L'omesso versamento dell'IVA é reato: se l'imprenditore in crisi finanziaria ha disponibilità economica deve dare priorità al pagamento dell'imposta piuttosto che degli stipendi ai dipendenti.
Un imprenditore in difficoltà economiche deve dare priorità al pagamento delle imposte o a quello degli stipendi ai dipendenti?
L’annosa questione è stata più volte valutata dai giudici dell Suprema Corte i quali, appellandosi al diritto Costituzionale “di tutela del lavoro e della conseguente retribuzione”, si sono schierati in passato dalla parte del lavoratore e dell’imprenditore in crisi.
Altre volte, invece, gli ermellini si sono schierati in favore dell’Erario, affermando che l’omesso versamento IVA è un reato a meno che l’imprenditore, che non dovesse aver versato quanto dovuto all’Erario, dimostri che l’inadempimento derivi da una situazione di difficoltà finanziaria oggettiva, legata a cause di forza maggiore, quali ad esempio la crisi d’impresa, che non può fronteggiare se non ricorrendo agli strumenti previsti dal codice della crisi d’impresa.
Omesso versamento IVA a favore degli stipendi: il caso
La Suprema Corte esclude la possibilità che l’imprenditore in crisi di liquidità paghi in antecedenza gli stipendi piuttosto che le imposte: questo è quanto stabilito da alcune pronunce giurisprudenziali degli ultimi anni, come nel caso della Sentenza della Cassazione n. 43546/2018.
Ad una S.r.l. che prestava servizi per enti pubblici è stato contestato il mancato pagamento dell’Iva per due anni di imposta consecutivi: il legale rappresentante della società in prima battuta si è difeso dimostrando che l’assenza di liquidità era dovuta al mancato pagamento dei servizi prestati ad un Comune cliente.
La difesa dell’impresa si è basata sul presupposto che la crisi di liquidità, causata dal mancato pagamento da parte dei clienti, costituisca l’elemento oggettivo che impedisca all’imprenditore di onorare i propri debiti con l’Erario: l’assolvimento dell’imposta dovuta, inoltre, avrebbe impedito il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti della società.
L’imprenditore quindi avrebbe deciso di anteporre l’interesse dei lavoratori a quello dei dipendenti.
Questa scelta in passato è stata già oggetto di dibattito in Cassazione ma alcune decisioni passate furono completamente opposte: in un altre Sentenza 6737/2018 infatti, i giudici avevano espresso un giudizio favorevole nei confronti dell’imprenditore in crisi che, salvaguardando il pagamento degli stipendi, rispettava il presupposto costituzionale della
“tutela del lavoro e della conseguente retribuzione”
Omesso versamento IVA a favore degli stipendi: la decisione
La Corte di Cassazione, quindi, ha confermato la decisione già presa nei primi gradi di giudizio, rigettando il ricorso dell’azienda.
Alla base di questa decisione c’è la considerazione che in questo caso specifico non si configura una crisi totale di liquidità dal momento che l’imprenditore ha avuto la possibilità di scegliere tra il pagamento degli stipendi e delle imposte.
Quindi nell’ipotesi di incertezza tra l’obbligo fiscale e il diritto dei lavoratori di percepire la retribuzione, l’imprenditore deve preferire il primo.
Questa sentenza rappresenta un cambio di rotta dei giudici rispetto a decisioni passate: l’imprenditore in crisi che non paga le imposte ha l’unica possibilità di difendersi dimostrando che la crisi aziendale sia imprevedibile e che alla stessa non si possa far fronte in nessun modo, né con finanziamenti da terzi né con risorse proprie dell’imprenditore.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Omettere il pagamento dell’IVA a favore degli stipendi è reato