Pagamento bonus 200 e 150 euro ai professionisti, stop temporaneo sui bonifici: una nuova tappa nel percorso a ostacoli per i titolari di partita IVA che hanno diritto a beneficiare delle indennità contro il caro prezzi. Il freno e poi il via libera alle Casse previdenziali private arriva dal Ministero del Lavoro e nasce dall'esigenza di monitorare le risorse.
Stop temporaneo tra il 19 e il 20 ottobre per il pagamento del bonus 200 e 150 euro ai professionisti e alle professionisti: il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali rivolgendosi direttamente alle casse previdenziali private, tenute a erogare le indennità contro il caro prezzi, ha bloccato i bonifici in partenza per esigenze di monitoraggio delle risorse che, però, dovrebbero bastare per tutti e tutte coloro che ne hanno diritto.
Nel frattempo i primi che hanno presentato domanda hanno già cominciato a ricevere le somme.
Si aggiunge una nuova tappa nel percorso a ostacoli che ha caratterizzato la misura fin dalla sua introduzione lo scorso maggio con il DL Aiuti che non ha definito alcun dettaglio sull’indennità e ha rimandato a un decreto attuativo arrivato con oltre tre mesi di ritardo tutta l’operatività.
Con l’avvio delle domande, sembrava essersi sciolto ogni nodo: ma il blocco ai pagamenti della Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro apre un nuovo capitolo di una lunga e difficile storia.
Pagamento bonus 200 e 150 euro ai professionisti in stand by: il blocco del Ministero del Lavoro
Con il Decreto Aiuti e Aiuti bis sono stati messi in campo in totale 600 milioni di euro per garantire il bonus 200 euro alle partite IVA con redditi fino a 35.000 euro: agli enti di previdenza privati spetta una fetta di 95,6 milioni di euro che può coprire un totale di 478 mila professionisti e professioniste: stando alle stime contenute nella relazione tecnica del DL n.l 115 del 2022, le risorse dovrebbero bastare per tutti coloro che hanno i requisiti per presentare domanda entro la scadenza del 30 novembre 2022.
Con il DL Aiuti ter, invece, sono stati stanziati 412,5 milioni di euro per erogare a chi ha un reddito inferiore a 20.000 euro una ulteriore integrazione di 150 euro senza, però, prevedere una suddivisione tra i diversi enti che devono distribuire le somme.
Il rischio di avere problemi di copertura, in ogni caso, non sembra essere concreto.
Eppure ieri, 18 ottobre, quando la macchina organizzativa avviata dalle casse previdenziali per erogare i pagamenti del bonus 200 e 150 euro dopo una lunga attesa stava entrando a pieno regime con i primi bonifici, dalla Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative del Ministero del Lavoro è arrivato uno stop che si lega proprio alle esigenze di tenere sotto controllo le risorse stanziate.
Il veto nasce dalla “necessità di aggiornare, riorganizzando internamente alle direzioni generali del ministero, il sistema di monitoraggio della spesa, tenuto conto del plafond complessivo previsto dalla norma” si legge nella nota indirizzata agli enti di previdenza privata e diffusa dall’Agenzia ANSA.
Il documento sottolineava la temporaneità del blocco dei pagamenti del bonus 200 e 150 euro: nella stessa serata del 19 ottobre, infatti, sono state date indicazioni per poter riavviare i pagamenti già dal 20 ottobre.
Le istruzioni che sono arrivate, però, appaiono poco chiare alle stesse Casse: non c’è dubbio sulla possibilità di procedere con l’erogazione del bonus 200 euro a coloro che hanno presentato domanda, ma gli interrogativi sorgono per il bonus 150 euro per cui non è stato ancora stabilita una ripartizione.
Nel pomeriggio di oggi, 20 ottobre, i direttori generali delle casse di previdenza si riuniranno per analizzare le comunicazioni arrivate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con le conseguenti decisioni.
Pagamento bonus 200 e 150 euro ai professionisti, bonifici: fermi tra il 18 e il 19 ottobre
Il blocco delle operazioni di pagamento del bonus 200 e 150 euro ai professionisti aggiunge un nuovo capitolo alla storia dell’indennità contro il caro prezzi per le partite IVA già molto travagliata.
La stessa misura di sostegno che le altre categorie di beneficiari e beneficiarie hanno ricevuto o stanno ricevendo in maniera molto più lineare è nata sotto una cattiva stella.
La norma che l’ha introdotta, l’articolo 33 del DL Aiuti, ha rimandato la definizione di ogni dettaglio, anche dell’importo, a un decreto attuativo che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 24 settembre 2022, dopo più di tre mesi di ritardo.
A tenerlo in stand by è stata proprio una questione di risorse: per avere garanzia di copertura servivano altri 100 milioni di euro che sono stati stanziati a inizio agosto con il Decreto Aiuti bis.
Alla luce di questo primo stop dovuto proprio ai fondi disponibili, il veto sui bonifici arrivato dal Ministero del Lavoro a operazioni avviate appare ancora più paradossale. Ma non è questo l’unico paradosso.
Con il Decreto Aiuti ter è stata messa in campo una nuova tornata di bonus con un importo di 150 euro, per i professionisti e gli autonomi il nuovo beneficio ha assunto la forma di un’integrazione della prima indennità: le partite IVA con redditi fino a 20.000 euro nel 2021 hanno diritto a 350 euro presentando un’unica domanda.
Questa formula sembrava accorciare di gran lunga i tempi per ottenere le nuove risorse messe in campo in seconda battuta, una sorta di recupero sui ritardi sul primo bonus. Le indicazioni del Ministero del Lavoro che mettono in stand by l’integrazione di 150 euro portano al punto di partenza con attese e incertezze.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pagamento bonus 200 e 150 euro ai professionisti, stop temporaneo sui bonifici: ancora un percorso a ostacoli