Certificazione del tax control framework: pubblicate le linee guida

Emanuele Muzzi - Irpef

L'Agenzia delle Entrate ha approvato le linee guida per la certificazione del tax control framework, il sistema per il controllo del rischio fiscale necessario per aderire al regime di adempimento collaborativo

Certificazione del tax control framework: pubblicate le linee guida

Arrivano le linee guida per la certificazione del sistema di controllo rischio fiscale, Tax control framework.

Le indicazioni sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate tramite il provvedimento n. 5320/2025 e sono indirizzate alle imprese che intendano aderire al regime di adempimento collaborativo.

Infatti requisito fondamentale per accedere alla misura di cooperative compliance è dotarsi del tax control framework, la cui efficacia deve essere opportunamente certificata.

Certificazione del tax control framework: pubblicate le linee guida

Si aggiunge un ulteriore tassello nel percorso di semplificazione dell’accesso al regime di adempimento collaborativo, introdotto dall’articolo 3 del decreto legislativo 128/2015.

Il decreto legislativo n. 221/2023 aveva esteso la platea dei contribuenti a cui è consentita l’adesione, coinvolgendo dal 2024 anche i soggetti con volume di affari non inferiore a 750 milioni di euro, soglia che nel 2026 calerà a 500 milioni di euro e dal 2028 a 100 milioni di euro.

In questo contesto si inserisce il provvedimento n. 5320/2025 dell’Agenzia delle Entrate, con il quale sono state pubblicate le linee guida per supportare le imprese nella redazione del cosiddetto Tax Compliance Model, ovvero il documento che certifica il tax control framework.

Linee guida per la certificazione del sistema di controllo del rischio fiscale
Scarica qui le linee guida pubblicate dall’Agenzia delle Entrate il 10 gennaio 2025

A tal proposito, si ricorda che per accedere al regime di adempimento collaborativo è requisito imprescindibile che le imprese certifichino il sistema di controllo del rischio fiscale.

Linee guida per la policy sul rischio interpretativo
Scarica qui l’allegato 1 pubblicato dall’Agenzia delle Entrate relativo alle linee guida sulla certificazione del TCF

L’operazione di certificazione del TCF deve essere effettuata da professionisti, avvocati o commercialisti, in possesso di specifici requisiti, indicati dal regolamento approdato in Gazzetta Ufficiale il 3 gennaio 2025.

Nota metodologica per i controlli sul company level
Scarica qui l’allegato 2 pubblicato dall’Agenzia delle Entrate relativo alle linee guida sulla certificazione del TCF

Tax control framework: approvato anche la guida per la compilazione della mappa dei rischi fiscali

All’interno del sopracitato provvedimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato il 10 gennaio viene anche riportata l’approvazione della guida per la compilazione della mappa dei rischi e dei controlli fiscali dei contribuenti appartenenti al settore industriale.

Linee guida per la compilazione della mappa dei rischi fiscali
Scarica qui le linee guida relative alla compilazione della mappa dei rischi fiscali pubblicate dall’Agenzia delle Entrate il 10 gennaio 2025

Tale strumento infatti rientra nella documentazione necessaria per accedere al regime di adempimento collaborativo, così come previsto dal decreto legislativo n. 221/2023.

La mappa deve riportare l’indicazione dei rischi fiscali, potenziali o attuali, relativi ai processi e alle attività aziendali, conosciuti o conoscibili al momento dell’implementazione del tax control framework.

Come è possibile leggere all’interno della guida stessa, i rischi di cui sopra, se ritenuti tali da avere un impatto sulla corretta operatività fiscale e futura dell’impresa, vengono definiti “rischi di adempimento”.

Nello specifico, questi gravano sia sui processi di business, ovvero i rischi di non provvedere alla corretta elaborazione dei dati rilevanti ai fini fiscali, sia sui processi di adempimento fiscale come, ad esempio, quelli riguardo i versamenti delle imposte, l’invio di comunicazioni all’AdE e la predisposizione delle dichiarazioni.

Tramite la mappa dei rischi e dei controlli fiscali sarà quindi possibile individuare in maniera puntuale ogni tipologia di rischio, caratterizzato da uno specifico codice identificativo.

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