Fattura elettronica, Agenzia delle Entrate: il sistema funziona. C'è ottimismo negli interventi del direttore Antonino Maggiore e del vicedirettore Paolo Savini durante l'evento organizzato dal CNDCEC. I dati sul presente e le prospettive future.
Fattura elettronica, Agenzia delle Entrate: il sistema funziona. Sul nuovo obbligo c’è ottimismo nelle parole del direttore Antonino Maggiore e del vicedirettore Paolo Savini, che sono intervenuti durante l’evento La fatturazione elettronica tra privati: i chiarimenti ai dubbi della prima fase di applicazione delle nuove procedure, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dalla Fondazione Nazionale Commercialisti oggi martedì 15 gennaio e conclusosi pochi minuti fa.
A due settimane dal debutto dell’obbligo di fattura elettronica, il CNDCEC chiama a raccolta i suoi consiglieri ed i rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate “per fare un primo bilancio sui problemi e chiarimenti da dare”, dice Massimo Miani, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Fattura elettronica, Agenzia delle Entrate: il sistema funziona, nessuna anomalia
Il primo bilancio per l’Agenzia dell’Entrate è caratterizzato dall’ottimismo, dai dati sul presente alle prospettive future.
“Il sistema funziona”
ha affermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore e ha fornito i primi dati disponibili:
“Sono dati confortanti: sono passati dal sistema già 34 milioni di fatture inviate da 663 mila operatori.
La percentuale di scarto sulle fatture sta diminuendo: siamo al 5,6%.
Stiamo migliorando e stiamo acquisendo sempre maggiore dimestichezza nella gestione”
Di numeri, a sostegno della visione ottimistica, parla anche il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, Capo Divisione Servizi, Paolo Savini:
“Sono stati rilasciati 1 milione e 400 mila QR code relativi alle partite IVA, è uno strumento che risponde anche all’esigenza di semplificazione.
Non tutte le partite IVA lo hanno attivato, ma una gran parte.
Così come già 2 milioni e 900 mila partite iva hanno già registrato il loro indirizzo telematico.
In ordine alle deleghe, ne sono state conferite 5 milioni e 673 mila, non sono numeri che fanno riferimento ai soggetti ma ai servizi.”
Al di là dei numeri, in questi 15 giorni il sistema ha generato numerose polemiche tra gli utenti, a cui il direttore Maggiore risponde con queste parole:
“Ci confrontiamo quotidianamente con Sogei, nostro partner tecnologico. Sono state apposte delle sonde sui sistemi interni per verificare che tutto funzionasse bene: interruzioni del sistema non ce ne sono state, le sonde rileverebbero anche un rallentamento. Il sistema sta funzionando.
Ci rendiamo conto che è un grande sforzo cambiare abitudini, la novità spaventa sempre un pò.”
Ma la soddisfazione è da calare nel contesto: questo primo momento resta una fase di rodaggio, sia per chi è soggetto all’obbligo che per il sistema stesso, c’è ancora bisogno di tempo.
“Da quando sono arrivato ad ottobre, quando la fatturazione elettronica era in una sua prima fase di implementazione anche fra privati, sotto il profilo tecnico giuridico e tecnologico sono stati fatti notevoli passi avanti, noi come Agenzia delle Entrate ci siamo sforzati di semplificare questo sistema”.
dice il direttore Maggiore.
“Ad esempio, sono state introdotte variazioni normative che hanno previsto la possibilità di evitare sanzioni in fase di rodaggio, l’esonero degli operatori del sistema tessera sanitaria, in adeguato anche al regolamento della privacy. E resta la necessità di un confronto molto stretto tra gli attori.”
Fattura elettronica, Agenzia delle Entrate: arriveranno i benefici
Da questa collaborazione e dagli accorgimenti ancora necessari arriveranno sicuramente i benefici, secondo l’Agenzia delle Entrate.
“Man mano a piccoli passi, diventerà sempre più facile e funzionerà sempre meglio, in questo modo si potranno apprezzare chiaramente anche i benefici. Si tratta di una forma di modernizzazione del paese, anche sotto un profilo organizzativo. Nel medio periodo, dopo questa prima fase, gli aspetti positivi saranno più visibili e più comprensibili per tutti.”
Compliance e lotta all’evasione sono i due benefici principali, secondo Antonino Maggiore. Nelle sue parole, il sistema è stato creato anche con lo scopo di contrastare 35 miliardi di evasione IVA:
“Ci sono due aspetti positivi: un aspetto di compliance. Quando andrà a regime dal 2020 sarà possibile avere liquidazioni e dichiarazioni IVA precompilate, registri delle fatture e download massivo dei dati delle fatture.
Mentre altri elementi positivi riguardano l’aspetto dei controlli: questi dati vanno utilizzati, analizzati, maneggiati con cura.
Strategie di analisi del rischio sono necessari per individuare situazioni in cui ci sono delle anomalie.
Ci aspettiamo che ci siano delle remore ad alimentarlo con fatture false, se così non fosse, ce ne dovremmo accorgere e utilizzare i dati per fare controlli sempre più mirati e tempestivi in modo da reprimere l’evasione”.
La possibilità di avere delle base dati a disposizione può generare dei benefici sul lungo periodo anche secondo il vicedirettore Paolo Savini. Per ora la gestione dei dati ha generato più problemi che opportunità al sistema della fattura elettronica.
Ma come sottolinea lo stesso Savini, una volta trovata la formula giusta per rispettare i dettami dell’Autorità Garante per la privacy, sul lungo periodo potrebbe dare buoni frutti:
“Il percorso intrapreso fornisce ai contribuenti e a chi li assiste per cui questi strumenti utili.
Le basi di dati non solo utili solo all’agenzia per i controlli, ma possono anche fornire agli intermediari strumenti per una consulenza più specializzata.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fattura elettronica, l’ottimismo dell’AdE tra dati e prospettive future