Flat tax concordato preventivo biennale con due paradossi

Francesco Oliva - Dichiarazione dei redditi

Il concordato preventivo biennale per le partite IVA verrà attuato attraverso l'applicazione di una flat tax di aliquota diversa a seconda dei casi. Ma emergono almeno due paradossi rispetto alle discussioni di questi mesi

Flat tax concordato preventivo biennale con due paradossi

Alla fine il concordato preventivo biennale per le partite IVA ha visto la luce attraverso la previsione di una nuova flat tax suddivisa in quattro aliquote a seconda della situazione prevista.

L’agevolazione fiscale sarà applicata sia ai titolari di partita IVA che operano nel regime agevolato, il forfettario, sia ai contribuenti che applicano gli ISA, gli indicatori di affidabilità fiscale:

Flat tax CPB - AliquoteTipologia di contribuente
3% Contribuenti in regime forfettario startup
10% Contribuenti in regime forfettario e ISA con punteggio superiore a 8
12% Contribuenti ISA con punteggio compreso tra 6 e 8
15% Contribuenti ISA con punteggio inferiore a 6

Ci sarà tempo fino al prossimo 31 ottobre per aderire, quando ormai sarà chiaro il quadro del reddito effettivo e di conseguenza l’impatto del maggior valore che verrà proposto dall’Agenzia delle Entrate.

Al momento però emergono almeno due paradossi, tra gli altri, che qui si vuole evidenziare in particolare, soprattutto al fine di stimolare alcune riflessioni approfondite sullo strumento nel suo complesso:

  • appare paradossale aver previsto una flat tax ulteriormente agevolata per i contribuenti in regime forfettario, in effetti per questa categoria di contribuenti poteva essere previsto uno sconto in misura percentuale sul totale dovuto. Inoltre, si tratta di contribuenti che non sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili, né agli ISA, motivo per cui appare davvero complesso comprendere quale possa essere la logica dietro a questa scelta, se non quella di dotarsi di ulteriore strumento di recupero di gettito fiscale;
  • appare paradossale, inoltre, aver previsto un’agevolazione anche per i contribuenti titolari di partita IVA con punteggio ISA inferiore a 6. Non che questi contribuenti abbiano meno diritti degli altri, per carità. Tuttavia, sembra venir meno proprio la logica premiale su cui si basano gli indicatori di affidabilità fiscale ISA: fino ad oggi chi poteva ottenere dei benefici premiali erano coloro che registravano punteggi (“voti”) pari o superiori a 8 (si veda infografica sotto). Non rischia di risultare contraddittorio premiare chi negli ultimi tempi ha registrato punteggi bassi? Anche in questo caso sembra dominare la logica del possibile recupero di gettito fiscale piuttosto che la razionalità del sistema.

Come si può apprezzare dall’infografica sopra, al momento i benefici premiali ISA sono stati previsti solo per punteggi di affidabilità fiscale alti, pari almeno ad 8. Il sistema premiale delle flat tax sul concordato preventivo biennale, invece, per la prima volta premia, addirittura con una tassazione ridotta, i contribuenti che registrano livelli di affidabilità fiscale insufficienti (intendendo come tali quelli caratterizzati da punteggi inferiori a 6, su scala di 10).

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