Occupazione femminile, la fotografia sul divario di genere negli studi professionali dell'INT. I dati del comunicato del 13 luglio 2022: le titolari di studi sono il 35 per cento, le dipendenti e collaboratrici raggiungono il 75 per cento.
Occupazione femminile, l’Istituto nazionale tributaristi scatta una foto su titolari, dipendenti e collaboratori negli studi professionali.
I dati sono riportati nel comunicato stampa del 13 luglio 2022.
Emerge un divario di genere che si sta riducendo con il tempo. Al momento sono in maggioranza uomini i titolari degli studi, le titolari sono il 35 per cento.
La percentuale delle dipendenti e collaboratrici è invece più alta e raggiunge il 75 per cento.
Occupazione femminile, tributaristi: più uomini titolari degli studi, più donne dipendenti e collaboratrici
Il tema dell’occupazione femminile e dei salari delle lavoratrici è tornato nel dibattito pubblico dopo la pubblicazione dei dati del XXI rapporto annuale sulle prestazioni erogate dall’INPS, presentato alla Camera dei deputati lo scorso 11 luglio.
Nel rapporto emerge, tra le altre cose, che la retribuzione media delle donne è tre quarti di quella degli uomini.
La percentuale di part-time tra le donne è al 46 per cento, il dato più alto nella UE.
Anche l’INT ha avviato una ricerca tra gli iscritti: i risultati del sondaggio sono stati riepilogati nel comunicato stampa del 13 luglio 2022.
Dall’analisi sulla parità di genere tra i titolari degli studi, i dipendenti e i collaboratori, emerge che solo il 35 per cento degli studi ha come titolari delle donne. Di contro, il 65 per cento dei titolari è costituito da uomini.
Per quanto riguarda, invece, dipendenti e collaboratrici, la percentuale di impiego femminile raggiunge il 75 per cento.
In sintesi, nel comunicato si legge quanto segue:
“se da un lato la titolarità è in maggioranza maschile, l’operatività è affidata alle donne.”
Sul tema vengono riportate anche le parole della Coordinatrice della Commissione per le Pari Opportunità dell’INT, Veronica Rauso:
“Dobbiamo ancora recuperare un gap storico nell’ambito delle professioni economico-contabili, ma è in atto un’inversione di tendenza, confermata dalla crescita delle percentuali di donne alla titolarità degli studi passata dal 19% degli anni 90 all’attuale 35 per cento.”
Veronica Rauso ha continuato:
“Inversione confermata anche dall’attitudine delle donne alla gestione dello studio e della clientela, nonché delle problematiche infatti la percentuale di dipendenti e collaboratrici, fortemente schiacciante, lo dimostra. Opereremo sempre di più, sia all’interno dell’INT che presso le istituzioni, per favorire l’ aumento della percentuale di donne nella professione di tributarista, tenendo sempre ben presente che la professione deve essere una scelta libera e consapevole e non una sorta di occupazione temporanea o di ripiego, ovviamente questo vale sia per le donne che per gli uomini.”
Occupazione femminile, tributaristi: le dichiarazioni di Alemanno sulla parità di genere
Il divario di genere si evidenzia anche a livello di incarichi dirigenziali dell’INT. Maggiore presenza maschile si riscontra nell’ambito del Consiglio nazionale e dei Delegati territoriali.
Negli ultimi anni, tuttavia, viene registrata un’inversione di tendenza.
Nel Consiglio nazionale la presenza femminile raggiunge il 34 per cento, mentre tra i Delegati territoriali è del 26 per cento.
Sul tema, il presidente dell’INT Riccardo Alemanno dichiara quanto di seguito riportato:
“Negli anni si è sicuramente incrementata la presenza femminile nell’ambito dirigenziale dell’INT. Questo non solo per una spinta verso la doverosa parità di genere, ma perché abbiamo incontrato professioniste preparate e motivate, che danno un valore aggiunto alla professione, quindi la strada è aperta e noi la percorreremo con determinazione, non per convenzione ma per convinzione.”
Il presidente dell’INT rinnova l’impegno alla riduzione delle differenze di genere:
“Detto ciò, i dati che abbiamo voluto evidenziare, rimarcano sempre di più che la professione di tributarista è svolta da donne e uomini che lavorano e danno lavoro e che chiedono alle istituzioni solo di continuare a farlo con impegno, dignità e rispetto. Non sempre ciò accade, ma vigileremo affinché tentativi di discriminazione perpetrati da chi ha una visione obsoleta del mondo professionale, siano respinti al mittente e ribadendo alle istituzioni il ruolo irrinunciabile che svolgono i tributaristi intermediari fiscali nel nostro Paese.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Occupazione femminile, tributaristi: più uomini titolari degli studi, più donne dipendenti e collaboratrici