Due fatture elettroniche al giorno ad impresa e metà dei soggetti obbligati non fatturano. L'allarme è lanciato dall'ANC nel comunicato stampa pubblicato il 21 febbraio in risposta all'Agenzia delle Entrate.
Fattura elettronica con una media di due al giorno per operatore IVA. Può definirsi un successo?
È l’ANC, Associazione Nazionale dei Commercialisti, a lanciare l’allarme e ad interpretare i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate dopo la scadenza del 18 febbraio, termine per la liquidazione IVA dei mensili e primo vero banco di prova della fatturazione elettronica.
Se due fatture al giorno per partita IVA è già di per sé un dato allarmante, lo è ancor di più considerare che sono circa due milioni le imprese ed i professionisti che, pur essendo obbligati, ad oggi non hanno emesso alcuna fattura elettronica.
Per l’ANC non si sono risolti i problemi legati alla fattura elettronica e l’Agenzia delle Entrate sembra essere non consapevole delle gravi criticità persistenti.
Fattura elettronica, una media di due al giorno. Allarme ANC
Secondo l’ANC, l’associazione dei commercialisti guidata da Marco Cuchel, l’Agenzia delle Entrate rappresenta dati e statistiche della fatturazione elettronica in un modo distorto, che non corrisponde alla realtà.
L’Associazione si scaglia duramente contro i dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate il 19 febbraio: sono 228 milioni le fatture inviate da parte di oltre 2,3 milioni di contribuenti.
Un successo? Non proprio: come sottolinea l’ANC, la media degli invii nel periodo che va dal 1° gennaio al 18 febbraio è di due fatture al giorno per contribuente,
“dato non certamente in linea con i volumi che il sistema economico nazionale dovrebbe, a nostro parere, far registrare.”
Oltre alla disomogeneità a livello geografico, quello che viene evidenziato nel comunicato è che sono 2,3 milioni i contribuenti che hanno trasmesso ad oggi almeno una fattura elettronica.
Il numero dei soggetti obbligati è pari ad oltre 4 milioni e, in sintesi, sono circa due milioni i contribuenti che ad oggi non hanno emesso alcuna fattura elettronica.
Un fatto preoccupante che tuttavia l’Agenzia delle Entrate non ha considerato rilevante.
- ANC - comunicato stampa 21 febbraio 2019
- FATTURA ELETTRONICA - CONTINUANO PROBLEMI E DISAGI, MA NON PER L’AGENZIA DELLE ENTRATE
Fattura elettronica, servono dati di confronto tra 2018 e 2019
Per un corretto monitoraggio di come sta effettivamente andando la fatturazione elettronica sarebbe necessario confrontare i dati delle fatture emesse tra gennaio e febbraio 2018 con quelle emesse nel 2019.
Quello che in molti si chiedono e che l’ANC riporta nel comunicato stampa del 21 febbraio è: qual è l’ammontare dell’Iva versata a febbraio del 2018 per le liquidazioni di gennaio rispetto all’Iva versata per lo stesso periodo del 2019?
Un’informazione che fa gola a molti, e che interessa soprattutto l’Erario visto che il principale obiettivo della fattura elettronica è recuperare circa 2 miliardi di gettito IVA.
Fattura elettronica, continuano i disagi
Non solo numeri. Continuano i problemi per gli operatori legati ai malfunzionamenti del sistema di fatturazione elettronica.
“Differenza tra i dati fiscali esposti nel file PDF, messi a disposizione dalle piattaforme private, e quelli contenuti nel file XML; assenza di procedure minime di controllo sul sistema SDI che attualmente non impedisce di duplicare erroneamente l’invio di una fattura e addirittura consente l’invio di fatture di soggetti con partita iva cessata; difficoltà nella gestione dei documenti che arrivano allo SDI, per entrambi i canali utilizzati quali SDIFTP e SDICOOP, creando problemi di allineamento con le piattaforme private e di interi file di cui si ignora la collocazione; ritardi nella consegna delle notifiche al soggetto emittente, ben oltre il termine dei 5 giorni previsti dalla normativa (ci sono stati segnalati casi addirittura di 30 giorni), senza contare i ritardi e le interruzioni nel funzionamento del canale Fatture e Corrispettivi.”
Criticità per le quali si sta dimostrando inefficiente sia l’assistenza dell’Agenzia delle Entrate che quella delle piattaforme private.
E poi, ancora, il problema della privacy più volte evidenziato dall’ANC per sottolineare come vi sia il concreto rischio di abusi ed utilizzo improprio di dati.
L’Associazione ricorda la presenza della procedura di “Intermediario non delegato” sul canale Fatture e Corrispettivi: ciascun intermediario, anche se non munito di delega, può ad oggi emettere fattura per conto terzi.
Alcuni istituti di credito hanno inoltre comunicato che stanno ricevendo segnalazioni di frodi in quanto ignoti riescono ad accedere alle fatture elettroniche emesse da soggetti fornitori di servizi, società e professionisti, modificandone le coordinate bancarie.
Fatti gravissimi, che lasciano il Presidente Cuchel sconcertato
“dalla gravità dei fatti che si stanno verificando e ancor più dall’atteggiamento dell’Amministrazione Finanziaria che dovrebbe preoccuparsi di arginare e mettere fine ai numerosi problemi e ai conseguenti disagi per i contribuenti, mentre purtroppo la sua unica preoccupazione sembra essere quella di far credere che l’operazione fattura elettronica sia un successo.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fattura elettronica, una media di due al giorno. Allarme ANC