Il presidente dell'INAIL ha tenuto alla camera il 25 luglio 2022 la relazione annuale 2021, in relazione ai servizi dell'Istituto. Le denunce di infortunio sul lavoro sono in calo rispetto al 2020 imputabili interamente alla contrazione dei contagi da Covid. Le denunce tradizionali hanno invece subito un aumento del 20 percento. Notevole aumento anche pe le denunce di malattia professionale.
Infortunio sul lavoro, nel 2021 calo dell’1,4 per cento delle denunce rispetto al 2020, ma sono interamente imputabili alla contrazione dei contagi da Covid.
Le denunce tradizionali, al netto dei contagi, sono in aumento del 20 per cento.
Sono i dati del Rapporto annuale dell’INAIL, presentato alla Camera il 25 luglio 2022.
Le denunce di infortunio mortale, allo stesso modo, sono in calo in relazione alla malattia da Covid e in aumento per le altre cause, sia sul luogo di lavoro che in itinere. Le denunce con esito mortale sono state 1.361.
Dal Rapporto emerge anche la crescita delle denunce di malattia professionale, con un aumento del 23 per cento rispetto al 2020. Secondo il presidente dell’INAIL c’è bisogno di un’azione proattiva che promuova il miglioramento delle prestazioni di cura e la prevenzione sui luoghi di lavoro.
Infortunio sul lavoro: calano le denunce per Covid ma aumentano le altre, i dati INAIL
Il presidente dell’INAIL, Franco Bettoni, ha presentato il 25 luglio 2022 alla Camera il Rapporto annuale con i dati sull’andamento di infortuni e malattie professionali e sull’operato dell’Istituto.
I numeri del biennio 2020-2021 sono stati fortemente condizionati dalla pandemia da Covid-19.
I dati del 2021 mostrano un calo delle denunce di infortunio sul lavoro rispetto all’anno precedente, l’1,4 per cento in meno per un totale di circa 564mila denunce.
Questa diminuzione però è imputabile totalmente alla contrazione dei dei contagi professionali da Covid, che nel 2021 sono calati da quasi 150mila a circa 50mila. Se da un lato sembra che il momento peggiore della pandemia sia finalmente alle spalle, dall’altro resta preoccupante il dato sugli infortuni “tradizionali”, al netto dei casi da Covid.
Gli altri infortuni nel 2021 sono aumentati di circa il 20 per cento rispetto al 2020. Sono stati in totale 349.643 e di questi il 17,5 per cento è avvenuto al di fuori dell’azienda, cioè nel tragitto di andata e ritorno tra casa e il luogo di lavoro oppure in occasione di attività con mezzo di trasporto.
Le denunce di infortunio mortale sono state in totale 1.361, un calo del 19,2 per cento rispetto al 2020. Anche in questo caso la contrazione è imputabile al numero di decessi causati dal contagio. Nel 2020 si contavano circa 600 denunce per Covid, contro le circa 200 del 2021.
Gli infortuni mortali non legati alla pandemia al contrario sono cresciuti di quasi il 10 per cento, sia quelli per il tragitto sia quelli in occasione di lavoro. I casi mortali avvenuti fuori dall’azienda sono quasi la metà del totale.
Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel suo intervento durante la presentazione ha dichiarato che nonostante il calo delle denunce il numero delle vittime sul posto di lavoro è del tutto inaccettabile, spiegando come la cultura della sicurezza vada promossa in ogni ambito. Ricerca e innovazione devono portare alla prevenzione di possibili rischi o comunque fare in modo di non farsi trovare impreparati.
Infortunio sul lavoro: crescono le denunce di malattia professionale, formazione e prevenzione gli elementi chiave
I dati della Relazione 2021 dell’INAIL mostrano anche un forte aumento delle denunce di malattia professionale. Sono state poco più di 55 mila, una crescita del 22,8 per cento rispetto al 2020.
L’INAIL precisa che il dato si riferisce alle malattie e non ai soggetti ammalati, che sono circa 38mila, di cui il 40 per cento per causa professionale riconosciuta.
Secondo il presidente dell’INAIL per rispondere a questo aumento delle denunce per malattia professionale c’è bisogno di un’azione proattiva che concentri gli sforzi sulle attività di rafforzamento dei livelli di tutela delle patologie correlate al lavoro.
Questo promuovendo un miglioramento delle prestazioni sanitarie e di cura ma anche implementando, in ottica di previdenza, gli strumenti necessari per sfruttare appieno il patrimonio di dati e conoscenze dell’Istituto.
Uno dei punto cardini è la formazione, che deve interessare tutti gli attori coinvolti ed adattarsi alle nuove tecnologie e ai nuovi rischi, in modo da essere sempre preparati e in grado di gestire i cambiamenti epocali come lo è stata la pandemia.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Infortunio sul lavoro: calano le denunce per Covid ma aumentano le altre