Il nuovo Documento di Economia e Finanza sarà presentato entro il 20 settembre in linea con le nuove regole della programmazione di Bilancio, ma sul futuro arrivano le prime conferme: IRPEF (almeno) a tre aliquote e taglio del cuneo fiscale e contributivo anche per il prossimo anno
Il Consiglio dei Ministri di oggi, 9 aprile, ha approvato un DEF, Documento di Economia e Finanza, che potremmo definire provvisorio: il programma strutturale fiscale previsto dalle nuove regole europee alla base della programmazione di Bilancio arriverà il 20 settembre, “ma è nostra volontà presentarlo anche prima, quando saranno disponibili tutti gli elementi, a partire dalla traiettoria tecnica, attesa per la metà del mese di giugno dalla UE”, ha dichiarato il Ministro del’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti aprendo la conferenza stampa successiva alla riunione di Governo.
Nel frattempo dagli esponenti di via XX Settembre arrivano le prime conferme per il prossimo anno: sull’IRPEF a tre aliquote e sul taglio del cuneo fiscale e contributivo, la decontribuzione per lavoratrici e lavoratori dipendenti, non si torna indietro.
Complessivamente le due misure per quest’anno hanno un costo che supera i 14 miliardi di euro.
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IRPEF (almeno) a tre aliquote e taglio del cuneo fiscale anche nel 2025: le prime conferme
Se da un lato, quindi, al DEF, Documento di Economia e Finanza, 2024 manca la parte programmatica, dall’altro il Viceministro e il Ministro mettono i primi punti fermi sull’IRPEF e sull’esonero contributivo, misure cardine di quest’anno con scadenza 31 dicembre.
Sull’imposta sul reddito delle persone fisiche, in particolare, la conferma dell’assetto attuale basato su tre aliquote e scaglioni secondo Maurizio Leo non è da mettere in discussione:
“Noi abbiamo già risorse stanziate per gli anni successivi, legate all’eliminazione dell’ACE e all’introduzione della Global minimun tax: siamo sostanzialmente allineati con l’intervento che si potrà fare sul versante della riduzione delle aliquote IRPEF. Un serbatoio già c’e’, ci sarà un differenziale, ma penso che si potrà colmare anche alla luce degli interventi sul concordato preventivo biennale”.
Dai risultati che deriveranno dal nuovo patto tra Agenzia delle Entrate e partite IVA sulle imposte da pagare dipenderanno, poi, anche ulteriori passi avanti nell’appiattimento dell’IRPEF: nei mesi scorsi il Viceministro, infatti, ha ipotizzato per il 2025 un passaggio a due aliquote in caso di successo del concordato.
Fare delle stime su questo nuovo strumento in campo, però, non è possibile ed è prematuro. Quello che appare certo è il panorama attuale: in ogni caso non si tornerà indietro alle quattro aliquote.
Taglio del cuneo fiscale anche nel 2025: la conferma da Giorgetti dopo l’approvazione del DEF
Una inversione di tendenza non ci sarà neanche per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale: attualmente l’esonero contributivo sulla quota dovuta da lavoratrici e lavoratori è pari al 6 per cento per le retribuzioni fino a 35.000 euro e al 7 per cento per quelle fino a 25.000 euro. E garantisce aumenti in busta paga fino a 100 euro per un costo complessivo che va oltre i 10 miliardi.
Lo stesso Giorgetti nei mesi precedenti all’approvazione della Manovra 2024 ha definito la misura come una ipoteca sulla Legge di Bilancio in preparazione e su quelle future.
“Ci sono degli impegni che noi intendiamo mantenere, cioè quello della decontribuzione, che come sapete scade nel 2024 che intendiamo assolutamente replicare nel 2025. Quindi questo è il vero obiettivo che noi ci poniamo quando andremo a definire il programma strutturale entro il 20 settembre, auspicabilmente prima”.
La conferma della decontribuzione dovrebbe trovare spazio nella prossima Manovra che è tutta da scrivere ma che parte proprio dalla definizione del Documento di Economia e Finanza.
Le parole del Ministro Giorgetti fanno il paio con le intenzioni dichiarate dalla premier Meloni il 4 aprile ai microfoni di Rai 1 durante il programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa.
“Sono assolutamente per mantenerlo”: ha dichiarato la presidente del Consiglio dei Ministri sottolineando allo stesso tempo la difficoltà di confermare la decontribuzione per il prossimo anno: “quando hai 200 miliardi quasi di bonus edilizi che ti compromettono sette leggi finanziarie non è facilissimo, però cerchiamo di fare il nostro meglio”.
E proprio sul Superbonus Giorgetti non ha perso occasione di porre nuovamente l’accento durante la conferenza stampa di oggi, 9 aprile, anticipando anche ulteriori interventi restrittivi in caso di necessità.
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