiti anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2024 e purché sussistano le condizioni richieste alla data di presentazione della domanda.

INPS - Circolare n. 53 del 5 marzo 2025
Istruzioni per l’applicazione delle disposizioni introdotte dalla legge di Bilancio 2025 in materia di pensioni

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