Accesso alla pensione anticipata più difficile? Cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025

Francesco Rodorigo - Pensioni

La Legge di Bilancio 2025 interviene sulla previdenza per i più giovani. Diverse le novità in arrivo, ecco cosa cambia

Accesso alla pensione anticipata più difficile? Cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025

Strada in salita per la pensione anticipata dei giovani: la Legge di Bilancio 2025 favorisce l’integrazione con la previdenza complementare ma prevede una stretta sui requisiti d’accesso.

Le novità in un emendamento proposto al testo della Manovra sul quale domani si esprimerà la Camera.

Le novità riguardano i giovano lavoratori e lavoratrici che hanno inviato a lavorare dopo il 1995.

Potranno contare sulla rendita dei fondi complementari per raggiungere l’importo soglia previsto ma si allungano i tempi per la maturazione dei requisiti e dal 2030 arrivano nuove limitazioni.

Accesso alla pensione anticipata più difficile? Cosa cambia con la Legge di Bilancio 2025

Sono molte le novità in arrivo per la previdenza dei giovani lavoratori e lavoratrici che so trovano nel sistema contributivo, cioè chi ha iniziato a versare i primi contributi dopo il 1° gennaio 1996.

A prevederle è il disegno della Legge di Bilancio 2025, in particolare un emendamento proposto dalla maggioranza al testo all’esame della Camera e che verrà votato domani prima di passare al Senato.

L’obiettivo del Governo, come evidenziato anche nei giorni scorsi, è quello di potenziare il terzo pilastro della previdenza, quello dei fondi pensione e per farlo dal prossimo anni si prevede la possibilità di cumulare l’assegno della pensione alla rendita dei fondi complementari così permettere, in teoria, ai giovani di raggiungere più facilmente l’importo soglia necessario per accedere alla pensione anticipata (per il 2024 è pari a 3 volte l’assegno sociale: 1.603,23 euro. È ridotto a 2,8 volte per le donne con 1 figlio e 2,6 per le donne con 2 o più figli)).

Pensione anticipata che, ricordiamo, attualmente spetta alla maturazione di 64 anni d’età e di 20 anni di contributi versati.

Per compensare l’impiego di risorse per tale misura però si prevede anche l’innalzamento del requisito contributivo. In caso di cumulo con la rendita dei fondi pensione, infatti, i giovani potranno accedere al trattamento anticipato dopo aver versato 25 anni di contribuzione.

Anni di contributi che, a partire dal 2030, saliranno poi a 30, limitando ancora di più la possibilità di accedere all’assegno in anticipo.

Da sottolineare il fatto che per chi invece non utilizzerà questa tipologia di accesso al pensionamento anticipato (quindi non sommerà la rendita dei fondi complementari) i requisiti non saranno modificati: la pensione anticipata scatta con 64 anni d’età e 20 di contributi.

Nuovo aumento dell’importo minimo dell’assegno per accedere alla pensione anticipata

Non è tutto però. Tra le novità delle ultime ore, sempre dal testo dell’emendamento in questione spunta anche un’altra stretta sul pensionamento anticipato con queste modalità.

La novità riguarda in particolare il citato importo soglia dell’assegno di pensione che permette l’accesso al trattamento anticipato che, al momento, come detto, è fissato dalla Legge di Bilancio 2024 a 3 volte l’importo dell’assegno sociale, con le riduzione per le lavoratrici madri.

Ebbene, a partire dal 2030, tale requisito salirà ulteriormente. Da 3 volte l’assegno minimo passerà a 3,2 volte l’importo dell’assegno sociale.

Si introduce anche il divieto di cumulo per la pensione anticipata conseguita con queste modalità con redditi di lavoro dipendente o autonomo. Il cumulo è vietato fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Fanno eccezione quelli che derivano da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.

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