Lavoratrici madri: i nuovi requisiti per l’accesso alla pensione

Francesco Rodorigo - Pensioni

Con la Legge di Bilancio sono arrivati nuovi requisiti per l'accesso alla pensione da parte delle lavoratrici madri con almeno 4 figli. Le istruzioni nella circolare INPS con le novità

Lavoratrici madri: i nuovi requisiti per l'accesso alla pensione

Aumenta la possibile riduzione del requisito anagrafico richiesto alle lavoratrici con figli per l’accesso alla pensione.

La Legge di Bilancio incrementa da 12 a 16 i mesi per cui è possibile anticipare il pensionamento nel sistema contributivo per le lavoratrici con almeno 4 figli.

Tutte le indicazioni sono state fornite dall’INPS nella circolare pubblicata il 5 marzo, nella quale l’Istituto ha riepilogato le novità in materia previdenziale.

Le lavoratrici con figli, pertanto, hanno la possibilità di anticipare fino a 16 mesi l’accesso alla pensione nel contributivo.

Lavoratrici madri: i nuovi requisiti per l’accesso alla pensione

Con la circolare n. 53/2025, l’INPS ha fornito le istruzioni operative per l’applicazione delle novità in materia pensionistica.

La Legge di Bilancio 2025, ricordiamo, ha confermato le misure di accesso al pensionamento anticipato in vigore nel 2024, con gli stessi requisiti restrittivi, in particolare per Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.

Ma la Manovra ha introdotto anche un’altra novità, specifica per l’accesso alla pensione delle lavoratrici con figli.

Come già previsto dall’articolo 1, comma 40, lettera c), della legge n. 335 del 1995, alle donne con figli è concesso una riduzione del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione nel sistema contributivo.

Nello specifico, a prescindere dall’assenza o meno dal lavoro al momento della maternità, alla lavoratrice è riconosciuto uno “sconto” sul requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia, pari a 4 mesi per ogni figlio e nel limite massimo di 12 mesi.

Ebbene, la Legge di Bilancio 2025 (art. 1, comma 179), va a modificare il limite massimo di mensilità, che passa da 12 a 16.

Le lavoratrici con figli, dunque, hanno la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione fino a 16 mesi.

Come funziona la riduzione del requisito anagrafico

La novità, spiega l’INPS nella circolare con le istruzioni, non va a modificare la misura del beneficio alternativo a tale riduzione, per cui la lavoratrice può scegliere di applicare il coefficiente di trasformazione maggiorato di 1 anno in caso di uno o due figli e di 2 anni in caso di tre o più figli ai fini della determinazione della pensione.

Il beneficio della riduzione anagrafica si applica al requisito richiesto per la pensione di vecchiaia nel sistema contributivo:

  • 67 anni d’età e 20 di contributi (con importo almeno pari all’assegno sociale);
  • 71 anni d’età e 5 di contributi (senza requisito di importo).

Trova applicazione, inoltre, sul requisito previsto per la pensione anticipata nel contributivo:

  • 64 anni d’età e 20 di contributi (con importo almeno 3 volte l’assegno sociale (2,8 per le donne con 1 figlio e 2,6 per le donne con 2 o più figli)).

“La riduzione del requisito anagrafico trova applicazione anche nel caso di conseguimento della pensione di vecchiaia a seguito dell’esercizio dell’opzione al sistema contributivo (articolo 1, comma 23, della legge n. 335 del 1995).”

L’applicazione della riduzione non è automatica. Le lavoratrici interessate devono richiederla espressamente al momento della presentazione della domanda per l’accesso alla pensione.

INPS - Circolare n. 53 del 5 marzo 2025
Istruzioni per l’applicazione delle disposizioni introdotte dalla legge di Bilancio 2025 in materia di pensioni

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